venerdì 5 luglio 2013

...la notte

Dall'inizio del corridoio di oncopaperologia il reparto sembra quasi un hangar. E' spazioso e lungo, e in fondo le doppie porte a vetri con l'adesivo del divieto d'accesso si stagliano una dentro l'altra in una prospettiva fredda e pulita, e lasciano che l'occhio si tuffi nella notte che dorme al di là dell'uscita di sicurezza che chiude il reparto aprendosi sul mondo. Anche le stanze sterili hanno due porte, una grigia e una a vetro. Se la prima è aperta si può sbirciare dentro. Stasera linea una si vedono una mamma e una bambina sedute sul letto, danno le spalle a chi osserva e guardano un cartone sul tablet consumando la cena. La mamma ha una maglietta verde e i capelli corti, neri, la bimba avrà tra i due e i tre anni, indossa una maglietta azzurra di PeppaPig, e ha qualche ciocca di capelli biondi. Nell'altra stanza la luce è già spenta, solo una fioca lampadina azzurra illumina le capriole dei delfibanani. Anche qui una mamma e una bambina, anzi, una papera. La mamma siede sulla poltrona letto, il suo viso è illuminato dal basso dalla luce dell'i-pad col quale sta scrivendo, la papera dorme in un pigiamino di winnye phoo un po' troppo grande. Di fianco al letto c'e' una specie di albero avvemeristico, i suoi rrami sono d'acciaio, i suoi frutti sacche di plastica trasparente con dentro alchemiche soluzioni medicamentose, la sua linfa scorre attraverso tubicini colorati e arriva direttamente alla papera. La notte e' strana, porta sempre pensieri. E chissà perché i pensieri di notte pesano più che di giorno. Oggi la papera e' stata trasfusa, che detta così è anche una bella parola, si arrotola sulla lingua poi scivola bene tra le labbra, come un soffio, un sussurro, eppure... non so perché ma il significato ancestrale del sangue torna fuori qui, stanotte, a bussare alla porta di quella parte primordale, istintiva, che in fondo in fondo ci portiamo dentro. Stamattina era tutto chiaro, l'emoglobina bassa richiede una trasfusione, OK. Ma ora, di notte, non e' più così logico, così obiettivo. E' sangue che torna. Sangue di chi? Con quale storia dentro? Cosa porterà a chi lo riceve? Frammenti di una vita diversa, nuova, sensazioni, emozioni... chi sei? Sangue vivo e pulsante che meno male che c'è. Un sangue straniero, misterioso, scuro e denso. Sangue su sangue. Sangue nel sangue della Paperina che non sa, che gioca e dorme, e riprende colore. Sangue vero, che odora di sangue e forma gocce e macchie grumose, che intasa i tubi. Sangue che non è acqua ma come acqua ristora. Sangue che si mescola al sangue e di ventun unico fiume rosso di vita. E' un'invasione. In...vasione, che invade i vasi sanguinei. E di nuovo di chiedi perché perché perche, mille volte perché. E ti tornano in mente storie e leggende, fatti di cronaca e scandali. Mentre la tua Paperina e' li, tranquilla, che si beve quel sangue nuovo direttamente in vena , e man mano che beve si fa più all'età, vispa, rosea. E ti fa anche un po' impressione, la paperella vampira che adesso dorme tra i delfibanani capriolati. Sarà una notte strana, fatta di storie che si intrecciano, di storie primitive, di sensazioni ataviche inconsce e incontrollate. Una notte pancia contro pancia con la Paperina a farmi raccontare di questo sangue nuovo che ci accende di speranza per il ritorno a casa. Adesso la luce e' spenta anche nell'altra stanza. Tutte le bambine dormono, e le mamme.... si raccontano storie.

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