Le notti al paperclinico che fanno venire il singhiozzo a Morfeo e le
occhiaie agli Oncogenitori hanno un
pregio, alla quindicesima notte in cui ci si
maciulla lo spirito con i flagelli della preoccupazione e dell'angoscia,
di colpo ci si stufa! ...e si
decide di dedicarsi ad altro.
Fantascienza altro che “ai confini della stanza”, il limite di un marmocchio ronfante che non
si sveglia all' ululare delle sirene dell' ambulanza, ma spalanca gli occhioni
al silente fremito del bulbo pelifero di una tua narice riduce notevolmente il
campo d'azione, e le attività opzionali rimangono davvero poche: il braccio da Robocop della televisione che si prilla a destra e sinistra (e comunque lo
prilli ti ci inzucchi) perennemente sintonizzato su Rai Yoyo... inutilizzabile,
se non per raveparty a base di Peppa
Pig e tutta l'allegra suina famiglia. Un simpatico diversivo potrebbe essere la
lettura, ma non conoscendo il brail un
papergenitore deve assolutamente cercare di
avere una fonte di illuminazione . Ci sono interruttori disseminati per la stanza con la
logica di un lanciatore di coltelli cieco, indovinare quale accende cosa è impresa che definire
roubikiana semplifica di molto la reale complessità dell'impresa. L'
interruttore di destra accende la luce del bagno, quello accanto il parr da un
milione di watt che mastodontizza il centro del soffitto, quello di sinistra è
quello del neon effetto lucedabancofrigo che sta sopra la testata del letto ma
illumina in alto, uno dei sei misteriosi interruttori tutti uguali e tutti
vicinivicini che sfilano in batteria sotto al neon di prima accende la lucetta
blu da notte...ma quaaaaaaaaaaaleeeeeee??????
poi ci sono gli interruttori delle tapparelle elettriche,
ideeeeeeentiiiiiciiiiiii a quelli della luce..... e poi mai e poi mai ti
ricordi la sequenza, perchè non solo cambia da camera camera, ma
tra un ricovero e l'altro li spostano!!!! è sicuro! Forse è KGB,
abituata a confondere le acque con quel suo aplombe glaciale...o forse è una
delle goliardate di Benvenuta Innominata, che nostalgica di un tempo in cui
scherzi a gògò ravvivavano i corridoi del settimo piano, credendosi al sicuro
al di qua del divieto, combatte la nostalgia non perdendo il vizio...o, più
probabilmente, è una psicostrategia
della Dottoressachesichiamacome bellacana per tenere attivi cerebralmente gli oncogenitorie rendendo le lunghe giornate
in stanza un pochino più attive. Comunque, una volta risolto questo
problema e trovata una comoda
sistemazione sulla poltronalettocigolona o sulla sedie di alfieriana
memoria puoi decidere di leggere un libro, o meglio ancora una delle
riviste del Cestone Edicolone dello spazio comune, qui ritrovi le classiche riviste da “pensatoio”, e incredibilmente scopri che
si possono leggere amenamente anche in altri contesti, ad esempio sospesi in
equilibrio precario sulla sponda del
letto del proprio oncofiglio appena addormentato.
Qui il ritegno non occhi. Ti
ritrovi a leggere articoli che non avresti sfogliato mai,nemmeno dal
parrucchiere perchè, in fondo, fuori di qui hai una reputazione. E anche
se nel profondo del cuore la vocina sottile della curiosità gossippara
ti ha tentato spesso lasciando scivolare
la coda dell'occhio in quella direzione,
hai sempre resistito. Ma qui, qui
dietro il divieto… non ti vede nessuno... daaaaai... come puoi ancora
resistere?... non vuoi più di ogni altra cosa al mondo sapere quanti clitoridi si è fatta impiantare la
cugina di terzo grado di Wanna Marchi? Non ti renderà una persona migliore
sapere che l'ingrediente segreto della nuova
fragranza di Acqua di JO è il
pelame di cane bagnato che si fonde in una nuance di cozza del porto
canale del delta del Po? Sììììììììì, ora
lo status di Oncogenitore ti fa colgliere la vera essenza del “si vive una volta sola” l' HIC ET NUNC
prende il sopravento, e te ne freghi delle convenzion! Suivvia il giudizio
degli altri è la nostre peggior prigione! E allora afferra quel Cronaca Vera e
scolatelo tutto dalla prima all'ultima riga cazzo!
... Certo, fai bene attenzione ad
accertarti che tutti dormano, e nel buio,
con passo felpato , avvicinati pure al cestone e.....zac! arraffa il giornalaccio e fuggi alla chetichella
in camera a leggerlo.
Real Time sta pensando di creare
un format sul tempo libero dell' oncogenitore in corsia: “La dipendenza da
internet e social network è clinicamente riconosciuta, ma che fare quando s
sviluppa proprio in clinica? Per l'esattezza in un Paperclinico!” Molti, tutti
gli oncogenitori prima o poi sviluppano l'indice del nerd , ovvero una
patologia dovuta all'uso compulsivo del touch screen. Si naviga per le
motivazioni più disparate, dal sessioni selvagge di shopping on line, alla
soddisfazione delle curiosità più morbose ( “ Ma le formiche fornicano?”), si
scaricano le applicazioni più trash (vedi Ibeer dove puoi bere il tuo cellulare come fosse una
birretta fresca e farti un sonoro ruttone virtuale alla fine, oppure come Scoregge Collection free, o
anche il Cercatore Inutile di dito...),
insomma, si diventa material girl, nerd, burinazzi della peggior specie, senza
distinzione di età, sesso e orientamento religioso. Insomma,
I papergenitori sfruttano il tempo libero
(ricordiamo che tempo libero dell'o.g.
ci si riferisce ai momenti i cui il figlio dorme)anche per l'opzione
“espletare bisogni fisiologici e di igiene primaria” come urinare,
lavarsi, liberare i propri pensieri e
nutrire qualche post potenziale o meglio postenziale correndo il rischio di cadere nella trappola della paturnia, ma
questo appartiene alla sfida catartica di essere blogger per necessità. E nella
paperfucina dei pensieri che alla rinfusa
si squadernano in questi momenti, ecco affiorare il mistero di come i latini
chiamassero la guerra “bellum”.... che cappero centra? cosa ci sarà mai di
bello??? E allora il papergenitore si ritrova a fare i conti con la propria
guerra, chiedendosi perchè la vive come
tale? Ha un senso?..... ma questo è un altro post, e il sole sta sorgendo oltre
lo skyline del settimo piano. Papàpapero ha finito di lavarsi i denti e la Paperotta si
sveglierà a momenti, perciò…
Fine delle trasmissioni.
Io sono solo insonne, Elenuccia, ma so che può salvarti la vita un ipad (a 50000 rate finisce per costare nulla, tanto poi facciamo bancarotta e le rate nn si pagano). Puoi leggere al buio, anche Cronaca Vera, e guardarti film seri (Il ritorno di Peppa Pig), fare shopping compulsivo on line e vedere le scarpe più grandi, scrivi con più facilità e ci disegni col dito come i bambini. Cine, musica, lettura e puoi anche parlare con Siri, che è meglio di niente. C'è la funzione torcia e quella specchio, per controllare se sei diventata un vampiro. È tutto come il telefono, but size matters! La tua vita notturna cambierà, fanculo le prese e gli interruttori. Un abbraccio anatide.
RispondiEliminaEh...tu sei stata brava che hai fatto 50000 rate, Papàpapero da bravo marsupiale ne ha fatte solo 500 e si è accattato un catorcetto che ha funzionato per un mese! Ma da bravo socio di Altroconsumo si farà valere!!!
RispondiEliminaGrazie del supporto e...un abbraccioso pulcioso a Pulcione