lunedì 11 maggio 2015

My Brother!

Non so se sia stata la magia Enchantinx di Bloom,  Harry Potter  che mi ha messo nel titti un goccio della pozione Svecchiaeinvecchia, o semplicemente la follia di un papergenitore solito a viaggi surreali, ma  mi ritrovo già grande a ripensare al passato.  Mi ritrovo ad avere una storia, dei ricordi, mi ritrovo ad aver vissuto, ad essere cresciuta. Mi ritrovo ad avere un bagaglio di vita che non so se mai mi spetterà realmente.
Se penso ai presupposti con cui sono atterrata su questo pianeta… direi che sia legittimo stupirsi ritrovandosi papera adulta, le ali da caneton  le ho usate per avanzare nel mondo e ricacciare dentro quelle che (forse) avrebbero voluto spuntarmi sulla schiena per riprendere un volo verso l’infinito.
… Esagero? Non so, questa è la mia vita e ora come non mai posso urlare al vento che bisogna vivere, vivere a più non posso il proprio ora, il proprio adesso, e che non bisogna rimandare o rimandarsi perché la vita è bizzarra e se non la catturi subito fugge tra le maglie del retino del passato, e si dissolve in un rimpianto.
E il mio primo pensiero come Papera adulta va a te, mio piccolo e grande fratello.    Lo faccio ora, approfittando di questa improvvisa adultità, perché se mai diventeremo entrambi grandi so per certo che  queste esperienze di duenne e cinquenne, pur appartenendoci intrinsecamente… e tutte quelle pippette della cumpa Sigmund/KarlGustav/Melanie, a livello razionale finiranno in una scatola di buffe foto di due fratellini (una pelatona e un capellone), e certe cose, forse, non verranno mai dette...
Non so come saremo, dove saremo,  chissà! Probabilmente tu sarai diventato la regina delle drag queen, forse progetterai  nuovi castelli per le principesse della Disney, o sarai il collaudatore delle magie Winx in fase di sperimentazione...non lo so, e in realtà non importa, perché comunque vada tu per me sei stato, sei e sarai  il fratello migliorissimo di tutto il mondo!
  Credo che non sia stato semplice  per te avere un’oncosorella che ti ha trascinato da un giorno all’altro  nel tritassassi di una realtà che è una bestemmia di Dio.   Mammapapera e Papàpapero ci hanno provato continuamente a  scoreggiare sopra alla realtà, a  ridere ridere ridere ancora (ora la guerra paura non fa…’nsomma...) eppure, malgrado questi goffi tentativi,  hai respirato l’odore salmastro di lacrime silenziose, hai imparato parole che i tuoi nonni hanno imparato a 70 anni (broviac, germinoma,catetere ) hai imparato troppo presto che gli orchi, le streghe e gli Sporcelli non sono così spaventosi rispetto a certi mostri  della vita.  Mi dispiace, mi sento stupidamente in colpa per tutta questa complicatissima avventura. A mia discolpa posso dire che non l’ho scelta, e  vorrei avere la capacità di cancellare  questo dolore, ma sei tu l’amico delle fate, e l’unico potere che ho io è quello di avere te come fratellone!
Tu ci sei sempre stato! Mi hai fatta sentire importante perché ero la tua sorellina. Mi hai difeso allontanando bambini incuriositi dal luccichio della boccia da biliardo piantata tra le mie spallucce, mi hai insegnato il galateo del marmocchio, mi hai fatto capire che l’acqua si può spruzzare con delle pistole di gomma, invece che con dei siringoni usati, mi hai immerso in un mondo fantastico di giochi appassionanti. Sei stato il mio Virigilio, colui che mi ha sorretto e aspettato nei momenti oncoinfernali. Ti ricordi alla partenza di ogni oncobattaglia come piangevo gridando il tuo nome Calinno, Calinno  strillavo tra i singhiozzi mentre Mammapapera mi sistemava sulla Papermobile… ma poi il tuo nome diventava la una meta verso la quale tendere di nuovo, la mia destinazione, la mia CASA!
E altrochè suini inglesi o sottomessi orsi sovietici, era guardare e  riguardare ancora ancora e ancora i tuoi video che mi faceva sorridere nonostante la chemionausea! Tu eri la promessa, lo prova del fatto che il mondo di Bimbimastrolindo in cui ho abitato per tanto tempo era solo uno dei tanti possibili. Mi hai aspettata paziente durante la convalescenza preferendo giocare in casa con me quando avresti potuto andare al parco con i tuoi amichetti. Mi hai insegnato a disubbidire, a ballare (a fare l’inconfondibile mossa di Tatacisia!),  a cantare a squarciagola la canzone di Frozen!  Tu Mi ha insegnato a fare le pernacchie (no, quello  è stato papà), a fare le puzzette e dare la colpa alla mamma( ehm… no,  anche quello è stato papà). Con le tue corse per il gusto di correre e i tuoi mattissimi giochi di ruolo (ti ricordi quando uscivi di casa con una maglietta di Papàpapero legata intorno alla testa e facevi cappuccetto rosso in giro per Duckcity?) hai dato un senso all’oncoritmo, e sei stato una batteria autoricaricante per Mammapapera e Papàpapero.
Forse non te ne sei accorto, ma in questi due anni e mezzo sei stato la loro ancora di salvezza, con la tua sfrenata fantasia li hai tenuti ancorati al mondo reale reclamando a suon di risate il tuo spazio di figlio! Senza Bellacana probabilmente non ci sarebbe stato nemmeno Ospedalando. Adesso però non montarti la testa eh! …anche perchè è già  bella grossa così!!!

….e ora bia bia Callinno, Calinno bello  che tu hai solo cinque anni nuovi nuovi e io duemmezzoeunpo’, corriamo, nascondiamoci con le manine sugli occhi e spernacchiamo in faccia al mondo cinico e baro, ma anche a Mammapapera e Papàpapero, e a Tataelena, e a tutta la banda dei Paperamici, e all’Oncostaff, ai Papersostenitori vicini e lontani. Spaperiamo felici dietro a cocche spaventate stando attenti a non cadere nei fossi, e dondoliamo forte forte sull’altalena, più in alto, in altissimo, così…fin sulle nuvole cantando insieme… “Aaaaaaaaaadiiiiiiii aaaaaaadiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… ti soiiiiiiiidono i moooooooontiiiiiii…….” 





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