mercoledì 3 luglio 2013

Oncosuite

La seconda campagna chemiobellica, iniziata ieri sera ha come scenario di guerra la stanza "Sterile 2" del Paperclinico. È una delle due suite di oncopaperologia, dotata di un sistema di areazione e sterilizzazione spaziale, dovesse entrare un verme, come di consueto capita in tutti gli ospedali del mondo, muterebbe, nel medesimo istante in cui oltrepassasse la soglia, in una leggiadra candida farfalla albina. Peccato che la Papera Guerriera da brava rivoluzionaria mccourtiana a queste tecnologie protoniche "ci scorreggi sopra" e sfoggi il suo irresistibile fascino di papera irlandese puzzona di cui sono fiero testimone. E come disse l' androide Paperoy Battyleali di Blade Ducker : « Io ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare, puzzette da combattimento farsi largo tra le lenzuola del lettone, e ho visto schizzi di pappa balenare nel buio spiaccicandosi sulle porte della stanza. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come pannolini nel pattume. È tempo di pulire! ». Ma questo lo abbiamo già raccontato nel post precedente. Torniamo alla camera, la suite dovrebbe essere "La stanza delle stanze", utilizzata per situazioni di immunodepressionie importanti, ora, e' vero che la Papera e' importante, ma in questa occasione ce l'hanno riservata solo ed esclusivamente perchè c'è l'oncopienone ....in realtà temo che sotto ci sia un serio problema, un problema... canoro, il personale infermieristico non ne poteva più di sentire i guaiti starnazzanti di Papàpapero e di Mammapapera con la loro "ABBALENA Pasqualina", per cui si sono beccati l'isolamento. Già il reparto è in oncolonia, ai confini estremi do pediatria, in più la stanza è divisa del resto di oncologia da due porte a vetro con grossi derivi di divieto d'accesso (manca solo il teschio con le ossa incrociate!). Per passare il tempo parliamo con lo specchio (e la cosa più inquietante e' che ad un certo punto lo specchio comincia a rispondere...) e pazientemente attendiamo il primo pomeriggio, quando entra la donna delle pulizie, allora insceniamo tragedie aggrappandoci allo spazzolone e supplicandola di restare ancora un minuto.....È dura la vita nella oncosuite ma in compenso ci sono diversi accorgimenti very very cool: le infermiere non si chiamano pigiando quel proletarissimo bottone rosso che fa suonare un campanello a muro, ma con il telefono..... tres tres avaganguarde! I pasti sono a buffet nel corridoio,i vassoi avengono collocati (sarebbe piu' corretto dire abbandonati) su uno scaffale ed è l'oncogenitore che deve recuperarli prima che il carrello faccia il giro di ritorno e se li riprenda. Tutto ciò è molto molto "urban jungle". Nella suite ci sono ben due lavandini e nessun bidèt, ma lavarsi il sedere in ospedale è out, andava negli anni '80. Se poi si vuole fare invidia ad una maestra di stile quale Carla Gozzi basta indossare le supertrendy babbuce in cellophane verde acqua, riutilizzabili come sacchetti gelo.Troppo troppo eco-cool. L'ambiente molto minimal, molto industrial, sopratttutto molto hospital permette di far risaltare il pezzo di modernariato che domina al centro della stanza: il "Cigoletto culla "! È un pezzo unico, venne utilizzato nel 1991 per il film "Delicatessen" di Jean-Pierre Jeunet, il suo Cigotraballio è inimitabile, irriproducibile, così come la sua smisurata altezza. Per far accomodare la papera abbiamo dovuto zavorrarlo prima di dotare la pennuta spiumata di microparacadute e lanciarla stile passerotto Hungry Birds. Papàpapero ha invece fatto freeclimbing, mammapapera ha utilizzato una comodissima scaletta a due gradini data in dotazione dall'oncohotel. Quando finalmente ci si sdraia la punta del naso sfiora il soffitto....con il raffeddore si potrebbero fare degli splendidi graffiti naturali. Le ciabatte sul pavimento sembrano quelle di Grande Puffo, tutto e' più lontano e ci si rende conto di essere magicamente saliti di un piano, di essere all'ottavo bis.... come fa Hogwarts! Sulle pareti della stanza sono affrescati degli animali mitologici: i Delfibanani, pinne e coda da delfino, dorso e muso da banana. Guizzano tra le onde felici rincorrendosi sul muro alla testata del letto, e se si accendono le luci blu della notte si crea un caleidoscopico effetto tridimensionale. Infine nella suite ci sono i soliti oncoptionals: il monitor per tenere controllati i parametri vitali, il televisore con il suo braccio allungabile, il frigo, il microonde, lo specchio...stranamente non c'è il crocifisso. Forse gli interior designer che hanno progettato l'ambiente non erano credenti e hanno preferito animali fantastici ad una fantasia dell'uomo. Forse semplicemente erano troppo credenti per cui non volevano che qualche paziente o genitore avesse reazioni violente per via di quei famosi "perché" che rimangono senza risposte e fanno arrabbiare, o forse perché sanno che chi crede in Dio lo ha dentro e in questo posto di croci da portare ce ne sono più che in un campo santo! ..... Ora mi guardo intorno, il silenzio è accompagnato dal respiro del sistema di ventilazione, guardo gli occhi bovini dei delfibanani e mi chiedo quante lotte hanno visto.Immagino i bimbi, i ragazzini che hanno stazionato nella Suite sterile: il viso rassegnato, provato, la stanchezza, la noia, la rabbia... Anche l'ecopelle della poltronaletto è impregnata di pensieri di madri e padri che hanno atteso accarezzando il tempo con la rassegnazione. Penso ai miracoli e alle guarigioni avvenute sul Cigololetto , penso agli adiii, ai congedi, penso alle bocce da biliardo che si sono riflesse nello specchio, all'energia esplosiva che, a volte, improvvisamente si trasmette da medico a paziente e viceversa, alle parole di conforto, di scuse, penso ai bambini e ai genitori che urlano Vita, penso al mondo che continua a girare, al susseguirsi delle stagioni delle quali da qui ci si sente lontani spettatori. Penso a noi Paperfamiglia che esorcizziamo la nostra sfida condendola con fantasia e ironia, ma che alla fine siamo sulla oncogiostra . Penso al nostro modo di reagire, lo trovo positivo, positivo per noi, per la Papera e per Bellacana, lo trovo autentico e in sintonia con il nostro modo di vivere. ...Penso alle altre famiglie, ai loro modi di affrontare la malattia e vedo che la nostra è una strada tra mille diverse, è una voce di un coro che canta la medesima canzone. Penso che tutte queste battaglie, queste storie,queste persone rendano la oncosuite un tempio di amore e di vita. :-) .... stanotte il mio pensiero va a voi, oncogenitori, oncoguerriglieri del passato, del presente, e del futuro......siate come siete ma siate forti...... Oncopapapapero

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