Tra i vincitori
dell’ultima edizione degli Honker Games, la rivelazione assoluta è stata senza
dubbio lei, la Papera Guerriera dal codino di fuoco.
Partita in sordina dal
piccolo distretto di Manzolopoli, ha saputo conquistare tutti rimanendo sempre
se stessa, caparbia e spigolosa sotto il visino paffutello. Il suo saluto (dito indice, medio e anulare
serrati che si alzano e si abbassano verso il pollice ad imitare l’apertura del
becco di un papero, accompagnato dal verso della Palmipede Urlatrice –
Quaaaaaaa quaaaaaaaaaa quaaaaaaaaaaaa - ) è ormai un segno distintivo dei
ribelli che lottano contro la malattia e contro il distretto dei Parcheggiatoriabusividipendentiospedalieri.
Questa bebona
combattiva, abilissima nel tiro con la puzzetta, ha sovvertito e stravolto le
regole del gioco, tutti gli oncodistretti (tranne quello dei
Parcheggiatoriabusividipendentiospedalieri) la adorano, la seguono, ne hanno
fatto la loro bandiera.
Per questo gli
organizzatori del Honker Games sapevano che avrebbero dovuto inventarsi
l’impossibile per la nuova “Cerimonia della Chemiatura”, e che bella pensata
hanno avuto? Un’edizione speciale! Sorteggiare un Tributo per ogni distretto
tra i vincitori delle passate edizioni. È così che la Papera dal codino di
fuoco si è trovata di nuovo a dover impugnare il lanciapuzzette. Allo sgomento
e alla rabbia iniziali è pian piano subentrata la voglia di farcela, forte del
suo seguito, del tifo che da ogni distretto fa alzare al cielo le dita a
beccodipapero e il verso della Palmipede Urlatrice, la nostra guerriera si è
preparata a dovere per questa nuova
sfida.
Nei giorni tra
l’annuncio dell’edizione speciale e l’apertura dei giochi (fissata per il 22
aprile) la Papera dal codino di fuoco ha passato lunghe giornate all’aria
aperta facendo cose che non aveva mai fatto… alcune delle quali non potrà fare
più fino alla chiusura del giochi.
È andata al mercato!
Spaperando col suo codino dritto tra i banchi, rifiutando ostinatamente di dare
la manina a Mammapapera, ha portato scompiglio tra gli anziani che, in un
equilibrio precario quanto quello di un fedifrago sul cornicione, si ostinano a
pedalare col manubrio carico di ortaggi. Ha carezzato, abbracciato,
sbaciucchiato cani di ogni razza e taglia (preferibilmente barboncini bianchi,
soffici e fiordilatte). Ha fatto shopping in un grande negozio comprando scarpe
e vestiti per la bella stagione, nonchè un vezzoso cappellino per quando avrà
di nuovo il marugone spiumato. Ha scritto lettere hai giornali. Ha mangiato
fragole fresche cadute a terra una…due…tre volte. Ha masticato margherite,
bastoncini, pennarelli e coccinelle… (ehm…). Ha fatto picnic e gite in
bicicletta, e nell’oasi del bird watching
ha salutato calorosamente i suoi simili e una troupe Rai che girava un
documentario. Ha ronfato beatamente su un prato tra zanzare e grillitalpa. Ha
divorato gelati, budini, uova di cioccolata e un fantastilione di ovetti
Kinder. Ha corso a perdifiato. Giocato, giocato, giocato, giocato, giocato. Si
è rotolata per terra, dondolata sull’altalena, scivolata sullo scivolo. Si è
arrampicata ovunque. È caduta una…due…tre…..mila volte, e poi si è sempre
rialzata, guardata intorno, e ripartita!
E ha riso! Tanto tanto
tanto tanto tanto ma tanto tanto tanto tanto tanto tanto. E poi ha riso, e rios
e riso riso riso riso riso riso riso riso riso riso e poi riso riso riso riso
riso riso riso riso riso riso e riso riso riso riso riso riso riso riso riso
riso. Ma così tanto che faceva ridere anche Mammapapera, Papàpapero e
Bellacana. E alla fine ridevano tutti. E ridevano, ridevano ridevano ridevano
ridevano ridevano… ma così tanto che alla fine qualcuno pensava “Ma che cappero
avranno da ridere questi qua?”, e poi anche questi iniziavano a ridere e ridere
e ridere e ridere e ridere, ma così tanto che anche gli altri cominciavano a
pensare “Ma che cappero avranno da ridere tutti questi qua?”, e poi,
naturalmente, anche questi non potevano far altro che cominciare a ridere, e
ridere e ridere e ridere e ridere, che poi dopo altri ancora pensavano “Ma che
cappero avranno da ridere tutte queste persone qua……quaaaaaaaaaaaaaaaaaa
quaaaaaaaaaaaaaaaaa quaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…..”
E così, il verso della
Palmipede Urlatrice, accompagnato dalla mano a beccodipapero è diventato l’inno
della Papera dal codino di fuoco, il saluto simbolico che l’accompagnerà da
oggi in questa nuova edizione degli Honker Games!
E allora alziamo il braccio al cielo tutti insieme e facciamole
sentire la forza del suo esercito! Oltre il distretto dei
Parcheggiatoriabusividipendentiospedalieri, fino alle finestre del settimo
piano di oncopaperologia, per lei, e per tutti i piccoli guerrieri che alleati
insieme combattono la stessa battaglia, gridiamolo tutti in una sola voce….
QUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! QUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
QUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!