giovedì 16 aprile 2015

Le Maguse

Da un po' di tempo nel giardino della Paperfamily veleggiano bizzarre presenze. Colorati esseri fluttuanti che galleggiano nell'aria. Magiche meduse che vivono appese agli alberi e proteggono i piccoli semi che la terra cova prima di vederli spuntare in teneri germogli d'erba. Spiritelli squinternati che forse proteggono dal male, forse colorano solo una primavera calda e già densa di imprevisti.
L'urodinamica è saltata causa febbre. Nonnamì è ricoverata per accertamenti. Bellacana di punto in bianco calcherà (a Calcara...bel giochino di parole...)  a giorni le tavole del suo primo vero palcoscenico.
Le Maguse luccicanti riflettono i raggi del sole e promettono che tutto sarà semplice, più semplice di quanto si creda. In questo consiste la loro magia, nell'abbagliare lo sguardo, confondere i sensi in un'iride colorata e pazzerella che ubriaca la ragione e fa spuntare il sorriso in chi passa distratto al loro fianco scambiandole per fantasmini, giocattoli, buffi mobiles usciti dalla mente bacata di Papàpapero. come mute sirene agitano le loro code luccicanti, e il fruscio di quella leggerezza non può lasciare indifferenti.
Ma non è così. Le Maguse lo sanno. Sanno che la vita è come il balletto.  Le Maguse sono etoiles che danzano leggere, che volano in una nuvola effimera fatta di sogni e vanità. Ma dietro? la danza, come la vita, quando è davvero di alto livello è così. Sembra tutto semplice. Sembra così facile per le ballerine innalzarsi e spiccare il volo, piroettare nel tutù fino a fare girare le testa, seguire la musica inarcandosi come giunchi senza spezzarsi mai. Sempre col sorriso, perfette. Sembra proprio che non costi loro nessuna fatica. Sembrano creature fatate, nate esclusivamente per fare quello. E invece no. Ogni ballerina, ogni danzatore, nasce con un corpo che sottostà a regole fisiche ben determinate, gravità ed equilibrio, per esempio. Ma sanno bene, danzatrici  e ballerini, che per eccellere, per raggiungere la perfezione, occorre dimenticare ogni legge della fisica e forzare quella natura che ci vuole esseri terreni. E allora lavorano su se stessi, andando contro la logica, imparando la leggerezza a suon di punte, di piedi martoriati, imparando che per volare più in alto bisogna prima caricare il peso verso in basso, che per mantenere la magia in perfetto equilibrio è necessario cercare l'estremo disequilibrio, che per non cadere bisogna porsi nella condizione di poter cadere da un momento all'altro, e tutto questo, da fuori, non deve trasparire, non si deve veder. Deve rimanere un segreto. Solo così la magia sarà efficace.
Forse per questo in realtà le Maguse sono apparse nel giardino della Paperfamily, per ricordare che la fatica, lo sforzo, la lotta, da fuori non si vedono. I sorrisi, Bellacana che canta, la Papera che corre, stendere il bucato al sole, giocare insieme a palla avvelenata, festeggiare il primo lustro con gli amici... le Maguse proteggono questo giardino e nascondono il lavoro, la forzatura di ciò che la natura vorrebbe in un certo modo ma che la Paperfamily si ostina a voler vivere come normalità, tre cateterismi al giorno, la pulizia quotidiana del broviak  (che a ben vedere è un tubo che esce dal petto della Paperonza e da lì procede viaggiando fino dentro le vene del collo ), le continue esortazioni alla Papera ghiottona affinchè mastichi abbastanza e beva spesso per evitare che il boccone si blocchi nel percorrere il suo esofaghetto scarlancato.
Tutto si regge  in un precarissimo equilibrio che ricorda esattamente quello dei ballerini. Sospesi nell'aria ad un passo dal baratro senza nessuno sforzo apparente. L'estrema anormalità che diventa semplice vista da fuori, ma che da dentro richiede sforzo, studio, disciplina.
E in questo pistolotto che ricorda un po' l'esordio della signorina Gray di Fame è racchiuso il segreto delle Maguse, della Paperfamily, di tutti gli oncogenitori che abbiamo incontrato in questa tortuosa ospedalata: Non  arrendersi alla difficoltà, alla natura matrigna, alle leggi della fisica nè alla forza di gravità, ma cercare di rendere semplice l'impossibile. Perchè se non è vero che volere è potere, e l'abbiamo visto da vicino troppe volte, sognare è magia.
Sempre!