domenica 23 agosto 2015

Frittura di Calamari


Occhio malocchio prezzemolo e finocchio!!!! Così recitava il famosissimo scongiuro di uno di quei b-movie tutti italiani con Lino Banfi e tutta la combriccola dei primissimi anni ’80. E così, scaramanticamente, la Paperfamily quest’ anno non ha voluto pronunciare la parola “vacanza”, per comunicare con amici è parenti si e dovuti ricorrere ad un complicatissimo linguaggio in codice, talmente cifrato che neanche le spie della seconda guerra mondiale sarebbero riusciti a capirci qualcosa. Radio Londra al confronto pareva il diario di Tonio Cartonio!!! Ed eccoci a parlare di FRITTURA DI CALAMARI!!!!
“allora, dove andate Paperfamily in…
“Frittura di calamari?
“Ehm… s-sììììììì frittura di calamari…” per fortuna amici e parenti ( più gli amici però) della Paperfamily sono abbastanza sbroccati (se non non sarebbero Paperfriends ovvio) da non far caso a certe stranezze, anzi, vi ci si adattano alla grande in un tempo inferiorissimo al nanosecondo!)
Comunque, per quanto folle sia, ha funzionato. Quest’anno la Paperfamily è finalmente riuscita a partire (e anche a tornare eh, lo so che parlando di loro bisogna specificare, che non si sa mai!) per le tanto agognate, sospirate, desiderate vacanze!
Non andremo con ordine né tantomeno per filo e per segno perché questo è solo un blog e non un’opera epica in tre o quatto volume, niente Papereide, Papeodissea nè Divina Paperedia, ma partiamo comunque dall’inizio. Teatro dell’avventura è la suggestiva Malga Riondera, semplice e rustica struttura settecentesca nell’altipiano dei monti Lessini, Trentino. Attori dell’avventura: Papera Guerriera, Bellacana (sotto mentite spoglie di sirenetta, sua ultima passione), Mamma&Papapàpapero, comprimari Lulù, Max, Piggy, Yoska,Orso (tutti cani), Anastasia e Squaterna (asine), un gatto rosso senza nome, svariate galline e cinque pecore. Prendete tutte queste cose e shekeratele per bene aggiungendo un pizzico di scienza e una quantità non meglio precisata di castelli… e il gioco è fatto. Avrete così un Bellacanagiovanemarmotta che cammina infaticabile su per i greppi continuando a parlare ininterrottamente di sirenette che diventano schiuma, vipere cespuglio verde, e more rosse acerbe e nere mature. Che tra torrioni e camminamenti di ronda trova un masso sporgente sul quale appollaiarsi per farsi fotografare nella stessa posa di Ariel (la sirenetta). Che tra i mille animali in mostra al museo della scienza ne indica uno con dito sicuro e sentenzia “L’ornitorinco!!!” lasciando allibiti Mammapapera, Papàpapero (che non hanno la più pallida idea di come Bellacana possa sapere com’è fatto un ornitorinco) e una quindicina di visitatori che si chiedono chi sia quel nanerottolo a righe che invece di correre dal leone va in brodo di giuggiole per l’ornitorinco!


Parliamo pure anche di Mammapapera, lusingata dal fatto che finalmente qualcuno abbia onorato la sua cucina, va bè, trattasi di un modesto gregge di pecore fameliche, ma fattostà che  la sua pasta col tonno (tipico piatto trentino) non aveva mai avuto così tanto successo!
E di Papàpapero che finalmente sotto il mutevole cielo trentino ha potuto dimostrare al mondo come la verità assoluta, non chè il segreto della felicità risieda nella massima di Baden Powel che lui ha tatuata a fuoco nel cervello “Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento!” (E vorrei anche vedere, per star via una settimana è si è preparato andando da Decathlon tre volte!!!)
E poi questi poveri papergenitori hanno finalmete ronfato della grossa, e letto! Letto un sacco, anche al pomeriggio, seduti sotto gli alberi, anche se attraversati dalle pecore brucanti e sleccazzati dalle asine olezzanti. Aaaahhhh, che bbbbelllo!!!!!
E poi lei, la fulgidissima Papera Guerriera! Per lei la giornata cominciava al grido di “Colasiooooneeee!” e proseguiva spalmando fette, mani, faccia, esseri animati e inanimati di marmellata di ribes, ingollando quantità di speck che neanche un boscaiolo sudtirolese, correndo come una pallamatta su e giù per le colline inseguendo cani, gatti, galline, pecore, asini chiamandoli con la sua vocetta starnazzante e ridolina per farli bere dai suoi pentolini colorati o per offrire loro grissini e insalata,salvo poi farsi prendere in braccio ( o in cavallopapà )durante le camminate su per i greppi, mannaggiallei! Le bastava sentire due note di organetto per cominciare a ballare una duckdance tutta particolare e capriolata, questo in ogni dove, sia che fosse l’organetto della malga sia la musica medievale del castello che quella tunzettara del bar. E poi piedini in ammollo nel lago, salsicciafunghieformaggio, ditini nel vino e nel nasino.
Insomma, tanta tanta roba, che riassumerò in un solo, unico, significativo aneddoto (accaduto l’ultimo giorno) che ben racchiude lo spirito di tutta questa prima, importante, bellissima, vacanza:
“Mammmaaaaaaa!!!! Mi tono poccata…”
“Fammi vedere Paperaccia Luridona!”
“Chi bedi, è pango?”
“eh, vedo vedo… Sembrerebbe fango… peta” mammapapera si avvicina alla zampotta ben pasciuta tutta strisciata di marrore e annusa…
“E’ caaaaaaccaaaaaaa!!!!!!”
“Cacca???” e giù a ridere coma una pazza “Papà!!! Calinno!!!! È cacca!!! Tono pocca di cacca!!!” e riiiide che se la ride che di più non si può. Tutto ciò mentre Mammapaera tenta di pulirla alla fontanella e contemporaneamente di individuare, senza successo, su quale enorme boazza sia stramazzata la Papera.
“Ok, stai attenta adesso, non sporcarti più che le valige sono già in macchina e tra poco si parte!”
“Tì mammina”, e torna a giocare. 
Dopo un po’…  Mammapapera la vede, l’enorme boazza (di cane? Asino? Vai a sapere…) e vede anche la Papera… un bracciotto tuuuuuutto striato di marron, e la maglietta, bianca, a righe di cacca!!!!! E lei felice che gioca e se la ride.
E va bè, che vuoi fare, ridiamoci su tutti e quattro insieme!
Larga la boazza,
stretta la via,
la vacanza è finita
…ma non l’allegria!

(E se porta bene quella di cane…figurati quella somaro!!!!)