mercoledì 4 aprile 2018

Nessun posto sicuro

Padron 'Ntoni diceva sempre che i membri di una  famiglia sono come le dita di una stessa mano.
E' così anche per gli oncogenitori. tutti parti di uno stesso corpo martoriato, rinato dalle  ceneri del proprio inferno.
E se succede qualcosa a uno, il dolore riverbera in tutti.
Questo non è un post carino, leggero, divertente. E' un post ruvido, aspro come certi picchi montuosi dove la promessa della vetta alla fine non viene mantenuta. Dove all'improvviso una slavina ti travolge con rocce e detriti, lasciandoti a terra immobile, con tutte le ossa rotte.
Forse è un post senza illusioni, come dovrebbe essere la vita.
Ma cosa te ne fai di una vita senza illusioni, non sarebbe forse già una morte?
Il fatto è che non ci sono probabilità, non ci sono statistiche che ti riparino da nuove sventure.
Non c'è niente.
Anche dopo aver attraversato il fuoco dell'inferno non c'è nessuna garanzia di paradiso.
Non c'è nessun posto sicuro. Nessun rifugio. Nessuna tranquilla veranda dalla quale osservare la vita che scorre.
Finita la tempesta chi ha detto che arriverà l'arcobaleno? Finita la tempesta potrebbe benissimo cominciarne un'altra, prima ancora di poter anche solo pensare "Sono salvo".
Magari questa volta la nave colpita dal fulmine non è la tua, ma la tempesta ti travolge lo stesso, e ti senti in balia dell'uragano. Perchè sei una nave della stessa flotta. Un arto dello stesso corpo. Un dito della stessa mano!
Il mondo intorno a te comincia a sgretolarsi come un castello di sabbia.
Capita così, all'improvviso. Come il nulla de La storia infinita: "Prima c'era un lago, poi all'improvviso... più niente"
"Il lago si era prosciugato?"
"No, altrimenti avrei detto che c'era un lago prosciugato. Intendo proprio dire nulla. Niente di niente!"
Lo sai, lo sai bene, mai abbassare la guardia! Eppure... sei lì, nel bel mezzo della tua illusione quando l'ordigno colpisce. Lì, proprio lì. Così vicino!
E torna tutto. L'insicurezza, la rabbia, l'impotenza, lo sgomento.
La Paura!
La paura cazzo!
Quella paura che cerchi continuamente di ricacciare indietro. Contro la quale lotti ogni giorno. ad ogni febbre, ad ogni mal di testa, ad ogni qualsiasi  dolore, neo, probabile sintomo di qualsiasi cosa che guardi con sospetto.
La paura di ogni controllo.
Quella paura che cerchi ad ogni costo di mettere a tacere aggrappandoti alla logica, al ragionamento, alla statistica e alle probabilità. Metti in fila tutto quello che è successo. Tiri le somme della sfiga  e il tuo bilancio è già abbastanza in positivo. Se la vita seguisse un percorso coerente saresti a posto per le prossime sette, almeno.
Elenchi tutto quello che è andato bene, conti il tempo passato in salute...
Poi... BOOOOM!!!...e BOOOOOOOM!!!!! BOOOOOOOOOM!!!!!!!!! ti ritrovi all'improvviso  in un campo minato, vedi saltare in aria amici, compagni di viaggio. e ad ogni granata cede anche un pezzo di te. il tuo corpo è il loro. Ad ogni colpo inferto intorno a te ecco che zoppichi, il respiro si fa affannoso, la vista si annebbia. Cadi a pezzi anche tu.
 Insieme.
Dita di una stessa mano.
BOOOOOOOM!!!!!
Non c'è nessun posto sicuro.
Nessuno di noi sarà ami al sicuro.
Da nessuna parte.
Continueremo ad andare a scuola, al lavoro, a fare vacanze, ad organizzare feste di compleanno... ma non riusciremo mai più a smettere di scrutare il cielo, di nascosto, in attesa della caduta del satellite orbitante, del meteorite, della bomba.
Che tanto, se deve colpir,e colpirà comunque. Ci troverà dappertutto. Anche dove ci sentiamo più al sicuro.
... ammesso che esista davvero un posto così.

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