sabato 13 luglio 2013

Presagi e Anatemi

...E così sabato scorso tra scambi di paperi gonfiabili e manovre da trasferta militare la Paperella è tornata a casa. Come sempre le dimissioni sono momenti carichi d'ansia e aspettativa :"Riprenderemo i ritmi quotidiani?...Bellacana reagirà bene anche stavolta? Mamma e papàpapero si riabitueranno alla puzza di cagnuzzo (anche se sarebbe più corretto dire puzza di paperuzzo) del lettone condiviso? ...In un ambiente molto, ma mooolto, ma moooooooooooolto meno sterile dell'oncosuite la paperina resisterà?....Ma sprattutto...quanto durerà stavolta prima che un imprevisto qualsiasi ci riporti qui? i soliti tre giorni? di più?? ....di meno????" domande più che legittime visto che da tempo la paperfamily non è riuscita a stare insieme a casa più di tre giorni di fila. Ma tant'è, bisogna guardare avanti e pedalare. Il week end tutto bene, Bellacana con i suoi impegni mondani (compleanni, party in piscina...), la Papera con le sue passeggiate serotine da vecchia diva in pensione, poi, lunedì sera, il primo segno: la lucertola nel mocio! Mammapapera, in un'inconsueto impeto di pulizia, recupera il secchio dal balcone e, proprio quando sta per riempirlo con l'acqua calda, scorge il piccolo rettile. "Hhhhhhh!!! Papàpapero, guarda cosa c'è nel secchio del mocio!" "..." "..." "E' un segno!" esclama lui con una convinzione da Chuck Norris. "Cosa te lo fa pensare?" "Non ti ricordi Il trono di spade (serie televisiva cult di Papàpapero che non pago s'è letto pure i tomi da 500 e passa pagine l'uno!), le lucertole sono ciò che rimane dei draghi, e la Papera fa versi da draghetto...con quella sua tossaccia sgarrupona!" "Accipicchia, hai ragione! ...cosa vorrà dire?" "L'inverno sta arrivando! (altra citazione)" Mammapaera guarda la colonnina di mercurio, 28 gradi...e sono le nove di sera! Mha! Per non saper né leggere né scrivere, ma soprattutto per non indisporre eventuali divinità, mammapapera libera il cucciolo di drago in balcone. La notte passa senza eventi di rilievo, e la mattina la faccenda è già archiviata, finchè.... "Mammapapera, corri!" Proprio lì, appiccicata alla porta di casa, una grossa, inquietante, tegumentosa cavalletta marrone! Mamma e papàpapero si scambiano uno sguardo denso di sottintesi, papàpapero prende uno scottex e libera l'insetto in cortile. Cos'altro accadrà adesso, quali altri segni, quali presagi dovranno decifrare i papergenitori, ne saranno in grado o dovranno avvalersi del supporto dei vecchi aruspici del paese? Fortunatamente sopra di loro vive Olga, colei che legge il destino nei pomelli ben lucidati delle porte, e ancora più sopra, Bina, la veggente che interpreta dolcetti spappolati lanciandoli dal terrazzo. Arriva il mercoledì, e mammapaera comincia seriamente a preoccuparsi, siamo già a metà settimana, è stata superata la boa dei tre giorni, e ancora nulla di catastrofico è capitato... cosa vorrà dire? Giovedì l'ansia è palpabile, avere la certezza che la sciagura ti colpirà ma non sapere quando è devastante ma poi....venerdì! La giornata sembra cominciare come tutte le altre, Bellacana dorme ancora vegliato da Nonnami e la Papera è già al paperclinico per la pulizia quotidiana del broviac. Tutto bello tutto bene senonchè, tornati al parcheggio per recuperare l'auto... "Ma la macchina dov'è?" chiede mammapapera. "Interessante!" esclama papàpapero senza credere veramente a ciò che vede...o meglio, a ciò che NON vede! La papermobile non c'è più!!! "Guarda!!!" mammapapera ha visto solo ora che sul parcheggio c'è disegnato il simbolo dei disabili (ta daaaaaaaaa ancosa un simbolo...ma stavolta fin troppo chiaro!). "Guarda!!!!" ripete di nuovo indicando un cartello due posti più in là, di nuovo quel simbolo! Papàpapero non crede ai suoi occhi! Ha parcheggiato in un posto riservato ai disabili!!!! Onta e colpa su di lui, la macchia umana, ma...un momento! Quel cartello sembra riferito a quell'unico posto. E la segnaletica a terra con tutti parcheggi occupati non si vede (tralasciamo il fatto che sia pure completamente sbiadita e decisamente da rifare). Ed ecco la mutazione, papàpapero si sta tramutando in papàdrago, il fumo esce dalle narici e dalle orecchie, e dalla bocca un fiume infuocato di anatemi contro "Quel ...BIIIP... di vigilantes zelante che ...BIIIIP... non ha visto il cartellino ASEOP? ...BIIIP ma grandissimo...BIIIP... con tutte le ...BIIIP... di macchine senza nessun ...BIIIP... di permesso parcheggiate dove non dovrebbero, tu, .....BIIIIP... colossale pezzo di ...BIIIIIP... fai portare via una macchina col permesso verde!!!! Ma....BIIIIP... potevi fare due passi fino all'ufficio, hanno i nostri numeri, ....BIIIIP..... è chiaro che siamo a oncopaperologia, c'è la macchina, mastodontico ....BIIIIP... ci fai chiamare e la spostiamo! E poi guarda (rivolto stavolta a mammapapera e indicando un secondo cartello) qui c'è scritto Riservato ASEOP, e come faccio io a non sbagliarmi!!!! Aaaaah, ma stavolta ....BIIIP...BIIIIP...BIIIIIIIIIP.... vedrà questo ...BIIIIP, ha pestato i piedi alla persona sbagliata perché sono davvero stra...BIIIIIIP... e poi ...BIIIIIIP... e ancora...BIIIIP...BIIIIIIP....BIIIIIIIIIIP!!!!!!!!!!!" In tutto ciò la Papera guarda il suo papà con occhioni sognanti e stralunati, ...il suo adorato papàdrago! Mammapapera sente la collera montare a neve come una meringa e così, lancia in resta, la Paperfamily parte alla ricerca della giustizia! Recuperata l'auto e mandata a quel paese la chiattona del carro attrezzi ribattezzata "Mì non so niente, mì son foresta", i paperi virano alla volta della direzione sanitaria e lì tutta la loro ira, funestissima, si schianta contro il capro espiatorio dell'ospedale, una dolce e tenera signora che ricorda un po' la nonnina di Titty e un po' Natalia Aspesi. La buona donna ascolta pazientemente il loro sfogo e conviene che sì, forse la segnaletica non è chiara e che sicuramente prima di rimuovere una macchina che espone il permesso dell'ASEOP magari ci si pensa due volte. Dopodiché fa compilare a mammapapera il modulo per la rimostranza e il rimborso dei 60 euro spillati dal carro attrezzi, concludendo con "Ora non c'è che da aspettare." ...Come sempre... Mamma e Papàpapero si avviano un po' avviliti con la loro Paperella verso l'auto, e solo allora notano una cosa. E' un girone infernale! Ma sì, tutta questa storia dei parcheggi, non sono che cerchie dantesche. Più sei virtuoso e ti avvicini al paradiso, meno parcheggi hai a disposizione, più sei alto gerarchicamente! Ma certo, funziona così! All'interno del cortile del paperclinico ci sono molti parcheggi normali, per chi magari viene a fare una visita, o a portare qualcuno, parcheggi insomma per chi non ha una patologia che richieda un day hospital o altre cose particolari, per questi posti occorre permesso temporaneo di due ore che viene rilasciato all'ingresso, e pur essendo tanti sono sempre tutti occupati e appena parcheggi solo un po' sulla riga... ti portano via l'auto. Poi ci sono i dializzati, permesso giallo, loro possono parcheggiare davanti e dietro alla palazzina preposta alle loro cure; un poco meno numerosi i posti ASEOP, permesso verde, qualche posto riservato dietro l'ingresso tre e qualcun altro dietro la palazzina dialisi; da qui si entra nell'empireo: i parcheggi per invalidi/disabili, pochi e sparsi qua e là nello spazio cortilivo, e...sulla cima del colle, la cerchia più ristretta, i parcheggi rosa, quelli riservati alle mamme in attesa, ce ne sono ben.... due! uno nei pressi dell'ingresso uno e l'altro vicino all'ingresso tre. Perché, mamma, tu sei l'angelo del focolare, il faro che illumina la notte, la goccia d'acqua nel deserto ma... girala e prillala come vuoi, interpreta i segni oscuri del fato e i fondi del biberon della sera, il responso è sempre quello: tu, donna, partorirai con dolore, e nell'attesa magari fatti anche qualche vasca in cerca di un parcheggio va là!

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