venerdì 30 agosto 2013

Gregario da combattimento

In ogni conflitto bellico ci sono personaggi chiave che vengono celebrati da leggende, versi, ballate e film, diventano miti che incarnano ideali, sogni, modi di essere. Quante T-shirt con il faccione di Che Guevara vengono indossati e venduti? Ma quanti conosconorealmente la sua storia? Non ha importanza perché l'ideale si è mangiato l'uomo. Accanto ad ogni mito ci sono altri eroi, che per fatalità, caso o destino rimangono nell'ombra pur giocando ruoli fondamentali. Oggi parleremo dell’ eroe che silenzioso combatte accanto alla papera guerriera. È alto un nano e mezzo, ama travestirsi da Cappuccetto Rosso e sgranocchiare dolci. Forse ce l'ha scritto nel nome che avrebbe fatto da spalla e gregario. Sto parlando del comandante Bella Cana, il cui nome è stato scelto in ricordo del comandante Camilo Cienfuegos . Nella rivolta cubana aveva avuto un ruolo fondamentale quanto quello del Che, del quale era amico per la pelle. Camilo un combattente coraggioso, sorridente, molto scherzoso, matto, generoso, e umile. Morto da eroe, sperduto in mare col suo aereo durante una missione. La papera guerriera può fare affidamento su un fratello di sangue e di armi che quotidianamente dimostra di essere una forza e un sostegno per tutta l’ oncotruppa. È da un anno che condivide la mamma e il papà con la sorellina che ha definitivamente rivoluzionato la definizione di Secondogenito. Il secondo dovrebbe starsene in un cantuccio, appiccicato per i primi 5 mesi alle poppe della mamma, piangere, fare i suoi bisogni e lasciare che genitori e nonni si preoccupino e si angoscino angoscino per l’equilibrio psicofisico dell’ex-unigenito che, poverino, si ritrova usurpato . in fondo in fondo tutti lo sanno…o lo suppongono, per il secondo ci sarà meno carica emozionale no? Secondo in tutto, secondo parto, secondo allattamento, seconda prima parola, secondi primi passi, abiti di seconda, terza, quarta mano…ma per il buon comandante Bella Cana la solfa si è rivelata un tantino diversa! Ok, va bene, come tutti all’arrivo di un fratellino si è ritrovato spodestato e svestito della sua unicità. Ma …la fetente è innanzitutto nata “sorellina”, una femminuccia, unica nipote, pronta per essere decoupata e tricotata da quelle nonne che finio a quel momento non avevano avuto uncinetti e ferri da calza che per lui. Ma alla Papera questo non bastava, mentre il piccolo Bellacana continuava a cercare di capire come funzionava la vita dall’alto dei suoi due anni, la mamma veniva sequestrata dalla sorella, ancora alloggiata al Grand’hotel Panza perchè voleva fare capolino trooopppo prestoed entrando nel mondo a calci invece che a testate, per cui per un mesetto B.C. poteva incontrare la mamma panciona dalle 18,30 alle 21in un corridoio dell’ospedale. E venne il giorno, il2 settembre finalmente la Papera irrompe nel mondo, Bellacana spera di poter guardare finalmente negli occhi la sorellina e farle un bel discorsetto su oneri e doveri del perfetto secondogenito ... invece no! Altro giro in ospedale perchè il suo beccuccio di bipede palmato presentava un problemino all’altezza dell’esofago! Altri disagi per Bellacana, e questo punto magari uno si spiega anche perché ogni tanto lo si veda in giro conciato come lo sceicco del brunei che gioca a Rapunzel… ma mettetevi nei suoi panni, si ritrova con una sorellina vera, ma immaginaria!!! Alla faccia dei suoi amichetti che hanno solo banalissimi amici immaginari! E comunque la sorella esisteva…solo che era…invisibile! Ma ecco, finalmente a metà ottobre l’agognato incontro! Se Bellacana fosse stato un tipetto fumantino alla caino&Abele avrebbe anche potuto soffocarla con un peluche, romperle in testa la radiobiancanuova che lei gli aveva portato in dono, strangolarla con i capelli di Rapunzel … e invece…”La Paperiiiinaaaaa!!!! Bieni, ti faccio vedere la nostra cameretta!” e al parco, con gli altri bambini " No no e poi no!.... la mia sciorellina tu non la debi toccare! Solo io la posso toccare, pecchè la Papera è speciale! " uhmm Bellacanaa Bellacana quello sguardo astuto e calcolatore lo conosco… starai già pensado a quando tra qualche anno vi scambierete le gonne, le barbie, lo smalto per le unghie.. insomma tutto ciò che, stando alla vecchia scuola del "Masculo testosteronico tutto soldatini e Big Jim", appartiene al mondo femminile e al favoloso mondo di Bellacana. B.C. è il Bilbo Baggins della situazione, ma invece di portare un anello per tutta la compagnia è il custode della pazzia della famiglia. È il primo ad adattarsi alle situazioni più estreme, un altro penserebbe che la sorella sia un’affiliata dell’anonima sarda, vista la bizzarra consuetudine di sequestrare a turno i papergenitori in quel posto misterioso e pieno di giocattoli bellissimi, ma solo intravisti, denominato oncopaperologia. Bellacana è un orgoglioso portatore (in)sano di follia, e fa in modo che non ci dimentichiamo mai di quanto questo sia vitale, ci coinvolge nelle sue fantasie, ci stimola, è un piccolo vampiro assetato di “noi”, di “insieme” eppure, quando vede i papergenitori schizzare come palline da flipper per incastrare ricoveri, uscite, gite, gelati, si fa da parte e aspetta rispettoso e tranquillo. Quando sclerano invece li guarda con i suoi occhi da furetto furbetto, facendo quell’espressione da “Scusa??? Ma cosa fai?” di quando al parco un bambino non lo fa giocare per un capriccio o per dispetto, quell’espressione che ti fa sentire un po’ un SS, sia intesa come Forza Speciale dell'esercito nazista, sia come sigla di Super Strunz. " Ma come babbo, non lo vedi che ho solo tre anni? Cosa capisco del mondo se tu la mamma, i nonni, tata Cissia e Cenerentola non me lo spiegate con parole semplici? " capita che papàpapero pensi alle volte che ti ha ripreso e ha sentenziato “SEI GRANDE Per fare i capricci, per ciucciare il succhiotto tutto il giorno!!!”. In realtà non sa confessarti che confessarti che quando ti dice che sei grande intende anche dirti e ricordarti che ..... che TU SEI REALMENTE GRANDE nel senso di s tupendamente fantastico, immenso, infinito. E' vero' a volte fai dei capricci per delle inezie che al confronto i foruncoli di Paris Hilton sono una piaga generazionale, dici che non vuoi lavarti la faccia, che non vuoi mettere i sandali, ora dici che non vuoi crescere...lo fai per ricordarci che ci sei, per attirare l’ attenzione dei papergenitori, o forse lo fai per loro, per e farli sentire ancora genitori “normali”…nonostante tutto, o forse solo per darti un tono. I capricci passano e pazientemente rientri nel ruolo del fratello toghissimo, solo che hai una sorella che devi condividere con cugino ospedale, zia Chemio e bisnonna Cheppalle, ci vuole pazienza… e tu ne hai tanta, più di quanta ci si possa aspettare da una cinno treenne. Ok Bellacana, diamoci del tu, quando ti addormento, dopo la favola, dopo a canzone , dopo il monologo coccolone e l'acqua nel biberon, dopo averti rimboccato le coperte, cercato il ciuccio disperso tra le lenzuola, dopo averti incastrato ben bene sotto all'ascella un peluche come Isotta Topo o la pecora Belen, mi riaccuccio accanto a te, ascolto il tuo dolce ronficchiare e mi sento come un leone con il suo cucciolo, mi sento un arleone con il suo arleoncino, mi sento potente, forzuto e orsuto, o meglio… leonuto, o meglio ancora arleonuto , vabbè, basta! !! Altre volte ti abbraccio ed è un tuffo nel passato, quando da bambino mi avvinghiavo al mio pupazzo e lo stritolavo trovando conforto, calma e nuova energia, e così diventi una sorta di caricabatterie, una vasca di decantazione e di descazzazione. Altre notti invece invece ti abbraccio e........ronf, ronf, ronf.....subito mi coglie il meritato riposo degli oncoguerrieri! Insomma Bellacana, sei proprio il fratello giusto per la Papera, che infatti ti adora, perché la ami e le vuoi bene più che a te stesso nonostante abbia stravolto la tua tranquilla vita di bimbo felice. E sei il figlio adatto a noi, papercanamammaepapà, che a volte senza i tuoi sorrisi e le tue piccole assurdità ci sentiremmo più perduti di quanto in fondo non siamo. Tu sei lì, forte, sorridente e coraggioso, proprio come richiede la situazione, ma sappiamo bene che non è scontato. Tu sei così perché SEI PROPRIO COSì, solo che le circostanze ti hanno obbligato a dimostrarlo! E nella foto immaginaria della papercana family che scatto qui ed ora sei in cavallopapà, la papera in braccio a mammapapera, e tutti insieme camminiamo guardando avanti, come in un quadro di Pellizza da Volpedo…solo che tutti e quattro sorridiamo, anzi… ci spatacchiamo proprio!!! Ops! Dimenticavo le papernews: la papera, dopo otto giorni a casa, lunedi mattina viene ricoverata per febbre. Sport della settimana: il Salto della risonanza( che avrebbe dovuto illuminarci sulle prossime campagne oncobelliche che verrà recuperata la settimana prossima) insomma nessuna novità, tutto ordinariamente straordinario!

sabato 17 agosto 2013

la guerra è dichiarata!

Cancro! Ehi dico proprio a te, che pascoli e parassiti nel corpo della mia piccola papera. Oggi voglio proprio rivolgermi a te! Pensi che sia impazzito? Che sia esaurito? Credi che un uomo non possa parlare alla propria malattia? Guarda che sei proprio tu che mi giustifichi, lo status di oncogenitore mi permette di farlo, e di essere compreso o compatito (anche se la compassione è l’ultima cosa che voglio e di cui ho bisogno!). Cancro, se tu fossi un uomo ti avrei già ucciso con le mie stesse mani. Se fossi stato generato dalla mente malata di uno scienziato pazzo o alimentato da un Woodoo o da un'ipotetica magia ucciderei l'uomo che ti ha creato. Senza nessun perdono, solo sete di giustizia. Lasciatelo dire, sei infimo, viscido e infame; sei il concentrato della peggior specie umana. Ti rendi conto che te la prendi con dei bambini? Te la prendi con chi sta imparando a fare i primi passi, o meglio sta gattonando, sul sentiero della vita! Questo è un sacrilegio ,è una bestemmia, un insulto alla vita. Con che coraggio fai questo? Prenditela con i più grandi, prenditela con me! Che te ne fai di un corpicino da poppante ? Devo essere io il tuo bersaglio, io che la mia fetta di vita l'ho già vissuta … Chissà quante volte hai sentito questa offerta. Come siamo scontati noi oncogenitori e come ti facciamo sentire onnipotente. Se tu fossi mio prigioniero ti trascinerei per i corridoi di oncopediatria tirandoti per tuoi viscidi capelli e ti obbligherei a guardare in ogni stanza. Ti farei ascoltare i pianti di dolore e disperazione dei piccoli pazienti, ti obbligherei a guardare il volto rassegnato ma determinato dei genitori, volti segnati dalla fatica e dal dolore. Ti farei ascoltare i pianti, le grida e le lacrime dei fantasmi che popolano queste mura! Ti porterei in una stanza e ti legherei proprio come tu hai fatto con i nostri sogni! Sogni che con pazienza stanno aspettano il momento per spezzare le catene e riprendere il loro volo, non hanno fretta . Ti metterei al centro di un cerchio di genitori, ciascuno con una “sorpresa” per te nascosta dietro alla schiena. Ti piacciono le sorprese vero? O ti piace solo farle? Non so se saremmo in grado di ricambiare con doni all’altezza dei tuoi, sai sei stato bravissimo a sorprenderci, non sei mai scontato! Ti anticipo solo che ogni genitore potrà scegliere di regalarti uno di quei terribili strumenti, presidi medici, farmaci che servono per estirparti dai corpi dei nostri figli: unbel Broviach da infilarti nella giugulare, un ciclo di chemio che ti bruci bene le vene, un sondino delle dimensioni di una gomma da innaffiare per stimolare a dovere il tuo intestino impigrito dalle terapie. Io personalmente avrei due sorprese per te, una ventina di farfalle, noooo, non quelle leggiadre creature che svolazzano eleganti nei campi fioriti, ma aghi da flebo da conficcarti nelle vene, nelle arterie e un paio anche nella giugulare. Sono forse troppi? Noooooo , sono solo le farfalle che hanno bucherellato la paperina nei ricoveri passati. Sai che a volte mi capita di rivivere il ricordo di lei distesa sul lettino, con gli arti bloccati che strillava come un maiale al macello, con tre o quattro cerotti su gambette e braccia livide e mezze insaguninate, gli infermieri concentrati nella difficile impresa di trovare una vena in un corpo troppo piccolo..... Dario Argento non ha inventato proprio niente! Pensi che le infermiere e i medici siano sadici aguzzinii? No loro sono veri professionisti che devono agire per aiutare, anche con mezzi apparentemente poco ortodossi. Sono da rispettare e da ammirare, perchè hanno il coraggio e la scorza per farlo. La seconda sorpresa sarebbe un eviratore con cui castrati. Non se esista, e in oncopediatria non si usa, ma l'impotenza è comune a noi oncogenitori. Tu ci costringi ad accettare di affidarci alla medicina, ad accettare il nostro ruolo di gregari, ad accettare le sofferenze dei nostri figli. Contemporaneamente noi ACETTIAMO con la scure della realtà, quell’illusione dell'onnipotenza che a volte da l’essere genitore. Tu non sai cosa significhi diventare padre. I primi mesi oltre a un sentimento di smarrimento c'è un dirompente senso di onnipotenza, ti rendi conto che quella creaturina dipende in tutto e per tutto da te, mangia quello le offri, osserva il mondo con il tuo sguardo….. la senti tua! È una sensazione che sicuramente ti piacerebbe...... l’impotenza invece la vivo tutte le volte che la paperina mi guarda con occhi sbarrati e supplichevoli " Papà, tu che sei il mio Dio, che soddisfi i miei bisogni, perchè non mi aiuti? Non vedi come sto male?!" . Naturalmente sono con lei, le stringoi la mano e cerco di consolarla.... eppure mi sento così inutile! Te lo riconosco Cancro , sei un osso duro ! Hai il potere non solo di insudiciare e violare la nostra paperotta, ma anche di aggredire noi genitori, le nostre convinzioni, il nostro credo . Tu mi hai cambiato, mi hai imbruttito, ingobbito, mi hai fatto scoprire, o forse mi ha regalato, parti di me che non mi piacciono. Sono diventato intollerante, basta un piccolo sgarbo per farmi subito scattare, sono sempre più convinto che il mondo sia fatto per i furbi, e sono stanco. Non voglio essere ulteriormente ingannato . Tu hai sconvolto i miei ideali . Trovo profondamente ingiusto che piova e ripiova sul bagnato. Mi hai fatto scoprire di avere una fede fragile a cui per ora metto una croce sopra cercando di appoggiarmi ad una fede viva e vegeta, fatta di voci e respiri reali, della mia famiglia e di chi ci sostiene. Cancro ti vorrei uccidere, ma purtroppo non hai corpo, occhi, orecchie. Sei il nemico e ti giuro che continuerò a combatterti con tutto me stesso, con le paperarmi che ci permettono di sostenere paperina e il suo mirabolante percorso verso la guarigione. Giocare come se il letto dell'ospedale fosse un microscopico parco giochi, cantare, ballare, farle scoprire pezzi di mondo e portarli nell'oncostanzetta, e infine la capacità di regalarle bei momenti insieme, che sono intoccabili. Puoi accaniti quanto vuoi, ma sono già vissuti e conquistati. Dì la verità, ora ti facciamo un po’ paura! Trema Cancro gli oncocombattenti caricano le armi!!!

mercoledì 14 agosto 2013

due dita negli occhi !

Un vecchio adagio recita più o meno così: se la fortuna è cieca, in compenso la sfiga ci vede benissimo! Eh, la saggezza popolare... Ultimamente la paperfamily se ne intende abbastanza. Al di là dell'oncoavventura, degli zelanti carri attrezzi, dei ricoveri estemporanei causa febbri improvvise (l'ultimo dei quali risale a venerdì scorso!!!!),sembra andare tutto un po' allegramente a rotoli. Il telefono di papàpapero improvvisamente ha smesso di vivere, il telecomando della tv si è suicidato dopo essere stato ripetutamente ciucciato dalla papera(forse è stata un po' anche la sua saliva radioattiva...), la lavatrice non toglie più le macchie e l'apertura elettronica della 600 è impazzita. Sembrerebbe che l'intero universo del progresso si stia rivoltando contro la paperfamiglia. I più romantici potrebbero pensare che, come in "Agata e la tempesta", sia la Paperina a scatenare reazioni inconsulte nei campi elettromagnetici circostanti, e i più scientifici potrebbero dire che sono solo fortuite (anche se a me sembrano più che altro Sfortuite...) casualità! Balle!!! Checchè ne dica papàpapero, che vuole fare l'illuminista e invece è poco più che una tea light accesa nella notte, questa è sfiga!!! E adesso ci si mette anche la farmaceutica! Bisogna sapere che la Paperella deve prendere una medicina prima di cena, ogni giorno da quando aveva tre giorni e le hanno rattoppato l'esofago. Questo farmaco è un Galenico...ooooohhhhhh....nome altisonante per dire che lo deve preparare il farmacista, va conservato in frigo e scade dopo due settimane dall'apertura. Ora, la Paperfamiglia si serve nella Farmaciaconlecollanine, e si è sempre trovata molto bene, tutti super professionale e gentili, attenti e disponibili, chiedono sempre della paperina...nonostante le collanine (...direbbe un certo pediatra...). Senonchè, c'è sempre un senonchè ad un certo punto di queste storie, ieri mattina di buon'ora mammapapera e Bellacana si appropinquano alla Farmaciaconlecollanine per far fare la preparazione e vengono serviti dalla CuginadiCrudeliaDemon, peccato, perché almeno Crudelia aveva un suo certo senso dell'ironia e del savoir faire, la Cugina invece è una con la faccia da triglia incazzosa. Non so se avete presente che faccia possa mai avere una triglia incazzosa... ecco... più meno...lo sguardo più.... gli angoli della bocca...no! Bisogna proprio andare a vederla nella Farmaciaconlecollanine. Insomma, mammapapera si avvicina sorridente, sempre con la Cana per mano, e spiega la solita solfa che ha portato le componenti per preparare sto farmaco e piripì e piripà.... e la CuginadiCrudeila la guarda con sta faccia da triglia e poi fa "Ah no, io non lo faccio." "Come non lo fa?" sorride ancora mammapapera che pensa proprio di aver capito male. "No. Chi fa i galenici è in ferie, deve aspettare fino a lunedi." "Ma scusi... a me serve per domani...è una farmaco che va preso ogni giorno..." "Si rivolga ad un'altra farmacia." "Cooooooomeeeeeeeeeee!!!!!!!!" e qui mammapapera si trasfigura, ma solo un po' perché c'è sempre Bellacana per manina che sta guardando i giochi da farmacia che costano 6 volte di più che alla coop e magari potrebbe impressionarsi e rimanere traumatizzato e volere per forza quell'orrendo furgoncino di legno che costa come un mutuo a Montecarlo. Dicevamo, mammapapera si trasfigura e tira fuori limone e maionese per condire la triglia "Ma coma sarebbe non lo fate! non ci sono mai stati problema. Non può diventare un mio problema se voi mandate in ferie contemporaneamente le uniche due persone sulla faccia della terra capaci di fare davvero i farmacisti e non vi fate lasciare nemmeno due appunti in croce..." "Signora non è un mio problema, si rivolga a un'altra farcia." Prima che mammapapera la infilzi con uno spiedo e la arrostisca alla griglia ecco intervenire il proprietario della Farmaciaconlecollanine, tale Terradisiena (dal colorito perennemente abbronzato e moooooooolto naturale...) "Non si preoccupi, ci penso io..." si scusa per la CuginadiCrudelia, che non verrà rinnovata dopo l'estate (e un po' a mammapapera dispiace, perché il lavoro è merce rara di questi tempi... ma un po' gode, perchècchecavolo Basta star zitti e subire! oooh!!!), dice che cercherà di rintracciare chi prepara i galenici e di recuperare gli appunti e che si farà sentire nel pomeriggio. Mammapapera si scusa a sua volta per aver perso la pazienza, ringrazie e se ne va fiduciosa. Nel pomeriggio arriva la telefonata, niente da fare. Terradisiena ha anche contattato altre farmacie della zona ma nessuna prepara galenici, almeno non a ferragosto! Mammapapera è in macchina, sta raggiungendo il paperclinico, e pensa all'ultima spiaggia: chiedere ai medici se i potenti mezzi di oncopaperologia possono smuovere qualcosa. Finalmente stamattina la sacra trinità Fozziemuppeth-Comunioneliberazione-Dr.House entrano in camera "Abbiamo l'esclusiva! La Papera stasera avrà il suo galenico!" Yuhuuuuuuuuuuu!!!! sembra di essere in una di quelle commedie americane, anzi, in Rocky.... qual è quello con Drago, il IV?... Cavolo, non me lo ricordo mai... vabbè, vittoria!!! Evviva!!! E' stata dura ma che l'abbiamo fatta!!! Eh già, è stata dura.... è sempre dura. Ogni cosa una gran fatica, una briga dopo l'altra, mai niente che vada mai bene al primo colpo, i pezzi del puzzle non si incastrano mai e bisogna schiacciarli a pugni per farli entrare... e poi.... e poi basta... che ti lamenti a fare? Basta fare due chiacchiere con gli altri oncogenitori per sentirsi ...mha.... cosa puoi mai dire quando una mamma ti dice che il neuroblastoma della figlioletta di nemmeno tre anni si è ripresentato più forte dopo sei mesi dalla fine delle cure, come ti puoi mai sentire? un po' stai male da morire, un po' ti senti come tanti mesi fa davanti a quel cartello di divieto d'accesso che allora vedevi da fuori... e ora vedi da dentro...e la pietà si mescola alla paura, all'incertezza.... ad una tristezza sconfinata che ti sfonda lo stomaco fino ai buchi neri della galassia del dolore. E l'unica cosa da fare sarebbe davvero infilarle due dita in quegli occhiacci cattivi, a questa sfiga maledetta che si chiama tumore, cancro, leucemia e scappare dove non possa trovarci mai più. Ma alla fine puoi fuggire anche sull'himalaya, che da te stesso non scappi comunque. Gli aborigeni australiani dicono che è invisibile agli dei chi non ha nemmeno un tatuaggio sul suo corpo.... e se bastasse davvero così poco... Sfiga o non sfiga, divinità a parte, una cosa è certa "Serve molta immaginazione per capire la realtà" (Antonio Lopez)

venerdì 2 agosto 2013

Il paese dei balocchi...

Ottavo giorno di ricovero, la papera è in ripresa ma i papergenitori soni un po’ stanchi. L'E.T. che è in loro sussurra CAAAAAAAAASAAAAAAAA.....CAAAAAAASAAAAAAAAAAAAA...... Forse siamo stati abituati a troppo bene visto che i precedenti ricoveri sono stati lineari, da commedia americana in cui tutto è perfettamente sotto controllo. L’ oncorealtà è così, si nutre di imprevisti e colpi di scena. Insomma papergenitori non dimenticatevi che non è un gioco stare qui dentro, ogni tanto dovreste guardare la frontiera tra l'Oncoterra e la Pediatria di Mezzo: osservate il giga divieto di accesso che sbarra la strada con scritto a caratteri incubiali (no, non è un errore, non sono cubitali, ma proprio incubuali!) ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA. Mi ricordo ancora quando, appena aggiustato l’esofago montato male della Papera, occupavamo l’ultima stanza di pediatria breve, guardavo con orrore quel cartello. Avevo quasi paura ad avvicinarmi, mi consolavo dicendo che alla fine c’era andata bene. Va là, cara Alanise Morisette, avevi propri ragione quando cantavi negli anni ‘90 Isn't it ironic don’t you think? Non è un gioco!Eppure basta addentrarsi nel reparto, fare 5 passi e trovarsi in una piccola colonia del paese dei balocchi, si potrebbe pensare che sia una sezione di pediatria dove si aggiustano giocattoli. In questi 30 metri si trovano i classici dei più classici dei classici giochi per bambini. Ci si trova di fronte al luoghi comune del mondo ludico. Mi spiego meglio, se a un turista straniero si chiedono quali immagini gli balzano in capoccia quando pensa all'Italia dirà senza dubbio: pizza mafia e spaghetti; con la Germania dirà: birra crauti e nazi, con la Francia baguette, champagne e culi puzzoni. E se gli chiedi il classico dei classici dei giochi il nostro straniero farà involontariamente una descrizione dell'agorà dell'oncoreparto. Infatti tra gli arredi stile Willy Wonka un po'colorati e un po' ikeosi che punteggiano l'ascetismo mimimal-asettico-ospedaliero si trova, su un tavolino colorato, una bellissima casa delle bambole in legno, curata nei minimi particolari e abitata da una famiglia di simpatici pupazzini. Su un altro nanotavolo c’è il garage autorimessa a tre rampe per autovetture di ogni dimensione e colore( ma soprattutto senza chiattone con carroatrezzi che ti rimuovono l' auto!). In un angolo si trova la cucina per giovani Bottura in erba e chemio, su un lato della parete c’è invece un tavolo da lavoro per provetti carpentieri, con seghe, martelli, morse (tutto esclusivamente di plastica…mica siamo in svezia!). Ci sono poi, classici tra i classici, astucci con pennarelli e matite colorate, una culla e un passeggino con corrispettivi bambolotti bebè rigorosamente pettinati come gli oncospiti. Per i pazienti più romantici e avventurieri abbiamo un cavallo a dondolo, che la papera ama accarezzare. Ovviamente non poteva mancare la scatola con le intramontabili material girls per eccellenza, le Barbie, mentre per i più tecnologici c'è un televisore a schermo piatto con collegata la Nintendo Wee. Chissà che invidia i i pazienti degli altri reparti di pediatria!!! Come siamo fortunati! Perenni animatori della succursale del paese dei balocchi sono i pesci dell'acquario, che costantemente scorrazzano su e giù per il loro mondo trasparente guardando con pacifica indifferenza la realtà al di fuori della barriera di cristallo, allegoria e metafora della vita ospedaliera e del mondo moderno ... ma questa è un'altra storia … e forse un altro post! Per gli oncofamigliari c'è una macchina per l’espresso con le cialde e dei biscotti, lì vicino un cesto pieno di riviste recenti che si possono prendere in prestito, tutto compreso nel pacchetto vacanza. Questa spazio è il polmone del repart. Quando le onco/emabattaglie concedono una tregua le stanze si svuotano e genitori e bambini vanno a RESPIRARE. Ci si incontra, si scambiano due chiacchiere, si raccontano le proprie avventure, un paio di sorrisi e una delicata e solidale tenerezza aleggia nell'aria. I piccoli pazienti per un attimo si svestono del pigiama da malato e si rivestono da bambini, recuperano un po’ di quella vita sociale che nel mondo di fuori viene limitata dalla malattia, e fanno quello che gli riesce meglio: GIOCARE. La papera adora questi eventi mondani, ha capito che fuori dalla sua stanza/guscio c'è un mondo da scoprire e da interpretare: ecco che , le tazzine da caffè della cucina giocattolo diventano nacchere, le macchinine ottimi stuzzicadenti da rosicchiare ,i mobili della casa delle bambole martelli… ma dimmi Paperetta bella come interpreti i clisteri quando un sondino ti scalcia nel pancino, o quando un ago ti sforacchia per un prelievo e guardi con occhi sgranati il tuo papàpapero o la tua mammapapera? Beato le monde enfant che vive nella purezza e interpreta il mondo con innata semplicità e naturalezza e che comunque (chissà, forse…) dimentica. Beati genitori che saranno accompagnati da irrazionali sensi di colpa per una vita e mezzo! La Papera Guerriera, essendo una delle ospiti più giovani e non essendoci giochi specifici per la sua età, ha sempre con se un arsenale di giocattoli e pupazzi che custodisce gelosamente nella sua cameretta. La truppa degli oncogenitori per ogni ricovero organizza un trasloco con una serie di operazioni complesse. La prima azione militare è: deospedalizzare la stanza, per cui si appiccicano alle finestre gli animaletti riposizionabili che fluttuano sulla skyline di via Campi rendendolo più vivo e colorato. Segue l'applicazione sul frigo della calamita del buon Che Guevara (hasta la victoria siempre!), e il posizionamento di collane di stoffa colorate, api e pappagalli sul braccio snodabile della TV. Sul bastone delle flebo viene appeso un pupazzetto, sul davanzale interno della finestra si mette l’esposizione di libri e libretti tattili, insomma… alla fine una ventina di occhi fumettosi e guardoni vegliano curiosi il lettone della Papera Guerriera. Ovunque sono disposti pronti all'uso anche numerosi giochi della tradizione oncopaperosa. Gli attrezzi del mestiere dell'oncogenitore, se infatti i nostri carissimi e bravissimi pediatri curano con la chemio, le flebo e gli antibiotici, noi siamo chiamati a curare la Paperina con giochi, canti, scherzi, d'altronde vive sempre in lei il desiderio di curiosare, indagare e scoprire ....alla fine ci divertiamo anche noi, e il tempo scorre più veloce. Il must dei papergiochi sono i pattusonaglini, fatti esclusivamente con materiali trovati e raccattati un attimo prima di finire nella spazzatura! Un’intera collezione di bottigliette di plastica riempite con aghi, rebbi, incarti di siringhe e così via. Papàpapero sta diventando un vero MC Guyver dell'attività ludica (e sta seriamente pensando di fare un sito o blog in cui dare suggerimenti e idee a alle famiglie con bimbi ospedalizzata). Altro gioco è la borsa da signorina, invece di avere una Luis Vuitton in pelle di camaleonte con dentro occhiali da sole, burrocacao, fazzoletti (nuovi e usati), spazzole e chewyngum, ha un coloratissimo secchiello (di quelli con il coperchio bucato in cui si dovrebbero infilare le formine…) pieno di legnetti colorati, pupazzini, sonagli… che da vera gossip Duck ama sfilare e infilare, sfilare e infilare, lanciare, ciucciare e sbiascicare . Nel kit c'è anche una piccola torcia suiniforme, la quale una volta oscurato l'ambiente crea magici effetti stroboscopici degni del Cocoricò, la stanza si anima di arcane ombre misteriose….. uuuuuuhhhh! Ma non possiamo chiudere questo post senza parlare di lui, il nemico che papàpapero vorrebbe epurare, annientar', disintegrare: il papero carillon della terra dei Quadrettini!!!! Il suddetto pennuto ha infatti spodestato e declassato il povero paperbabbo a seconda scelta, riserva, piano b! Non c'è infatti pisolino o ronfata in cui la Papera Guerriera, non abbracci l' odioso e paffuto palmato patchwork strofinandosi sul visino le alucce di peluche .... Grrrr!!! Forse papàpapero dovrebbe fare un trapianto di piume sintetiche e mettersi tra le natiche un carillon a molla? …Un giorno la sete di vendetta sarà placata da un brodo di peluche di papero …….UAAHAHAH!!! Spasimanti, morosi , fidanzati futuri, attenti a voi perché, come diceva William Shakespeare…. Il carosello del tempo porta con sé le sue vendette, il vecchio papàpapero vi tiene d’occhio, fin da ora !!!