Così recitava lo slogan di un profumo in uno spot di millanta anni fa. Chissà, forse Tataciscia usa proprio quel profumo!
Questa mattina, bello come il sole, Bellacana grufolava nel lettino in attesa che mammacana si accorgesse del fatto che fosse ormai sveglio, forse già meditava la romantica furfanteria. Durante la colazione B.C. ammiara e rimira i fiorellini che ha colto la sera prima e che ha poi messo in acqua. "Tono fioji quei lì. Beji!"
"Sì pasticcio, sono delicati."
"Tono dicati...caj, caj..."
"Bravo, dai che andiamo."
"Tataciscia!" s'illumina d'un tratto il faccino guanciottoso della Cana.
"Sì, andiamo dalla Tataciscia..."
"Tataciscia, Tataciscia..." continua il bebone indicando i fiori.
Ma mammacana, vuoi perchè è stordita dall'afa, vuoi per un'inconscio bizzarro che tende ad escudere ogni altra figura femminile dal cuoricino del suo piccolo fagottone, non capisce... o non vuol capire.
Appena usciti un'esclamazione tanto palese quanto veritiera affiora sulle labbra della bestiola sudatina "Caldo!" come dargli torto porello, ma tant'è, bisogna andare! E come va la Cana matta non appena vede l'aiuola davanti a casa. Si butta a palla di cannone verso la reticella che la delimita e chinandosi con tutti i suoi 13 kg la deforna il giusto per poter raggiungere i tanto agognati fiorellini che faranno felice la sua bella. Sempre più sudatino riesce a raggiungere un fiordaliso fucsia, felice come un porcellino si volta verso mammacana e sorridendo esclama "Tataciscia!!!" Finalmente mammacana capisce, e una sottile stilettata le trafigge il petto, solo la sera prima i fiordalisi erano per lei!
Va bè, è tardi, andiamo.
In macchina B.C. stringe al petto il cadeau, la mano sudaticcia stritola il povero gambo, il malcapitato vegetale resisterà i dieci minuti del tragitto? Impietosita mammacana mette un po' d'aria condizionata.
Giunti a destinazione Bellacana si fionda letteralmente verso il cancelletto (sempre stringendo forte forte il fiorellino) scruta bene nel salone e... la vede! Mammacana apre la porticina e il baby latin lover si lancia in una corsa matta e scoordinata verso di lei "Tataciscia Tataciscia!!!" la tata si volta pensando ad una catastrofe e invece... si trova davanti questo nanetto buffarello che brandisce fiordalisi. Non riesce a trattenere una risata. Ringrazia calorosamente e con un bacino. La Cana è in visibilio, probabilmente dalla contentezza fa anche la cacca!
"Bè, io vadoeh, ciao pasticcio." Mammacana tenta di ottenere un saluto quantomeno decente dal pargolo, che le fa ciao con la manina mentre sia allontana con l'amore suo per mettere a bagno il suo primo regalo ad una ragazza.
Ehhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!
martedì 19 giugno 2012
sabato 9 giugno 2012
Bellacana in the city!
Che Bellacana avesse un animo da viveur lo si
sarebbe già potuto intuire da numerosi indizi sparsi qua e là nei suo due anni
di vita, per chi ancora dubitasse di quest'indole godereccia e viziosetta ecco
la cronaca del primo happy hours del bebone!
Papàcana e mammacana hanno amici che vivono nella
city bella, grassa e dotta a pochi km da Bellacana Town domenica suona il
telefono "Ciao, sono Ziaggiovanna! oggi nella city il centro è tutto
pedonale, venite a fare un giro poi stasera prendiamo una pizza?"
Papàcana, che notoriamente alla parola pizza perde il lume della
ragione, accetta seduta stante, così dopo la nanna di B.C. l'allegra famigliola
si ritrova in macchina pronta a partire.
"Lo sai dove stiamo andando Bellacana?"
"Da Joahanna, Kittian e Aysscia!"
"Bravo pasticcio! Sei contento?"
"Scì!"
Dopo dieci minuti di macchina rovente il sudatone
è palesemente molto meno contento, frignotta e vuole il succo. Fortunatamente
mammacana conosce un repertorio di canzoni e canzoncine da fare invidia
all'archivio Rai, e là dove non arriva la cultura canora arriva l'inventiva,
perciò La balena Pasqualina, canzonetta che si risolve in 4 strofe,
arriva a durare 20 minuti!!!! Papàcana sta per defenestrare la gentil consorte,
ma fortunatamente la suadente voce del navigatore sussurra "Arrivo!".
Ad accogliere B.C. sulla soglia di casa ecco
Alyssa, bellissima cagnolona color champagne. Il malefico bebone, pur adorando
l’animale e citandolo spesso nei suoi elenchi di amici, respinge il suo musone
umido con un “Aysscia, bbia!” la scena si ripeterà numerose volte intervallata da
improvvise apparizioni di Alyssa volte a far sussultare la Cana e sghignazzare
gli adulti presenti.
Bando alle ciance, dopo i soliti convenevoli e un
rapido scambio di battute la combriccola si dirige verso l’aperitivo nella
seguente formazione: Bellacana sul suo passeggino rosso spinto energicamente da
Ziaggiovanna affiancata a sua volta da mammacana, seguono papàcana e Kittian
con al guinzaglio una scodinzolante Alyssa.
La passeggiata sotto i portici procede in tutta
tranquillità. Bellacana si guarda intorno incuriosito da luci e rumori, addita
ogni “Atobush!” che passa specificandone il colore, chiama i piccioni “Cellini!!!
Cip cip!” ignaro del fatto che il 90% della popolazione mondiale vorrebbe
sterminarli dalla faccia della terra, sussulta ogni qual volta il naso bagnato
di Alyssa lo sorprende, e canta le sue canzoncine, tra cui quella da lui stesso
composta “Mani e pesscione….”
Ed ecco un baretto carino con tavolini all’aperto,
l’ideale per una sosta. Da vero cittadino B.C. accomoda il suo sederino
quadrettato sul divanetto tra mammacana e papàcana e ordina un “Sciucco!”
mammacana decide che il gusto giusto per evitare una super cacca in pieno
centro è l’albicocca e in men che non si dica ecco arrivare la gustosa bevanda
in un enorme bicchiere di vetro effetto scultura di ghiaccio con tanto di
cannuccia nera very cool! Mammacana già si vede china a raccogliere cocci…e
invece…. Il bebone di città fa meraviglia! Seduto composto sorbisce il suo
succo dalla cannuccia reggendo il bicchiere con due mani come un vero piccolo
lord. Non una goccia sulla maglietta. È fuori da più di un’ora ed è ancora
lindo e pinto. Ma ecco il McCourt che è
in lui riemergere prepotentemente sottoforma di sonoro ruttone! Decisamente il
sciucco è stato gradito… insieme ovviamente alle tre pizzette che non hanno
fatto in tempo a toccare il tavolino prima di finire tra le sue voracissime
fauci!
Ok, bevuto, mangiato, e adesso che si fa mentre i
grandi chiacchierano? Cannucce!!! La prima ad essere masticata, arrotolata,
annodata, maciullata, schizzata chissadove è la sua, segue quella di mammacana,
ed ecco B.C. puntare a quella di papàcana, il fatto che sia imbibita di birra
poco importa, è un divertimento e val la pena sfidare il rischio dell’alcolismo infantile! Si sa che
un gioco è bello quando dura poco, perciò ad un tratto “Giù!” Bellacana
comincia ad agitare il fondoschiena, è un inequivocabile segnale di insofferenza,
bisogna scendere e muoversi. Ziaggiovanna non vedeva l’ora! Prende il
panzerotto rimpinzato e si dirigono insieme verso un’emozionante escursione
alla scoperta dei portici della city. Scoperta a 360°, anzi, a 720° per quanto
riguarda B.C.! Corre, salta, ride, schizza da una parte all’altra della via (fortunatamente
resa podonale!!!!), taglia la strada a passeggini imbizzarriti e fa inchiodare
vecchietti col treppiede, si rotola di qua e di là coma un rullo compressore,
insegue piccioni e Ziaggiovanna e qualunque cosa si muova nel raggio di
cinquanta metri. Quando mammacana si alza per riporlo sul passeggino si trova davanti l’apocalittico spettacolo di
un indistinguibile fagotto grigio scuro sdraiato per terra nel bel mezzo del
portico! Dalla punta dei capelli, una volta biondi, alla punta della scarpe che
si ricordavano blu il frugolone si è tramutato in enorme gattone di polvere,
sudaticcio e con le mani appiccicose di saliva! Chissà quali innominabili
infezioni stanno già prendendo la residenza nella sua bocca?
“Massì” la consola Kittian con la sua serafica
saggezza veneta “I bambini per stare bene devono essere sporchi!” sarà, ma
basterà un flacone di Napisan per igienizzare vestiti e bambino?
È ora di mangiare, tutti verso la pizzeria. Un veloce
cambio pannolino in un angoletto buio del portico da veri fricchettoni svedesi
e via! Bellacana è felice come un suino nel fango, sorride a tutti e canta la
nuova canzoncina “Un passeggino ‘osscio!!! Un passeggino ‘osscioooooo!!!!!!” ma
ecco l’imprevisto in agguato. B.C. ha sete,
il buon Kittian stappa la bottiglietta di quelle che non si stappano perché
hanno l’apertura a pressione, e il bebone si bagna come un’anguilla! C’è vento,
è sudato, lo spettro della bronchite aleggia nell’aria palpabile come budino, che si fa? Si
corre a casa e si ordina da asporto. La Cana è così stanco che sbocconcella la
sua pizza chiedendo continuamente “Aysscia?”
a turno i grandi rispondono “E’ qui pasticcio, sta mangiando.” B.C.
lancia occhiate di sguincio per accertarsi che Alyssa ci sia…ma non troppo
vicina e ricomincia a sbocconcellare. Quando ormai la serata volge al termine e
Bellacana ha spostato tutti i soprammobili di Ziaggiovanna, esausto e felice si
appoggia al passeggino e sussurra uno sfinito “Casa… pijiana….” Mamma e
papàcana raccolgono il loro fagotto sonnacchioso e tornano verso Bellacana Town. Il bebone ronfa sul
sedile posteriore, e bisbiglia nella notte il
nome dei suoi amici “Kittian, Johanna, Aysscia….” Sorride, e si sente un
vero bebone di città!
Iscriviti a:
Post (Atom)