Non so se sia stata la magia Enchantinx di Bloom, Harry Potter che mi ha messo nel titti un goccio della
pozione Svecchiaeinvecchia, o semplicemente la follia di un papergenitore solito
a viaggi surreali, ma mi ritrovo già
grande a ripensare al passato. Mi
ritrovo ad avere una storia, dei ricordi, mi ritrovo ad aver vissuto, ad essere
cresciuta. Mi ritrovo ad avere un bagaglio di vita che non so se mai mi spetterà
realmente.
Se penso ai presupposti con cui
sono atterrata su questo pianeta… direi che sia legittimo stupirsi ritrovandosi
papera adulta, le ali da caneton le ho
usate per avanzare nel mondo e ricacciare dentro quelle che (forse) avrebbero
voluto spuntarmi sulla schiena per riprendere un volo verso l’infinito.
… Esagero? Non so, questa è la
mia vita e ora come non mai posso urlare al vento che bisogna vivere, vivere a
più non posso il proprio ora, il proprio adesso, e che non bisogna
rimandare o rimandarsi perché la vita è bizzarra e se non la catturi subito
fugge tra le maglie del retino del passato, e si dissolve in un rimpianto.
E il mio primo pensiero come
Papera adulta va a te, mio piccolo e grande fratello. Lo faccio ora, approfittando di questa
improvvisa adultità, perché se mai diventeremo entrambi grandi so per certo
che queste esperienze di duenne e
cinquenne, pur appartenendoci intrinsecamente… e tutte quelle pippette della
cumpa Sigmund/KarlGustav/Melanie, a livello razionale finiranno in una scatola
di buffe foto di due fratellini (una pelatona e un capellone), e certe cose,
forse, non verranno mai dette...
Non so come saremo, dove
saremo, chissà! Probabilmente tu sarai
diventato la regina delle drag queen, forse progetterai nuovi castelli per le principesse della
Disney, o sarai il collaudatore delle magie Winx in fase di sperimentazione...non
lo so, e in realtà non importa, perché comunque vada tu per me sei stato, sei e
sarai il fratello migliorissimo di tutto
il mondo!
Credo che non sia stato semplice
per te avere un’oncosorella che ti ha trascinato da un giorno
all’altro nel tritassassi di una realtà
che è una bestemmia di Dio. Mammapapera
e Papàpapero ci hanno provato continuamente a
scoreggiare sopra alla realtà, a
ridere ridere ridere ancora (ora la guerra paura non fa…’nsomma...)
eppure, malgrado questi goffi tentativi,
hai respirato l’odore salmastro di lacrime silenziose, hai imparato
parole che i tuoi nonni hanno imparato a 70 anni (broviac, germinoma,catetere )
hai imparato troppo presto che gli orchi, le streghe e gli Sporcelli non sono
così spaventosi rispetto a certi mostri
della vita. Mi dispiace, mi sento
stupidamente in colpa per tutta questa complicatissima avventura. A mia
discolpa posso dire che non l’ho scelta, e
vorrei avere la capacità di cancellare
questo dolore, ma sei tu l’amico delle fate, e l’unico potere che ho io
è quello di avere te come fratellone!
Tu ci sei sempre stato! Mi hai
fatta sentire importante perché ero la tua sorellina. Mi hai difeso
allontanando bambini incuriositi dal luccichio della boccia da biliardo
piantata tra le mie spallucce, mi hai insegnato il galateo del marmocchio, mi
hai fatto capire che l’acqua si può spruzzare con delle pistole di gomma,
invece che con dei siringoni usati, mi hai immerso in un mondo fantastico di
giochi appassionanti. Sei stato il mio Virigilio, colui che mi ha sorretto e
aspettato nei momenti oncoinfernali. Ti ricordi alla partenza di ogni
oncobattaglia come piangevo gridando il tuo nome Calinno, Calinno strillavo tra i singhiozzi mentre Mammapapera
mi sistemava sulla Papermobile… ma poi il tuo nome diventava la una meta verso
la quale tendere di nuovo, la mia destinazione, la mia CASA!
E altrochè suini inglesi o
sottomessi orsi sovietici, era guardare e riguardare ancora ancora e ancora i tuoi video
che mi faceva sorridere nonostante la chemionausea! Tu eri la promessa, lo
prova del fatto che il mondo di Bimbimastrolindo in cui ho abitato per tanto
tempo era solo uno dei tanti possibili. Mi hai aspettata paziente durante la
convalescenza preferendo giocare in casa con me quando avresti potuto andare al
parco con i tuoi amichetti. Mi hai insegnato a disubbidire, a ballare (a fare l’inconfondibile
mossa di Tatacisia!), a cantare a squarciagola
la canzone di Frozen! Tu Mi ha insegnato
a fare le pernacchie (no, quello è stato
papà), a fare le puzzette e dare la colpa alla mamma( ehm… no, anche quello è stato papà). Con le tue corse
per il gusto di correre e i tuoi mattissimi giochi di ruolo (ti ricordi quando uscivi
di casa con una maglietta di Papàpapero legata intorno alla testa e facevi
cappuccetto rosso in giro per Duckcity?) hai dato un senso all’oncoritmo, e sei
stato una batteria autoricaricante per Mammapapera e Papàpapero.
Forse non te ne sei accorto, ma
in questi due anni e mezzo sei stato la loro ancora di salvezza, con la tua
sfrenata fantasia li hai tenuti ancorati al mondo reale reclamando a suon di
risate il tuo spazio di figlio! Senza Bellacana probabilmente non ci sarebbe
stato nemmeno Ospedalando. Adesso però non montarti la testa eh! …anche perchè è
già bella grossa così!!!
….e ora bia bia Callinno, Calinno
bello che tu hai solo cinque anni nuovi
nuovi e io duemmezzoeunpo’, corriamo, nascondiamoci con le manine sugli occhi e
spernacchiamo in faccia al mondo cinico e baro, ma anche a Mammapapera e
Papàpapero, e a Tataelena, e a tutta la banda dei Paperamici, e all’Oncostaff,
ai Papersostenitori vicini e lontani. Spaperiamo felici dietro a cocche
spaventate stando attenti a non cadere nei fossi, e dondoliamo forte forte sull’altalena,
più in alto, in altissimo, così…fin sulle nuvole cantando insieme… “Aaaaaaaaaadiiiiiiii
aaaaaaadiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… ti soiiiiiiiidono i moooooooontiiiiiii…….”