domenica 28 luglio 2013

Febbre al 90°

Il terzo ciclo di chemio si era aperto con la paperodissea del Broviac, sulla bocca di tutti la domanda era una sola "Allora? si è sfilato?" ebbene, dopo numerose peripezie e molto vagabondare il verdetto del divin chirugo, che dall'alto della sua nuvoletta seguiva i travagli dei paperi mortali, fu "E' tutto a posto, riprendiamo la terapia!" E così giovedì mattina tutto sembrava di nuovo tornato alla normalità: oncocameretta senza delfibanani, alberoflebo,campanelli rossi da suonare in caso di bisogno, bip e spie luminose di ogni sorta, cena alle 17,45 e così via. Tutto sembrava così normale che papàpapero e Bellacana venerdì pomeriggio partirono per un week end montano. Mammapapera, fin troppo tranquilla nella sua ansia cronica, avrebbe affrontato due notti consecutive...e che sarà mai! Nessun segno, nessun presagio...niente. Ma di nuovo la notte che torna, alle ore più piccole, quando ti trovi a uscire dalla stanza e il corridoio è vuoto e buio come la plancia di una nave fantasma, dalle guardiole luci soffuse sbirciano la penombra, le porte a vetri si riflettono una nell'altra moltiplicando bagliori e scintillii di fuochi fatui... e senti. Non so dire bene cosa, ma senti l'anima del reparto, i pianti di afflizione, i respiri sussurrati, quelle parole che si possono dire solo in certe situazioni...e parole che in certe situazioni non vorresti udire mai, senti le ombre che ti passano accanto...o forse sono solo dentro di te, e per l'ennesima volta pensi a tutte le vite, le storie, gli sguardi che hanno attraversato quel buio... e ti senti come una piccola piccola zattera in un oceano devastato dalla tempesta, e intorno... ma lontane lontane lontane, altre dieci, cento, mille zattere, monadi sfinite che cercano di dominare la bufera. E vista così...fa davvero un po' paura. Poi per fortuna c'è il mondo fuori, fatto di persone vere, vive, di carne e sangue che sostengono, sorreggono, accarezzano, con le loro parole, lettere, pensieri, i naufraghi, stanchi e stremati, e curano ferite e lividi. E' grazie a questo fortissimo abbraccio corale e corazzato che la paperfamiglia sente con urgenza il bisogno di scrivere in chiave ironica le varie peripezie che l'avvicendano, a volte ci riesce, a volte meno...ma ci sono giorni...in cui è durissima! Ma ora basta, torniamo a noi, si diceva... febbre al 90°... eh già... Stamani mammapapera, dopo la seconda notte, tutta bella sgarzolina perché domani si torna a casa, da un bacetto alla paperella e...oh-oh... mi è sembrato di sentir che scotta!!! e che te lo dico a fare?????? La cosa parte soft, 37,4...mmmmmhhh ti conosco Paperina!!!! dopo colazione ecco una scena che mette insieme l'esorcista e riposseduta: la paperina sembra appisolata quando, all'improvviso e con un colpo di addominali degno di Bruce Lee, si rizza a sedere, apre la bocca e..... inonda a getto se stessa e il letto di latte non digerito! fantastico, e sono solo le 8:00!!! Piange, mammapapera cerca di consolarla mantenendola seduta e.... secondo gettito, questa volta diretto proprio sulla mamma! E sono solo le 8:01!!!!! Bene! A questo punto la Papera è arzillona, ride, saluta... mammapapera un po' meno, deve cambiare le lenzuola alla svelta... e con la pennuta spiumata sopra, un trucchetto degno di Tony Binarelli! Si sposta la Papera, con tubicini annessi, da una parte all'altra del letto e si sistemano le lenzuola dalla parte opposta. Un giochetto che, se non stai attenta, ti ritrovi la paperonza infiocchettata come un ovetto pasquale! Bene, saltiamo la merenda con sdegno e arriviamo a un 38,6 che ci porta alla tachipirina. Il dottor Fozzyemuppet tranquillizza mammapapera, gli esami del sangue vanno bene...può essere la terapia!". Tralasciamo i clisteroni...perché non dimentichiamo che tutto questo tram tram si ripercuote sul bislacchissimo intestino dell'infanta, e passiamo al pranzo. Alla vista della solita pappa la Papera storce il becco e allunga un braccino respingente, come a dire "Vade retro, pappaccia!!!" Mammapapera pensa sia la febbre, comincia a mangiare i suoi "ravioli di Barbie" (nel senso che la sfoglia sembra plastica pura) quando si accorge che la paperella ha posato due occhietti (e meno male, se fossero stati ti più in che reparto saremmo?) famelici sul suo piatto. Mammapapera guarda la Papera che guarda il piatto... ok, proviamo! Il pezzetto di sfoglia viene sputato subito con l'infamia... e ci credo, sembra moplen! Proviamo con il ripieno (che... va bè, lasciamo perdere, se non sembriamo quelli che si lamnetano sempre di tutto...). La Paperina apre una boccuccia diffidente... ciuccia un po'... mastica non si sa bene cosa, poi...spalanca un abisso pentadentato e aspetta trepidante il secondo boccone! La suinina si scofana così il ripieno di tutti i ravioli (lasciano a mammapapera le larve di moplen) e, già che c'è assaggia pure l'arrosto. Starà meglio, pensa l'ingenua genitrice, infatti, mezzora dopo siamo a 39!!! Tachipirina e ghiaccio...e così via, alti e bassi tutto il pomeriggio. Alle 21,30 una pediatra di notte spuntata dal nulla ordina una lastrina (l'ennesima in una sola settimana!!!!!) e, alle 23:00 decreta una bronchitina. Mi sa che stavolta facciamo filotto, vuoi vedere che ci tengono fino al prossimo ciclo mannaggiannoi!!! E sempre l'ultimo giorno sti colpi di scena! Senti, paperina bella, io ti ho capita sai? lo so che tu adori i colpi di scena e hai un'indole spiccatamente melò, ma non hai nemmeno 11 mesi, e se continui così i tuoi poveri e anziani genitori non mangeranno il panettone perché saranno già belli che volati nel paradiso dei genitori, dove al posto di nuvolette batuffolose ci sono soffici divani bianchi e antimacchia, davanti a maxischermi da cinema che proiettano , on demand, tutti quei bei film che avresti tanto voluto vedere ma che "Eh...non si riesce più ad andare al cinema!" ed enormi, gigantesche, monumentali ciotole di pop corn caldo e croccante, e dietro...un mare cristallino e una spiaggia fine fine e bianca come sale, palme, fiori tropicali, e quel clima... quel bel clima con la brezza... e invece davanti un paesaggio più bretone, l'oceano, i campi d'ajonc, les galettes, e quel cielo... quel cielo così...bretone... eh... non sarebbe neanche male! Ad avere la garanzia che fosse davvero così...un pensierino... ma noooo, dai! Stiamo qui a farci il mazzo con te e Bellacana, in fondo sei la nostra Paperina bella... mannaggiattè!!!!

martedì 23 luglio 2013

La legge di Murphy

Se c'è una cosa che la Paperfamiglia ha imparato dall'oncoguerra è che se una cosa può andare storta... andrà certamente storta! Detta così sembra quella frase di convenienza che tutti dicono nel momento in cui un imprevisto li coglie di sorpresa, ma vi garantisco che per la banda dei paperi è davvero così. Prendiamo l'inizio della storia per esempio, la Paperina non fa la cacca, ok. Stitichezza? Noooooo! Occlusione intestinale? Nooooooo! "Ma cosa vuole che sia", disse la sorridente e bionda dottoressa "l'ottimismoèilprofumodellavita", e aggiunse "vedrà che con un bel clisterino tutto si risolve! Io sono ottimista!" eh, beata lei. Vorrei incontrarla adesso, lei e il suo clisterino!!! Perfetto, oggi tutti sappiamo di cosa si tratta, ma anche qui il caso si poneva nella mitologica e fiabesca forma di bivio (che nostalgia le storie a bivi pubblicate su Topolino negli anni '90, erano le preferite di mammapapera, la storia poteva subire un brusco stravolgimento solo in base alla scelta,spesso casuale, del lettore...che poi tornava indietro e leggeva anche l'altra opzione!), ora, pur essendo una famigliola quantomai fumettosa e amante del buon vecchio zio Walt orami la paperfamiglia ha imparato l'antifona...e i bivi cominciano a dare ai papergenitori una leggera orticaria. "Allora, stiamo parlando di un tumore, questo ormai è certo" disse il dottor Fozzyemuppet "la biopsia ci dirà se benigno o maligno" mammapapera e papàpapero si scambiarono il famoso sguardochedicetutto...e papàpapero, senza farsi vedere da nessuno...leggermente si toccò... La zaratustriana biopsia parlò "Maligno!!!!!!!!", ok, va bene, si può togliere! ...no? "Eh...non subito...la massa è piuttosto estesa e gira proprio intorno all'osso sacro... prima bisognerà fare della chemioterapia." e ti pareva! Ma va bene, non c'è problema! Partiamo!!! E via che si va e tutto procede fin troppo bene (auto rimosse e oscuri presagi a parte). Ma forse non tutti sanno che la cacca di papera, contrariamente a quella di cane, se calpestata non porta bene, bensì.... scatena nuovi, pestilenziali, effluvi sfigaioli. E qui comincia la saga del Broviac. Dopo un fine settimana leggermente ansiogeno, durante il quale la frase più ricorrente è stata "Sì ma...attento al broviac!": "Mammapapera metto la Papera sul seggiolone." "Sì, ma... attento al broviac!" "Papàpapero, tolgo il bavaglino." "Sì, ma...attenta al broviac!" "Cambio il body." "Sì, ma...attento al broviac!" "Mi lavo i denti." "Sì, ma...attenta al broviac!" "Mi schiaccio un punto nero." "Sì, ma...attento al broviac!" ...e così via, lunedì ricovero serotino e via che si va. Ma ecco Murphy dietro l'angolo. Martedì mattina, all'alba, sotto gli occhi dell'infermiera Picchio (attenta e molto gentile) mammapapera nota un piccolo rigonfiamento sul collo paperoso. Sentanza "Il broviac si è spostato!" Picchio chiama Dr. House, "Intanto sospendiamo la flebo, poi aspettiamo i chirurghi!" Arriva la dottoressa Edna Mode (stesso taglio e stesso spirito della stilista degli incredibili) "Allora Paperina? Basta voler stare al centro dell'attenzione (la dottoressa è entrata perfettamente nello spirito della paperfamiglia), vediamo un po'!... ok, chiudiamo l'ingresso, facciamo una lastra e domani andiamo in sala operatoria". La paperella viene liberata da fili e tubi e si gode una giornata di libertà all'onco hotel. I papergenitotri si rilassano, la giornata campale sarà quella di domani, "Chiamiamo la nonna decoupata e stiamo un po' insieme a Bellacana". Ora, ogni genitore sulla faccia della terra sa che quando lasci i figli con i nonni: a) ti preoccupi, rovinadoti quel tempo che ti eri preso per fare le cose con calma, e quando finalmente li vai a prendere scopri che sono stati benissimo, che i nonni sono tranquillissimi e tutti in tua assenza se la sono spassata alla grande; b) sei tranquillo, tanto ci sono i nonni cosa vuoi che succeda, e dopo 30 secondi che li hai lasciati suona il telefono. Indovina indovinello....qual è l'opzione della paperfamily? Nonnadecoupata arriva e i tre indomiti partono alla volta del mobilificio svedese per rifornire di vagoni il trenino di legno di Bellacana e per dotare (finalmente) di imbottitura il pouf elefantoso che Ziococco gli regalò....vuoto e flaccidone come...come.... come un elefante sottovuoto! Inoltre bisogna assolutamente far assaggiare al pupo le polpette di renna e...DRIIIIIN!!! DRIIIIN!!! (ovviamente avrei potuto scrivere "laaaa laaaaa la la la la la la laaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" ma non sarebbe stato altrettanto chiaro che ...sta suonando il telefono!) "Pronto? Sì.... sì.... mmmh" e la faccia di papàpapero si rabbuia, "mmmmmmh, sono lì per le quattro e mezza!" Bellacana vaga tra le polpette brandendo il trenino e la volpe Gabriele (che, come si evince dal nome non è uno dei giocattoli in vendita nel mobilificio svedese...), mammapapera socchiude gli occhi a fessura e strige le labbra come a dire Xsaghé?!". E' passato il chirurgo GemellomenosimpaticodiBarbablù e ha terorizzato un po' nonnadecoupata con il suo modo empatico e affabile quanto un giarone dicendo "Ho bisogno di parlare con i genitori. Di persona!" Le polpette rimangono un po' nel gozzo, ma siamo lì e ci facciamo il nostro giretto....DRIIIIN!!! DRIIIIIN!!!! (vedi parentesi sopra). "Pronto?... sì.....mmmmmmh.....mmmh.... .... ...!" papàpapero si corruccia, si oscura, si obnublia.... Mammapapera prende Bellacana per mano "Sai cosa facciamo? andiamo a casa e chiediamo alle Morris's Angels e a Leomengoni se vengono in tinozzetta (leggi piscinotta sgonfia posteggiata dietro casa davanti al garage...trooooooppo McCourt!)". Papàpapero apre bocca e il flusso di parole esce come dall'oracolo di Delfi (che non chiedetemi cos'è, l'ho studiato a scuola, credo, e ho fatto l'istituto d'arte, perciò....)"Un manipolo (ma forse dice "branco") di chirurghi sta esaminado la papera, Nonnadecoupata aspetta fuori perché queste cose le fanno impressione." Mammapapera ha davanti agli occhi l'immagine della Paperina bella circondata dai camici blu che la girano e la prillano, e lei piange...cerca una faccia conosciuta, amica, amorevole....e scopre di essere sola! Non è un'immagine molto bella per una mamma... non dovrebbe esserlo neanche per una nonna...ma il fatto è che mammapapera non c'è, e la Paperella è da sola...e la mamma non c'è, e lei è da sola...e la mamma.... Si torna casa. Papàpapero da il cambio e parte alla volta del paperclinico. A la cinquo de la tarde le ultime broviac-news: dalla lastra del mattino il broviac sembra a posto, ne faranno un'altra con contrasto per vedere se ci sono fuoriuscite. Alle sei (de la tarde) la lastra non ha evidenziato niente, sembra tutto a posto. Mettono un'infusione di fisiologica per 24 ore per vedere se il collo si gonfia, e se tutto è ok giovedì si va di chemio, se no si va in sala. Perfetto. Bene. Ok! Fino all'ultimo non sapevo se scrivere questo post o aspettare, perché sicuramente domani ci saranno altre news e colpi di scena. I papergenitori lasceranno ancora la tachicardica Nonnadecoupata a vegliare la Papera, o il timore di una nuova apocalisse li spingerà ad un tour di force in solitaria? Lady Nutria e Ser Fagiano riusciranno a consumare qualche pasto con Bellacana o la Paperina adrenalinica li terra sotto tiro ancora a lungo? Chi ha ucciso Laura Palmer? Poche sono le certezze nella vita, ma una è di sicuro che... la fetta di pane cade sempre dalla parte imburrata!

domenica 21 luglio 2013

Mulino bianco...si macchia subito!

Incredibile ma vero la brigata della papera guerriera è riuscita a stare ininterrottamente assieme per ben 16 giorni, ossia 384 ore, ossia 23.040 minuti….. E’ stato meraviglioso, ogni attimo. Vivere ogni respiro paperoso, guardarsi negli occhi colmi di noi, sentirsi cullati dalla vita e ringraziare ogni secondo per lo stupefacente segreto di essere famiglia. Come ci siamo sentiti “MULINO BIANCO”…. ci mancava solo Banderas che ci facesse i biscotti. Come ci siamo sentiti famiglia Bradford. Ok, questo è il bollettino per chi crede ancora che Babbo Natale sia buono e non sappia nulla dello sfruttamento dei poveri folletti che per lui lavano pavimenti, vetri e tappeti, e che costruiscono giocattoli senza sosta tutto l’anno, senza paga… e più bollono e più li fa lavorare. E le povere renne che sfiancate dall’interminabile notte della vigilia all’alba del 25 dicembre approdano a Delft per essere macellate e vendute all’Ikea ed essere trasformate nelle le gustosissime polpette kottbullar. La verità è che l’incanto del ritorno a casa dura qualche ora e poi c’è il “Richiamo della Lavatrice”, caro Jack ormai Buk e i suoi ululati sono superati…. È l’olezzo dei vestiti che interessa ai giovani d’oggi. Dal portabiancheria straripante si sentono urla dannate “Ohhhh! Sozzoni lavateci…. Ma che lavAttrice sei Mammacana??”. E così pure il pavimento della cucina trasformato in carta moschicida, o il miagolio polveroso di gatti di polvere che si strusciano dietro alle porte e sui divani…..insomma rendendoci conto che la Fata Smemorina, Mago Merlino, i topini e passerotti amici di Cenerentola e Biancaneve, blatte e piccioni metropolitani simpatici aiutanti in Come d’ Incanto preferiscono stare rintanti nei Dvd di Bellacana piuttosto che praticare la loro magia nell’oncocasa, o meglio nell’oncocaos. Iniziamo ad attivarci. Ma nemmeno Magica Amy idolo e sogno erotico segreto di Bellacana aiuta gli oncogenitori ….che mondo di SGUATTERI!!! La papera guerriera e la sua oncoguerra non ci hanno reso migliori, non ci hanno reso più attenti e più sensibili. Il tempo a casa passa a rincorrere sé medesimo, a cercare di ritagliare attimi di leggerezza: in tutto questo non c’è nulla di straordinario questa era la nostra normalità ed è la normalità di una buona parte di famiglie che un po’ rema e un po’ galleggia, alle prese con gli incastri…. siamo o non siamo tutti dei campioni di Tetris,siamo o non sianmo tutti dei Maroneti, ossia dei podisti che ogni tanto urlano “CHE DUE MARxxx !!! Non so proprio se e quando arriverà la conversione alla sant’Agostino, forse al quarto ciclo di chemio. Forse allora inizieremo a chiamare ogni filo d’erba per nome e ringraziare sorella zanzara per il ponfo sull’alluce, ad abbracciare sorella chiattona perché facendomi rimuovere la macchina nonostante il tesserino Aseop mi ha permesso di rscoprire nuove e infinite imprecazioni. Ma forse la magia sta in quegli spazi in cui possiamo respirare e sentirci protagonisti delle nostre vite. Accade nelle passeggiate con la Papera Guerriera che solinga percorre stradine polverose sul suo passeggino scarlancato e scopre i colori del mondo, “Cara paperotta vedi, non è tutto bianco candeggina, ci sono miriadi di sfumature ….ti prometto che non ti porterò mai al Polo Nord, e che per te mi vestirò solo di arcolabaleni!” Accade nell’incredibile intesa tra i canapaperelli (ossia dei fratelli Papera e Cana) che con un linguaggio arcaico, incomprensibile, sconosciuto ai più esimi etologi e antropologi, nonché illustri glottologi, un linguaggio fatto di sguardi e sfarfugfiate riescono ad essere complici e compagni di sghignazzate. E il cuore dei papercanatori si nutre e si gonfia di buono. La magia sta nel tifo e nel sostegno di amici lontani e vicini, conoscenti, colleghi, parenti che con piccoli gesti e tifi silenziosi tengono compagnia ai nostri pensieri e alle nostre paure stemperandole. La paperfamiglia gode dei mecanismi del barone Lamberto di Gianni Rodari, un ‘energia che ci alimenta e ci permette di affrontare l’ oncoguerra. E domani si riparte per l’Oncofronte, un po’ più affanati e stanchi ma consapevoli che "Chi vuol la pace, prepara la guerra!" ( Gianni Rodari)

La scarcagliona del west e altri appunti di viaggio...

...E così domani si ricomincia, nuovo ricovero, nuovo ciclo di chemio, di nuovo Lady Nutria e Ser Fagiano (chi si ricorda il film lady Hawke, dove lei è falco di giorno e lui lupo di notte, e si incontrano in forma umana solo per brevi istanti all'alba e al tramonto... ecco mamma e papàpapero durante gli ospedalamenti sono un po' così...). Ma stavolta è andata grassissima, oddio, un colpo di scena ansiolitico c'è stato: venerdì, durante la medicazione,l'infermiere Dr.House si è accorto di qualcosa di strano, quella che sembrava una crosticina all'ingresso del Broviac era in realtà la cuffia! Ora, facciamo la spiega per i non oncoindigeni. Dicesi Broviac il tubicino che permette di fare prelievi e terapie senza che la Papera venga sforacchiata ogni volta, codesto affare è stato impiantato chirurgicamente nel torace e va direttamente in vena. Ciò rende la Papera una specie di androide, o umanoide...o organismo geneticamente modificato...quasi certamente un ufo! La cuffia è una parte di gomma che serve ad ancorare il tutto finchè non si forma uno stato fibrinoso che ingloba e salda la giuntura. Il fatto che la cuffia sia in vista non è buono, lascia presupporre che il Broviac si sia spostato, in tal caso si prospetta un nuovo intervento di riposozionamento (con anestesia totale, rianimazione... etc.. etc... etc...). Ora, il buon House chiama il chirurgo "Facciamo una lastra". E intanto l'ansia di mammapapera sale "Ecco, lo sapevo, abbiamo tirato durante la pulizia (da una settimana i papergenitori fanno la pulizia del Broviac a casa, da soli, un'impresa titanica,.....roba che neanche Hulk Hogan!!! Non tanto per la cosa in sé, che sarebbe semplice, ma perchè la Paperonza non sta ferma!). Non la prendiamo in braccio correttamente e il tubo si è spostato. Adesso ci tocca tornare in sala operatoria..." e così via con altre amenità. La lastra conferma il sospetto. Il Broviac si è spostato, ma non del tutto! se tiene fino a lunedì House metterà due super cerotti a presa rapida e speram! Dicevamo, a parte questo imprevistone le due settimane a casa sono trascorse bene, e hanno fatto guadagnare alla paperonza un altro simpatico soprannome: Scarcagliona del West! Il fatto che la pennuta implume sia moooolto McCourt è ormai risaputo, ma lei ci tiene a sottolinearlo periodicamente di modo che mamma e papàpapero,ma soprattutto la nonna decoupata, non si confondano con quel suo bel faccino angelico e tenerone. Ogni mattina il risveglio della paperfamiglia è il seguente: ore 7:10 a.m. "Hhhrrrgggrrrccccchhk! hacrrrrr!!! kkhrrrrcckh!" la Paperina bella ci desta scarcagliando come un vecchietto da bar! A voglia i dottori a dirci che il catarro è solo nelle vie alte, ma qua sembra un sanatorio! Comunque, come ogni mattina anche quel giorno il risveglio fu scarcaglioso, mammapapera si affacciò al lettino dove una dolcissima e sorridente Paperina l'accolse con un "hacrrrrr!!!" seguito da un suadente "Ta ta ta taaaaaaa!". Mammapapera prese in braccio la bebona e si apprestò alla toletta mattutina: via il pannolo e abluzioni nel lavandino del bagno, poi cambio e vestizioni in salotto (essendo Bellacana ancora spaparanzato e ronfante in cameretta). Tutto bene, titti mattutino...poi l'arrivo di papàpapero "Mammapapera, secondo te cos'è questo?" indicando una cosa tonda, schiacciata e marrone sul tappeto, "L'ho pestato..." mammapapera guardò il piede scalzo del marito poi pronunciò la sentenza con solennità, cercando di non ridere troppo "Cacca di papera!". "..." lo sguardo di papàpaero vagava senza soluzione di continuità dal suo piede, alla cacca schiacciata alla Paperina.... la bolla di sapone silenziosa fu rotta da mammapapera " Deve averla fatta nel tragitto da qui al bagno...vado a vedere se ce ne sono altre in giro!" Sì, ce n'erano altre. Due. In bagn. Sotto il lavandino. Belle tondine e marron, stavolta nessuno le aveva pestate. In tutto ciò la Papera guerriera sorrideva e gorgheggiava scarcagliando di tanto in tanto qua e là, ignara del fatto che pestare una cacca porti fortuna. SSSSSSSSì, magari! Chissà, forse, quando? Un giorno.... mha! Intanto stamattina Bellacana si è svegliato e ha trovato accanto a sé il suo orsetto di pezza decapitato... vogliamo leggerlo come un altro segno del destino? un avvertimento degli dei? un monito delle parche? la legge di Murphy? la solita sfiga? Leggiamo leggiamo, e meditiamo. Ma solo un po' per favore, poi basta che ci viene l'ansia, l'angoscia, la paranoia, la paura del buio e del domani. E come diceva sempre la cara vecchia Ross "Domani è un altro giorno!" e...."Hhhrrrgggrrrccccchhk!hacrrrrr!!! kkhrrrrcckh!" ci scatarriamo sopra!

sabato 13 luglio 2013

Presagi e Anatemi

...E così sabato scorso tra scambi di paperi gonfiabili e manovre da trasferta militare la Paperella è tornata a casa. Come sempre le dimissioni sono momenti carichi d'ansia e aspettativa :"Riprenderemo i ritmi quotidiani?...Bellacana reagirà bene anche stavolta? Mamma e papàpapero si riabitueranno alla puzza di cagnuzzo (anche se sarebbe più corretto dire puzza di paperuzzo) del lettone condiviso? ...In un ambiente molto, ma mooolto, ma moooooooooooolto meno sterile dell'oncosuite la paperina resisterà?....Ma sprattutto...quanto durerà stavolta prima che un imprevisto qualsiasi ci riporti qui? i soliti tre giorni? di più?? ....di meno????" domande più che legittime visto che da tempo la paperfamily non è riuscita a stare insieme a casa più di tre giorni di fila. Ma tant'è, bisogna guardare avanti e pedalare. Il week end tutto bene, Bellacana con i suoi impegni mondani (compleanni, party in piscina...), la Papera con le sue passeggiate serotine da vecchia diva in pensione, poi, lunedì sera, il primo segno: la lucertola nel mocio! Mammapapera, in un'inconsueto impeto di pulizia, recupera il secchio dal balcone e, proprio quando sta per riempirlo con l'acqua calda, scorge il piccolo rettile. "Hhhhhhh!!! Papàpapero, guarda cosa c'è nel secchio del mocio!" "..." "..." "E' un segno!" esclama lui con una convinzione da Chuck Norris. "Cosa te lo fa pensare?" "Non ti ricordi Il trono di spade (serie televisiva cult di Papàpapero che non pago s'è letto pure i tomi da 500 e passa pagine l'uno!), le lucertole sono ciò che rimane dei draghi, e la Papera fa versi da draghetto...con quella sua tossaccia sgarrupona!" "Accipicchia, hai ragione! ...cosa vorrà dire?" "L'inverno sta arrivando! (altra citazione)" Mammapaera guarda la colonnina di mercurio, 28 gradi...e sono le nove di sera! Mha! Per non saper né leggere né scrivere, ma soprattutto per non indisporre eventuali divinità, mammapapera libera il cucciolo di drago in balcone. La notte passa senza eventi di rilievo, e la mattina la faccenda è già archiviata, finchè.... "Mammapapera, corri!" Proprio lì, appiccicata alla porta di casa, una grossa, inquietante, tegumentosa cavalletta marrone! Mamma e papàpapero si scambiano uno sguardo denso di sottintesi, papàpapero prende uno scottex e libera l'insetto in cortile. Cos'altro accadrà adesso, quali altri segni, quali presagi dovranno decifrare i papergenitori, ne saranno in grado o dovranno avvalersi del supporto dei vecchi aruspici del paese? Fortunatamente sopra di loro vive Olga, colei che legge il destino nei pomelli ben lucidati delle porte, e ancora più sopra, Bina, la veggente che interpreta dolcetti spappolati lanciandoli dal terrazzo. Arriva il mercoledì, e mammapaera comincia seriamente a preoccuparsi, siamo già a metà settimana, è stata superata la boa dei tre giorni, e ancora nulla di catastrofico è capitato... cosa vorrà dire? Giovedì l'ansia è palpabile, avere la certezza che la sciagura ti colpirà ma non sapere quando è devastante ma poi....venerdì! La giornata sembra cominciare come tutte le altre, Bellacana dorme ancora vegliato da Nonnami e la Papera è già al paperclinico per la pulizia quotidiana del broviac. Tutto bello tutto bene senonchè, tornati al parcheggio per recuperare l'auto... "Ma la macchina dov'è?" chiede mammapapera. "Interessante!" esclama papàpapero senza credere veramente a ciò che vede...o meglio, a ciò che NON vede! La papermobile non c'è più!!! "Guarda!!!" mammapapera ha visto solo ora che sul parcheggio c'è disegnato il simbolo dei disabili (ta daaaaaaaaa ancosa un simbolo...ma stavolta fin troppo chiaro!). "Guarda!!!!" ripete di nuovo indicando un cartello due posti più in là, di nuovo quel simbolo! Papàpapero non crede ai suoi occhi! Ha parcheggiato in un posto riservato ai disabili!!!! Onta e colpa su di lui, la macchia umana, ma...un momento! Quel cartello sembra riferito a quell'unico posto. E la segnaletica a terra con tutti parcheggi occupati non si vede (tralasciamo il fatto che sia pure completamente sbiadita e decisamente da rifare). Ed ecco la mutazione, papàpapero si sta tramutando in papàdrago, il fumo esce dalle narici e dalle orecchie, e dalla bocca un fiume infuocato di anatemi contro "Quel ...BIIIP... di vigilantes zelante che ...BIIIIP... non ha visto il cartellino ASEOP? ...BIIIP ma grandissimo...BIIIP... con tutte le ...BIIIP... di macchine senza nessun ...BIIIP... di permesso parcheggiate dove non dovrebbero, tu, .....BIIIIP... colossale pezzo di ...BIIIIIP... fai portare via una macchina col permesso verde!!!! Ma....BIIIIP... potevi fare due passi fino all'ufficio, hanno i nostri numeri, ....BIIIIP..... è chiaro che siamo a oncopaperologia, c'è la macchina, mastodontico ....BIIIIP... ci fai chiamare e la spostiamo! E poi guarda (rivolto stavolta a mammapapera e indicando un secondo cartello) qui c'è scritto Riservato ASEOP, e come faccio io a non sbagliarmi!!!! Aaaaah, ma stavolta ....BIIIP...BIIIIP...BIIIIIIIIIP.... vedrà questo ...BIIIIP, ha pestato i piedi alla persona sbagliata perché sono davvero stra...BIIIIIIP... e poi ...BIIIIIIP... e ancora...BIIIIP...BIIIIIIP....BIIIIIIIIIIP!!!!!!!!!!!" In tutto ciò la Papera guarda il suo papà con occhioni sognanti e stralunati, ...il suo adorato papàdrago! Mammapapera sente la collera montare a neve come una meringa e così, lancia in resta, la Paperfamily parte alla ricerca della giustizia! Recuperata l'auto e mandata a quel paese la chiattona del carro attrezzi ribattezzata "Mì non so niente, mì son foresta", i paperi virano alla volta della direzione sanitaria e lì tutta la loro ira, funestissima, si schianta contro il capro espiatorio dell'ospedale, una dolce e tenera signora che ricorda un po' la nonnina di Titty e un po' Natalia Aspesi. La buona donna ascolta pazientemente il loro sfogo e conviene che sì, forse la segnaletica non è chiara e che sicuramente prima di rimuovere una macchina che espone il permesso dell'ASEOP magari ci si pensa due volte. Dopodiché fa compilare a mammapapera il modulo per la rimostranza e il rimborso dei 60 euro spillati dal carro attrezzi, concludendo con "Ora non c'è che da aspettare." ...Come sempre... Mamma e Papàpapero si avviano un po' avviliti con la loro Paperella verso l'auto, e solo allora notano una cosa. E' un girone infernale! Ma sì, tutta questa storia dei parcheggi, non sono che cerchie dantesche. Più sei virtuoso e ti avvicini al paradiso, meno parcheggi hai a disposizione, più sei alto gerarchicamente! Ma certo, funziona così! All'interno del cortile del paperclinico ci sono molti parcheggi normali, per chi magari viene a fare una visita, o a portare qualcuno, parcheggi insomma per chi non ha una patologia che richieda un day hospital o altre cose particolari, per questi posti occorre permesso temporaneo di due ore che viene rilasciato all'ingresso, e pur essendo tanti sono sempre tutti occupati e appena parcheggi solo un po' sulla riga... ti portano via l'auto. Poi ci sono i dializzati, permesso giallo, loro possono parcheggiare davanti e dietro alla palazzina preposta alle loro cure; un poco meno numerosi i posti ASEOP, permesso verde, qualche posto riservato dietro l'ingresso tre e qualcun altro dietro la palazzina dialisi; da qui si entra nell'empireo: i parcheggi per invalidi/disabili, pochi e sparsi qua e là nello spazio cortilivo, e...sulla cima del colle, la cerchia più ristretta, i parcheggi rosa, quelli riservati alle mamme in attesa, ce ne sono ben.... due! uno nei pressi dell'ingresso uno e l'altro vicino all'ingresso tre. Perché, mamma, tu sei l'angelo del focolare, il faro che illumina la notte, la goccia d'acqua nel deserto ma... girala e prillala come vuoi, interpreta i segni oscuri del fato e i fondi del biberon della sera, il responso è sempre quello: tu, donna, partorirai con dolore, e nell'attesa magari fatti anche qualche vasca in cerca di un parcheggio va là!

venerdì 5 luglio 2013

...la notte

Dall'inizio del corridoio di oncopaperologia il reparto sembra quasi un hangar. E' spazioso e lungo, e in fondo le doppie porte a vetri con l'adesivo del divieto d'accesso si stagliano una dentro l'altra in una prospettiva fredda e pulita, e lasciano che l'occhio si tuffi nella notte che dorme al di là dell'uscita di sicurezza che chiude il reparto aprendosi sul mondo. Anche le stanze sterili hanno due porte, una grigia e una a vetro. Se la prima è aperta si può sbirciare dentro. Stasera linea una si vedono una mamma e una bambina sedute sul letto, danno le spalle a chi osserva e guardano un cartone sul tablet consumando la cena. La mamma ha una maglietta verde e i capelli corti, neri, la bimba avrà tra i due e i tre anni, indossa una maglietta azzurra di PeppaPig, e ha qualche ciocca di capelli biondi. Nell'altra stanza la luce è già spenta, solo una fioca lampadina azzurra illumina le capriole dei delfibanani. Anche qui una mamma e una bambina, anzi, una papera. La mamma siede sulla poltrona letto, il suo viso è illuminato dal basso dalla luce dell'i-pad col quale sta scrivendo, la papera dorme in un pigiamino di winnye phoo un po' troppo grande. Di fianco al letto c'e' una specie di albero avvemeristico, i suoi rrami sono d'acciaio, i suoi frutti sacche di plastica trasparente con dentro alchemiche soluzioni medicamentose, la sua linfa scorre attraverso tubicini colorati e arriva direttamente alla papera. La notte e' strana, porta sempre pensieri. E chissà perché i pensieri di notte pesano più che di giorno. Oggi la papera e' stata trasfusa, che detta così è anche una bella parola, si arrotola sulla lingua poi scivola bene tra le labbra, come un soffio, un sussurro, eppure... non so perché ma il significato ancestrale del sangue torna fuori qui, stanotte, a bussare alla porta di quella parte primordale, istintiva, che in fondo in fondo ci portiamo dentro. Stamattina era tutto chiaro, l'emoglobina bassa richiede una trasfusione, OK. Ma ora, di notte, non e' più così logico, così obiettivo. E' sangue che torna. Sangue di chi? Con quale storia dentro? Cosa porterà a chi lo riceve? Frammenti di una vita diversa, nuova, sensazioni, emozioni... chi sei? Sangue vivo e pulsante che meno male che c'è. Un sangue straniero, misterioso, scuro e denso. Sangue su sangue. Sangue nel sangue della Paperina che non sa, che gioca e dorme, e riprende colore. Sangue vero, che odora di sangue e forma gocce e macchie grumose, che intasa i tubi. Sangue che non è acqua ma come acqua ristora. Sangue che si mescola al sangue e di ventun unico fiume rosso di vita. E' un'invasione. In...vasione, che invade i vasi sanguinei. E di nuovo di chiedi perché perché perche, mille volte perché. E ti tornano in mente storie e leggende, fatti di cronaca e scandali. Mentre la tua Paperina e' li, tranquilla, che si beve quel sangue nuovo direttamente in vena , e man mano che beve si fa più all'età, vispa, rosea. E ti fa anche un po' impressione, la paperella vampira che adesso dorme tra i delfibanani capriolati. Sarà una notte strana, fatta di storie che si intrecciano, di storie primitive, di sensazioni ataviche inconsce e incontrollate. Una notte pancia contro pancia con la Paperina a farmi raccontare di questo sangue nuovo che ci accende di speranza per il ritorno a casa. Adesso la luce e' spenta anche nell'altra stanza. Tutte le bambine dormono, e le mamme.... si raccontano storie.

mercoledì 3 luglio 2013

Oncosuite

La seconda campagna chemiobellica, iniziata ieri sera ha come scenario di guerra la stanza "Sterile 2" del Paperclinico. È una delle due suite di oncopaperologia, dotata di un sistema di areazione e sterilizzazione spaziale, dovesse entrare un verme, come di consueto capita in tutti gli ospedali del mondo, muterebbe, nel medesimo istante in cui oltrepassasse la soglia, in una leggiadra candida farfalla albina. Peccato che la Papera Guerriera da brava rivoluzionaria mccourtiana a queste tecnologie protoniche "ci scorreggi sopra" e sfoggi il suo irresistibile fascino di papera irlandese puzzona di cui sono fiero testimone. E come disse l' androide Paperoy Battyleali di Blade Ducker : « Io ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare, puzzette da combattimento farsi largo tra le lenzuola del lettone, e ho visto schizzi di pappa balenare nel buio spiaccicandosi sulle porte della stanza. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come pannolini nel pattume. È tempo di pulire! ». Ma questo lo abbiamo già raccontato nel post precedente. Torniamo alla camera, la suite dovrebbe essere "La stanza delle stanze", utilizzata per situazioni di immunodepressionie importanti, ora, e' vero che la Papera e' importante, ma in questa occasione ce l'hanno riservata solo ed esclusivamente perchè c'è l'oncopienone ....in realtà temo che sotto ci sia un serio problema, un problema... canoro, il personale infermieristico non ne poteva più di sentire i guaiti starnazzanti di Papàpapero e di Mammapapera con la loro "ABBALENA Pasqualina", per cui si sono beccati l'isolamento. Già il reparto è in oncolonia, ai confini estremi do pediatria, in più la stanza è divisa del resto di oncologia da due porte a vetro con grossi derivi di divieto d'accesso (manca solo il teschio con le ossa incrociate!). Per passare il tempo parliamo con lo specchio (e la cosa più inquietante e' che ad un certo punto lo specchio comincia a rispondere...) e pazientemente attendiamo il primo pomeriggio, quando entra la donna delle pulizie, allora insceniamo tragedie aggrappandoci allo spazzolone e supplicandola di restare ancora un minuto.....È dura la vita nella oncosuite ma in compenso ci sono diversi accorgimenti very very cool: le infermiere non si chiamano pigiando quel proletarissimo bottone rosso che fa suonare un campanello a muro, ma con il telefono..... tres tres avaganguarde! I pasti sono a buffet nel corridoio,i vassoi avengono collocati (sarebbe piu' corretto dire abbandonati) su uno scaffale ed è l'oncogenitore che deve recuperarli prima che il carrello faccia il giro di ritorno e se li riprenda. Tutto ciò è molto molto "urban jungle". Nella suite ci sono ben due lavandini e nessun bidèt, ma lavarsi il sedere in ospedale è out, andava negli anni '80. Se poi si vuole fare invidia ad una maestra di stile quale Carla Gozzi basta indossare le supertrendy babbuce in cellophane verde acqua, riutilizzabili come sacchetti gelo.Troppo troppo eco-cool. L'ambiente molto minimal, molto industrial, sopratttutto molto hospital permette di far risaltare il pezzo di modernariato che domina al centro della stanza: il "Cigoletto culla "! È un pezzo unico, venne utilizzato nel 1991 per il film "Delicatessen" di Jean-Pierre Jeunet, il suo Cigotraballio è inimitabile, irriproducibile, così come la sua smisurata altezza. Per far accomodare la papera abbiamo dovuto zavorrarlo prima di dotare la pennuta spiumata di microparacadute e lanciarla stile passerotto Hungry Birds. Papàpapero ha invece fatto freeclimbing, mammapapera ha utilizzato una comodissima scaletta a due gradini data in dotazione dall'oncohotel. Quando finalmente ci si sdraia la punta del naso sfiora il soffitto....con il raffeddore si potrebbero fare degli splendidi graffiti naturali. Le ciabatte sul pavimento sembrano quelle di Grande Puffo, tutto e' più lontano e ci si rende conto di essere magicamente saliti di un piano, di essere all'ottavo bis.... come fa Hogwarts! Sulle pareti della stanza sono affrescati degli animali mitologici: i Delfibanani, pinne e coda da delfino, dorso e muso da banana. Guizzano tra le onde felici rincorrendosi sul muro alla testata del letto, e se si accendono le luci blu della notte si crea un caleidoscopico effetto tridimensionale. Infine nella suite ci sono i soliti oncoptionals: il monitor per tenere controllati i parametri vitali, il televisore con il suo braccio allungabile, il frigo, il microonde, lo specchio...stranamente non c'è il crocifisso. Forse gli interior designer che hanno progettato l'ambiente non erano credenti e hanno preferito animali fantastici ad una fantasia dell'uomo. Forse semplicemente erano troppo credenti per cui non volevano che qualche paziente o genitore avesse reazioni violente per via di quei famosi "perché" che rimangono senza risposte e fanno arrabbiare, o forse perché sanno che chi crede in Dio lo ha dentro e in questo posto di croci da portare ce ne sono più che in un campo santo! ..... Ora mi guardo intorno, il silenzio è accompagnato dal respiro del sistema di ventilazione, guardo gli occhi bovini dei delfibanani e mi chiedo quante lotte hanno visto.Immagino i bimbi, i ragazzini che hanno stazionato nella Suite sterile: il viso rassegnato, provato, la stanchezza, la noia, la rabbia... Anche l'ecopelle della poltronaletto è impregnata di pensieri di madri e padri che hanno atteso accarezzando il tempo con la rassegnazione. Penso ai miracoli e alle guarigioni avvenute sul Cigololetto , penso agli adiii, ai congedi, penso alle bocce da biliardo che si sono riflesse nello specchio, all'energia esplosiva che, a volte, improvvisamente si trasmette da medico a paziente e viceversa, alle parole di conforto, di scuse, penso ai bambini e ai genitori che urlano Vita, penso al mondo che continua a girare, al susseguirsi delle stagioni delle quali da qui ci si sente lontani spettatori. Penso a noi Paperfamiglia che esorcizziamo la nostra sfida condendola con fantasia e ironia, ma che alla fine siamo sulla oncogiostra . Penso al nostro modo di reagire, lo trovo positivo, positivo per noi, per la Papera e per Bellacana, lo trovo autentico e in sintonia con il nostro modo di vivere. ...Penso alle altre famiglie, ai loro modi di affrontare la malattia e vedo che la nostra è una strada tra mille diverse, è una voce di un coro che canta la medesima canzone. Penso che tutte queste battaglie, queste storie,queste persone rendano la oncosuite un tempio di amore e di vita. :-) .... stanotte il mio pensiero va a voi, oncogenitori, oncoguerriglieri del passato, del presente, e del futuro......siate come siete ma siate forti...... Oncopapapapero

martedì 2 luglio 2013

Un'infanzia irlandese

Due parole per chi non conoscesse Frank McCourt: geniale autore irlandese che racconta in tre romanzi, di cui il più celebre "le ceneri di Angela" e' diventato anche un film, la sua avventurosa vita; dall'infanzia poverissima nella periferia irlandese alla carriera accademica negli Stati Uniti. Con spirito e ironia invidiabili racconta avvenimenti tragici e grotteschi, da qui il modo di dire "come sei mccourt" tanto caro alla canafamily. Se un tempo il più mccourt della banda era Bellacana, ora la papera sta tentando di usurparne il trono! La nostra bella paperella e' già molto irish di suo, rossiccia, occhi azzurri e colorito da stracchino, oggi però ha superato se stessa. Da ieri sera, coperta di macchie macchiette macchione rosse pimpa style, che qui chiamano orticaria, la Papera e' di nuovo al paperclinico per il secondo ciclo di chemio. Entrata alle 20.12 tutta bella pulita, lavata e stirata, stamattina appena sveglia sembrava già un cespuglio del deserto, in testa quattro peluzzi rinsecchiti....e tutti gli altri appiccicati addosso, bocca, piedi, mani, dappertutto! OK, lava la papera e cambia la papera. Tutta bella pulita e sorridente a metà mattina fa merenda, affferra il cucchiaio dalle mani di mammapapera e.....sfrombola un superbolo di mousse alla prugna sul pavimento....e un po' anche sul muro (solo che sul muro non si nota, mentre sul pavimento quando la dottoressa comunionelibeazione ci rimane appiccicata sopra si nota eccome!!!). Poi si arriva al top! Il pranzo: la Papera, senza vergogna né ritegno alcuno si scofana un pignattone di pappa alle zucchine imbrattando se stessa, la mamma... e tutto il mondo circostante...e un po' anche una o due realtà parallele. Sorride soddisfatta del pasto e delle puzzette che dissemina allegramente tra una cucchiaiata e l'altra e conclude la mangiata con un sonoro ruttazzo! Ecco all'improvviso un fetore fognesco, controlliamo....cacca! Brava Paperina! Subito dopo il cambio, con ancora il fetentissimo pannolo appoggiato sul letto in attesa di essere pesato, arriva l'infermiera Black Mamba con l'antistaminico per debellare la pimpaggine. Mammapapera e' tranquilla, la paperonza e' bravissima con le medicine! Ecco che B.M. comincia a somministrare il farmaco, ma...la Paperina ha qualche reticenza.. dai su, l'ultima goccia... brava!!!! Ma ecco che , inaspettatamente, al quarto punto esclamativo la Papera vomita tutto l'antistaminico...e un po' di pappa. Tutta contenta lei gorgheggia e ridacchia, mammapapera si affretta a pulire, ma la apera, più veloce di u pesce siluro immerge la manotta nel vomitino e si spalma ben ben la gamba, poi afferra la fila degli ingressi endovenosi (per chi non lo sapesse e' una delle cose che dovrebbe essere più sterile possibile in tutto l'universo mondo), Black Mamba cerca di fermarla ma le viene troppo da ridere, mammapapera copre quel che resta del vomito con una traversa pulita, la paperotta, maglietta e body umidini se la ride della grossa! A quel punto a mammapapera scappa proprio un "Ammappa Paperella mia, quanto sei mccourt!" E dall'espressione sembra quasi che Black Mamba sappia di cosa sta parlando....chissà.... Poco dopo, mamma e figlia sole solette giocano e fanno i simitoni sul letto. La Paperina avvolge la sua mamma in uno di quegli sguardi lunghi, teneroni, affettuosi e carichi di aspettativa che finché non te li trovi davanti pensi esistano solo nei film, poi si gira sul fianco, abbraccia il suo paperocarillon, emette una strombazzante puzzetta...e si addormenta. Buon riposo, piccola Paperina irlandese.

lunedì 1 luglio 2013

Il sorpasso

Chi ha visto il celebre film di Dino Risi con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trentignant non può non ricordare le allegre strombazzate di clacson che annunciavano l'arrivo dello spyderino tra i villeggianti della Versilia. Bene, durante il suo soggiorno rivierasco anche la presenza di Bellacana sembrava essere accompagnata da una costante, allegra,clacsonante sinfonia. Dal suo primo incontro con l'amichetto Masscimu all'ultima cena vacanziera alla piadineria Rusty, Bellacana ha portato scompiglio in ogni dove, vuoi giocando a nascondino (contando e nascondendosi allo stesso tempo) nella hall di un albergo di ottuagenari, vuoi lanciandosi tra le onde schiumose (vedi post precedente)al grido di "Maaaammaaaaaaa!!!! ho nuotato!!!!!", o inciampando copiosamente sul bagnasciuga e rialzandosi impanato come una cotoletta. O ancora nell'angolo giochi del Banana beach dove si intrufolava nella casetta bianca per giocare a Lupomamma sotto gli occhi basiti degli altri bambini, o nel castello per giocare a Rapunzel (mammacana nei panni di Madre Ghotel, Masscimu in quelli di Flynn e Bellacana, neanche a dirlo, in quelli di Rapunzel....con un immaginario Pascal da portarsi appresso), e sulle strade del lungomare dove passeggiava cantando Heydi o L'ape Maya facendo voltare i villegganti che lo guardavano e gli sorridevano ringalluzzendo la sua vena canora. Per non parlare della pseudorissa inscenata con un duenne seduto qualche tavolo più avanti in piadineria, una conversazione ben oltre i limiti dell'assurdo dove forse solo Masscimu, che di tanto in tanto interveniva per placare gli animi, capiva qualcosa. Poi ci sono stati i must della vacanza: -i grandi interrogativi esistenziali;(in treno) Mamma, perché il treno va sui sassi? Posso andare sui sassi? (in ascensore...tutte le volte che si prendeva l'ascensore, ed essendo la stanza abarbicata in un impervio quarto piano questo avveniva più e più volte al giorno!)) Mamma, posso schiacciare il bottone rosso? (e dopo la spiegazione del perché no) Mamma, perché non posso schiacciare il bottone rosso? (in spiaggia) Mamma, facciamo il bagnetto? (oppure) Mamma, andiamo sul salterello? (oppure) Mamma, andiamo sullo scivolo rotondo? (a spasso)Mamm, compriamo il tagliaerba? (oppure) Mamma, compriamo il passeggino rosa? (domande che mammacana il più delle volte fingeva di non sentire o ignorava del tutto lasciando il pargolone con l'interrogativo sospeso nell'aria e nello sguardo per luuuuuunghi minuti. -i colpi di genio; (al telefono con la tataelena parlando della chiatta, destinazione acquario di cattolica) Tataelena, sono andato sulla chiatta, fa flup flup, e c'è le papere!!! (al telefono con papàcana raccontando dell'acquario) Papà, ho comprato un regalo per la Papera, ho preso una nutria(riferendosi al peliches a forma di lontra acquistato per la sorellina) (rispondendo con voce perentoria a mammamassciumu che gli aveva chiesto se poteva prestargli i suoi braccioli perché erano molto belli)Ma no, Mammamasscimu, pecchè i miei braccioli ti sono piccoli!!!! Mamma, lo senti questo rumore che fa il treno ...tu tum tu tum, tu tum tu tum, tu tum tu tum....è il suo cuore che batte! -le incrollabili certezze; Rapunzel non può fare il bagnetto perché si rovinano i capelli. Il trenino ciallo che va sulla strada (e che porta all'acquario) è finto, pecchè il treno vero va solo sui sassi! Il cubotto che gira si illumina solo di sera. E così, tra una manciata di sabbia in bocca e una baglioneggiante corsa a perdifiato sulla spiaggia, un chupa chupa a merenda e una corsa in taschi, Bellacana vacanziero di tanto in tanto chiedeva della sorellina, ed era felice di sapere che sarebbe stata a casa al suo ritorno. ritorno che si è dipanato nella torrida carrozza "climatizzata di un regionale antidiluviano dividendo lo spazio con una comitiva di giovani crucchi che cantavano "Baila Morena" reduci dalla Baia Imperiale. All'arrivo a Manzolocity Bellacana è saltato al collo del suo papà e ha travolto la sorellina paperotta con baciotti i e canzoncine, ha giocato un po' con barbietatacinsia e poi si è addormentato felice nel suo lettino dove ha ronfato per tre ore abbondanti. Del resto andare in vacanza ha il suo bel perché, ma un posto bello come casa Bellacana in tutto il mondo non c'è!