Un oncogenitore lo sa ,
la frase "e vissero felici contenti" non esiste,
perchè la vita è più complessa di una favola e la felicità è
sorella del dolore.
Frasi e aforismi sul tema si
sprecano, da "la felicità è fatta di attimi di dimenticanza",
all'inflazionatissimo "danzare in mezzo alla tempesta".
Nel libro dell' Ecclesiaste
(non che qui si abbia questa gran conoscenza delle sacre scritture,
cito a memoria un pezzo del mio film cult da ragazzina, Footloose!),
si dice che c'è un tempo per ogni cosa sotto il cielo.
Il tempo della felicità.
Il tempo della lotta. In cui
il Guerriero non smette di combattere. Non si arrende nemmeno di
fronte al nemico più feroce, quello che non ha regole, che non
guarda in chi sei, i tuoi pochi anni. Quello che ritorna quando
vuole, senza preavviso, e devasta, rade al suolo. Ma il Guerriero
combatte.
Il tempo della disperazione.
In cui il nemico si è preso tutto, e tu ti senti svuotato.
Sventrato. Lo scheletro di un palazzo in fiamme. L'involucro
ambulante di te stesso.
Il tempo della rabbia. In
cui cerchi un senso, una riposta, una logica. E invece tutto è una
merda!
Il tempo del dolore. In cui
lasci andare, scorrono le lacrime, capisci che senso non ce n'è...
che non c'è niente. Sembra che non ci sia più niente. Ti lasci
annegare, com'è giusto che sia.
...Il tempo della
trasformazione. In cui dal dolore, a volte, nasce qualcosa di nuovo,
grande e bello.
So che succederà, perchè
stiamo parlando di qualcuno di veramente strabiliante e
meraviglioso.
Nel bestiario degli animali
fantastici non viene menzionato, ed è curioso, forse perchè non si
può classificare solo come animale.
Anima Le.
Saggezza,
sventura, protezione, magia...
Non è chiaro, si tratta
comunque comunque di un esemplare unico, forse troppo giovane per
essere descritto in un bestiario, d'altro canto ha innegabili
connotati fantastici. Non è nato dalla penna di uno scrittore,
eppure di penne ne ha tante. Penne e piume di luce. Ali luminose che
hanno volato tra tempeste di sofferenza e dolore e, con il loro
battere, hanno saputo trasformare feroci uragani in ventate di
coraggio, e altri, grazie a lui, hanno deciso di spiccare il volo e
lottare contro il destino. Ha permesso a mondi diversi di
incontrarsi intrecciando legami, vite, speranze, sogni.
Non si sta parlando di un
grifone, di un unicorno alato, di un ippogrifo. Sarebbe un fantasy
banale e già visto, siamo pur sempre sul blog di una papera no? E
quindi... stiamo parlando di un Gufo!
Un gufetto sorridente, dagli
occhi profondi, visto così può sembrare fragile, indifeso, ma
l'involucro esteriore della realtà è solo apparenza. In questo
piccolo Gufo battono all'unisono quattro grandi cuori, battono una
melodia di energia e forza che li moltiplica, diventano cento, mille
cuori vicini, distanti, luminosi (insomma... una roba che
cardiologia, levate!), troppo grandi per essere contenuti in un solo
uomo, in un bambino. Ma non in un Gufo.
Un Gufo plurimaterico,
perchè lì dentro c'è tanta roba, c'è tutto l'amore moltiplicato
per quattro all'ennesima. C'è il Gufo fotografo di esileranti curvy
model, il Gufo motociclista con gli amici pinguini, il Gufo
borlengaio, e il grigliatore seriale. C'è il gufo fumettista e
delicato fumetto, gli abbracci gratis illimitati e abbondanti, il
Gufo Babbo Natale in corsia e il Gufo altalena che fa volare le
sedie a rotelle. C'è il Gufo in uno spettacolo teatrale e in un
murder party. Un Gufo svizzero e saggio, un Guvaffanbroviacday...
Il Gufo è molto più di
questo. È oltre tutto questo.
Capite che bisogna
assolutamente rivoluzionare il devoto Oli, contattare L'Accademia
della Crusca (sempre che non sia stata pappata da qualche vegano e,
in tal caso, rinnovarla come Università della Costina), è
necessario e doveroso stravolgere un termine che viene usato
erroneamente.
Dal sito della treccani, che evidentemente non vede di
buon occhio i pennuti:
v
intr e tr 1. intr (de. Di gufo)1. Fare il verso del gufo, riferito al
gufo stesso o persoan che lo imita....
b
estensione , raro. Sbuffare
c
gerg. Portare sfortuna
2
tr., ant. Beffare soffiando nel pugno della mano per rifare il verso
del gufo ; e più genericamente beffeggiare
Questi
erronei significati hanno permesso, negli anni '90, il crearsi di un
neologismo piuttosto antipatico usato per indicare un pronostico
nefasto: non mi gufare!
Tutto
sbagliato!
Io ti
Gufo deve significare Celebro il tuo coraggio, la tua forza,
l'amore che va oltre i limiti della vita.
Il Gufo e i suoi quattro
cuori hanno vinto perchè conoscono il segreto.
Il segreto del
ridere nel pianto, che permette di trasformare il dolore in altro,
qualcosa di bello, di grande.
Lo hanno già fatto, diamo
il tempo a questi quattro cuori stanchi e ferirti di ritrovare il
filo della loro melodia, di crearne una nuova, e lo faranno ancora.
Trasformeranno il dolore in
amore.
Ti gufo
vuol dire io ti benedico, che la vita possa essere sempre piena e
avere il sapore fantastico ed eterno di FedeAnnalisaLucaElena.