martedì 19 giugno 2012

Se qualcuno ruba un fiore per te....

Così recitava lo slogan di un profumo in uno spot di millanta anni fa. Chissà, forse Tataciscia usa proprio quel profumo!
Questa mattina, bello come il sole, Bellacana grufolava nel lettino in attesa che mammacana si accorgesse del fatto che fosse ormai sveglio, forse già meditava la romantica furfanteria. Durante la colazione B.C. ammiara e rimira i fiorellini che ha colto la sera prima e che ha poi messo in acqua. "Tono fioji quei lì. Beji!"
"Sì pasticcio, sono delicati."
"Tono dicati...caj, caj..."
"Bravo, dai che andiamo."
"Tataciscia!" s'illumina d'un tratto il faccino guanciottoso della Cana.
"Sì, andiamo dalla Tataciscia..."
"Tataciscia, Tataciscia..." continua il bebone indicando i fiori.
Ma mammacana, vuoi perchè è stordita dall'afa, vuoi per un'inconscio bizzarro che tende ad escudere ogni altra figura femminile dal cuoricino del suo piccolo fagottone, non capisce... o non vuol capire.
Appena usciti  un'esclamazione tanto palese quanto veritiera affiora sulle labbra della bestiola sudatina "Caldo!" come dargli torto porello, ma tant'è, bisogna andare! E come va la Cana matta non appena vede  l'aiuola davanti a casa. Si butta a palla di cannone verso la reticella che la delimita e chinandosi con tutti i suoi 13 kg la deforna il giusto per poter raggiungere i tanto agognati fiorellini che faranno felice la sua bella. Sempre più sudatino riesce a raggiungere un fiordaliso fucsia, felice come un porcellino si volta verso mammacana e sorridendo esclama "Tataciscia!!!" Finalmente mammacana capisce, e una sottile stilettata le trafigge il petto, solo la sera prima i fiordalisi erano per lei!
Va bè, è tardi, andiamo.
In macchina B.C. stringe al petto il cadeau, la mano sudaticcia stritola il povero gambo,  il malcapitato vegetale  resisterà i dieci minuti del tragitto? Impietosita mammacana mette un po' d'aria condizionata.
Giunti a destinazione Bellacana si fionda letteralmente verso il cancelletto (sempre stringendo forte forte il fiorellino) scruta bene nel salone e... la vede! Mammacana apre la porticina e il baby latin lover si lancia in una corsa matta e scoordinata verso di lei "Tataciscia Tataciscia!!!" la tata si volta pensando ad una catastrofe e invece... si trova davanti questo nanetto buffarello che brandisce fiordalisi. Non riesce a trattenere una risata. Ringrazia calorosamente e con un bacino. La Cana è in visibilio, probabilmente dalla contentezza fa anche la cacca!
"Bè, io vadoeh, ciao pasticcio." Mammacana tenta di ottenere un saluto quantomeno decente dal pargolo, che le fa ciao con la manina mentre sia allontana con l'amore suo per mettere a bagno il suo primo regalo ad una ragazza.
Ehhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!

sabato 9 giugno 2012

Bellacana in the city!


Che Bellacana avesse un animo da viveur lo si sarebbe già potuto intuire da numerosi indizi sparsi qua e là nei suo due anni di vita, per chi ancora dubitasse di quest'indole godereccia e viziosetta ecco la cronaca del primo happy hours del bebone!
Papàcana e mammacana hanno amici che vivono nella city bella, grassa e dotta a pochi km da Bellacana Town domenica suona il telefono "Ciao, sono Ziaggiovanna! oggi nella city il centro è tutto pedonale, venite a fare un giro poi stasera prendiamo una pizza?" Papàcana, che notoriamente alla parola pizza perde il lume della ragione, accetta seduta stante, così dopo la nanna di B.C. l'allegra famigliola si ritrova in macchina pronta a partire. 
"Lo sai dove stiamo andando Bellacana?"
"Da Joahanna, Kittian e Aysscia!"
"Bravo pasticcio! Sei contento?"
"Scì!"
Dopo dieci minuti di macchina rovente il sudatone è palesemente molto meno contento, frignotta e vuole il succo. Fortunatamente mammacana conosce un repertorio di canzoni e  canzoncine da fare invidia all'archivio Rai, e là dove non arriva la cultura canora arriva l'inventiva, perciò La balena Pasqualina, canzonetta che si risolve in 4 strofe, arriva a durare 20 minuti!!!! Papàcana sta per defenestrare la gentil consorte, ma fortunatamente la suadente voce del navigatore sussurra "Arrivo!".
Ad accogliere B.C. sulla soglia di casa ecco Alyssa, bellissima cagnolona color champagne. Il malefico bebone, pur adorando l’animale e citandolo spesso nei suoi elenchi di amici, respinge il suo musone umido con un “Aysscia, bbia!” la scena si ripeterà numerose volte intervallata da improvvise apparizioni di Alyssa volte a far sussultare la Cana e sghignazzare gli adulti presenti.
Bando alle ciance, dopo i soliti convenevoli e un rapido scambio di battute la combriccola si dirige verso l’aperitivo nella seguente formazione: Bellacana sul suo passeggino rosso spinto energicamente da Ziaggiovanna affiancata a sua volta da mammacana, seguono papàcana e Kittian con al guinzaglio una scodinzolante Alyssa.
La passeggiata sotto i portici procede in tutta tranquillità. Bellacana si guarda intorno incuriosito da luci e rumori, addita ogni “Atobush!” che passa specificandone il colore, chiama i piccioni “Cellini!!! Cip cip!” ignaro del fatto che il 90% della popolazione mondiale vorrebbe sterminarli dalla faccia della terra, sussulta ogni qual volta il naso bagnato di Alyssa lo sorprende, e canta le sue canzoncine, tra cui quella da lui stesso composta “Mani e pesscione….”
Ed ecco un baretto carino con tavolini all’aperto, l’ideale per una sosta. Da vero cittadino B.C. accomoda il suo sederino quadrettato sul divanetto tra mammacana e papàcana e ordina un “Sciucco!” mammacana decide che il gusto giusto per evitare una super cacca in pieno centro è l’albicocca e in men che non si dica ecco arrivare la gustosa bevanda in un enorme bicchiere di vetro effetto scultura di ghiaccio con tanto di cannuccia nera very cool! Mammacana già si vede china a raccogliere cocci…e invece…. Il bebone di città fa meraviglia! Seduto composto sorbisce il suo succo dalla cannuccia reggendo il bicchiere con due mani come un vero piccolo lord. Non una goccia sulla maglietta. È fuori da più di un’ora ed è ancora lindo  e pinto. Ma ecco il McCourt che è in lui riemergere prepotentemente sottoforma di sonoro ruttone! Decisamente il sciucco è stato gradito… insieme ovviamente alle tre pizzette che non hanno fatto in tempo a toccare il tavolino prima di finire tra le sue voracissime fauci!
Ok, bevuto, mangiato, e adesso che si fa mentre i grandi chiacchierano? Cannucce!!! La prima ad essere masticata, arrotolata, annodata, maciullata, schizzata chissadove è la sua, segue quella di mammacana, ed ecco B.C. puntare a quella di papàcana, il fatto che sia imbibita di birra poco importa, è un divertimento e val la pena sfidare  il rischio dell’alcolismo infantile! Si sa che un gioco è bello quando dura poco, perciò ad un tratto “Giù!” Bellacana comincia ad agitare il fondoschiena, è un inequivocabile segnale di insofferenza, bisogna scendere e muoversi. Ziaggiovanna non vedeva l’ora! Prende il panzerotto rimpinzato e si dirigono insieme verso un’emozionante escursione alla scoperta dei portici della city. Scoperta a 360°, anzi, a 720° per quanto riguarda B.C.! Corre, salta, ride, schizza da una parte all’altra della via (fortunatamente resa podonale!!!!), taglia la strada a passeggini imbizzarriti e fa inchiodare vecchietti col treppiede, si rotola di qua e di là coma un rullo compressore, insegue piccioni e Ziaggiovanna e qualunque cosa si muova nel raggio di cinquanta metri. Quando mammacana si alza per riporlo sul passeggino  si trova davanti l’apocalittico spettacolo di un indistinguibile fagotto grigio scuro sdraiato per terra nel bel mezzo del portico! Dalla punta dei capelli, una volta biondi, alla punta della scarpe che si ricordavano blu il frugolone si è tramutato in enorme gattone di polvere, sudaticcio e con le mani appiccicose di saliva! Chissà quali innominabili infezioni stanno già prendendo la residenza nella sua bocca?
“Massì” la consola Kittian con la sua serafica saggezza veneta “I bambini per stare bene devono essere sporchi!” sarà, ma basterà un flacone di Napisan per igienizzare vestiti e bambino?
È ora di mangiare, tutti verso la pizzeria. Un veloce cambio pannolino in un angoletto buio del portico da veri fricchettoni svedesi e via! Bellacana è felice come un suino nel fango, sorride a tutti e canta la nuova canzoncina “Un passeggino ‘osscio!!! Un passeggino ‘osscioooooo!!!!!!” ma ecco l’imprevisto in agguato. B.C. ha sete,  il buon Kittian stappa la bottiglietta di quelle che non si stappano perché hanno l’apertura a pressione, e il bebone si bagna come un’anguilla! C’è vento, è sudato, lo spettro della bronchite aleggia  nell’aria palpabile come budino, che si fa? Si corre a casa e si ordina da asporto. La Cana è così stanco che sbocconcella la sua pizza chiedendo continuamente “Aysscia?”  a turno i grandi rispondono “E’ qui pasticcio, sta mangiando.” B.C. lancia occhiate di sguincio per accertarsi che Alyssa ci sia…ma non troppo vicina e ricomincia a sbocconcellare. Quando ormai la serata volge al termine e Bellacana ha spostato tutti i soprammobili di Ziaggiovanna, esausto e felice si appoggia al passeggino e sussurra uno sfinito “Casa… pijiana….” Mamma e papàcana raccolgono il loro fagotto sonnacchioso e tornano  verso Bellacana Town. Il bebone ronfa sul sedile posteriore, e bisbiglia nella notte il  nome dei suoi amici “Kittian, Johanna, Aysscia….” Sorride, e si sente un vero bebone di città!