venerdì 2 agosto 2013

Il paese dei balocchi...

Ottavo giorno di ricovero, la papera è in ripresa ma i papergenitori soni un po’ stanchi. L'E.T. che è in loro sussurra CAAAAAAAAASAAAAAAAA.....CAAAAAAASAAAAAAAAAAAAA...... Forse siamo stati abituati a troppo bene visto che i precedenti ricoveri sono stati lineari, da commedia americana in cui tutto è perfettamente sotto controllo. L’ oncorealtà è così, si nutre di imprevisti e colpi di scena. Insomma papergenitori non dimenticatevi che non è un gioco stare qui dentro, ogni tanto dovreste guardare la frontiera tra l'Oncoterra e la Pediatria di Mezzo: osservate il giga divieto di accesso che sbarra la strada con scritto a caratteri incubiali (no, non è un errore, non sono cubitali, ma proprio incubuali!) ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA. Mi ricordo ancora quando, appena aggiustato l’esofago montato male della Papera, occupavamo l’ultima stanza di pediatria breve, guardavo con orrore quel cartello. Avevo quasi paura ad avvicinarmi, mi consolavo dicendo che alla fine c’era andata bene. Va là, cara Alanise Morisette, avevi propri ragione quando cantavi negli anni ‘90 Isn't it ironic don’t you think? Non è un gioco!Eppure basta addentrarsi nel reparto, fare 5 passi e trovarsi in una piccola colonia del paese dei balocchi, si potrebbe pensare che sia una sezione di pediatria dove si aggiustano giocattoli. In questi 30 metri si trovano i classici dei più classici dei classici giochi per bambini. Ci si trova di fronte al luoghi comune del mondo ludico. Mi spiego meglio, se a un turista straniero si chiedono quali immagini gli balzano in capoccia quando pensa all'Italia dirà senza dubbio: pizza mafia e spaghetti; con la Germania dirà: birra crauti e nazi, con la Francia baguette, champagne e culi puzzoni. E se gli chiedi il classico dei classici dei giochi il nostro straniero farà involontariamente una descrizione dell'agorà dell'oncoreparto. Infatti tra gli arredi stile Willy Wonka un po'colorati e un po' ikeosi che punteggiano l'ascetismo mimimal-asettico-ospedaliero si trova, su un tavolino colorato, una bellissima casa delle bambole in legno, curata nei minimi particolari e abitata da una famiglia di simpatici pupazzini. Su un altro nanotavolo c’è il garage autorimessa a tre rampe per autovetture di ogni dimensione e colore( ma soprattutto senza chiattone con carroatrezzi che ti rimuovono l' auto!). In un angolo si trova la cucina per giovani Bottura in erba e chemio, su un lato della parete c’è invece un tavolo da lavoro per provetti carpentieri, con seghe, martelli, morse (tutto esclusivamente di plastica…mica siamo in svezia!). Ci sono poi, classici tra i classici, astucci con pennarelli e matite colorate, una culla e un passeggino con corrispettivi bambolotti bebè rigorosamente pettinati come gli oncospiti. Per i pazienti più romantici e avventurieri abbiamo un cavallo a dondolo, che la papera ama accarezzare. Ovviamente non poteva mancare la scatola con le intramontabili material girls per eccellenza, le Barbie, mentre per i più tecnologici c'è un televisore a schermo piatto con collegata la Nintendo Wee. Chissà che invidia i i pazienti degli altri reparti di pediatria!!! Come siamo fortunati! Perenni animatori della succursale del paese dei balocchi sono i pesci dell'acquario, che costantemente scorrazzano su e giù per il loro mondo trasparente guardando con pacifica indifferenza la realtà al di fuori della barriera di cristallo, allegoria e metafora della vita ospedaliera e del mondo moderno ... ma questa è un'altra storia … e forse un altro post! Per gli oncofamigliari c'è una macchina per l’espresso con le cialde e dei biscotti, lì vicino un cesto pieno di riviste recenti che si possono prendere in prestito, tutto compreso nel pacchetto vacanza. Questa spazio è il polmone del repart. Quando le onco/emabattaglie concedono una tregua le stanze si svuotano e genitori e bambini vanno a RESPIRARE. Ci si incontra, si scambiano due chiacchiere, si raccontano le proprie avventure, un paio di sorrisi e una delicata e solidale tenerezza aleggia nell'aria. I piccoli pazienti per un attimo si svestono del pigiama da malato e si rivestono da bambini, recuperano un po’ di quella vita sociale che nel mondo di fuori viene limitata dalla malattia, e fanno quello che gli riesce meglio: GIOCARE. La papera adora questi eventi mondani, ha capito che fuori dalla sua stanza/guscio c'è un mondo da scoprire e da interpretare: ecco che , le tazzine da caffè della cucina giocattolo diventano nacchere, le macchinine ottimi stuzzicadenti da rosicchiare ,i mobili della casa delle bambole martelli… ma dimmi Paperetta bella come interpreti i clisteri quando un sondino ti scalcia nel pancino, o quando un ago ti sforacchia per un prelievo e guardi con occhi sgranati il tuo papàpapero o la tua mammapapera? Beato le monde enfant che vive nella purezza e interpreta il mondo con innata semplicità e naturalezza e che comunque (chissà, forse…) dimentica. Beati genitori che saranno accompagnati da irrazionali sensi di colpa per una vita e mezzo! La Papera Guerriera, essendo una delle ospiti più giovani e non essendoci giochi specifici per la sua età, ha sempre con se un arsenale di giocattoli e pupazzi che custodisce gelosamente nella sua cameretta. La truppa degli oncogenitori per ogni ricovero organizza un trasloco con una serie di operazioni complesse. La prima azione militare è: deospedalizzare la stanza, per cui si appiccicano alle finestre gli animaletti riposizionabili che fluttuano sulla skyline di via Campi rendendolo più vivo e colorato. Segue l'applicazione sul frigo della calamita del buon Che Guevara (hasta la victoria siempre!), e il posizionamento di collane di stoffa colorate, api e pappagalli sul braccio snodabile della TV. Sul bastone delle flebo viene appeso un pupazzetto, sul davanzale interno della finestra si mette l’esposizione di libri e libretti tattili, insomma… alla fine una ventina di occhi fumettosi e guardoni vegliano curiosi il lettone della Papera Guerriera. Ovunque sono disposti pronti all'uso anche numerosi giochi della tradizione oncopaperosa. Gli attrezzi del mestiere dell'oncogenitore, se infatti i nostri carissimi e bravissimi pediatri curano con la chemio, le flebo e gli antibiotici, noi siamo chiamati a curare la Paperina con giochi, canti, scherzi, d'altronde vive sempre in lei il desiderio di curiosare, indagare e scoprire ....alla fine ci divertiamo anche noi, e il tempo scorre più veloce. Il must dei papergiochi sono i pattusonaglini, fatti esclusivamente con materiali trovati e raccattati un attimo prima di finire nella spazzatura! Un’intera collezione di bottigliette di plastica riempite con aghi, rebbi, incarti di siringhe e così via. Papàpapero sta diventando un vero MC Guyver dell'attività ludica (e sta seriamente pensando di fare un sito o blog in cui dare suggerimenti e idee a alle famiglie con bimbi ospedalizzata). Altro gioco è la borsa da signorina, invece di avere una Luis Vuitton in pelle di camaleonte con dentro occhiali da sole, burrocacao, fazzoletti (nuovi e usati), spazzole e chewyngum, ha un coloratissimo secchiello (di quelli con il coperchio bucato in cui si dovrebbero infilare le formine…) pieno di legnetti colorati, pupazzini, sonagli… che da vera gossip Duck ama sfilare e infilare, sfilare e infilare, lanciare, ciucciare e sbiascicare . Nel kit c'è anche una piccola torcia suiniforme, la quale una volta oscurato l'ambiente crea magici effetti stroboscopici degni del Cocoricò, la stanza si anima di arcane ombre misteriose….. uuuuuuhhhh! Ma non possiamo chiudere questo post senza parlare di lui, il nemico che papàpapero vorrebbe epurare, annientar', disintegrare: il papero carillon della terra dei Quadrettini!!!! Il suddetto pennuto ha infatti spodestato e declassato il povero paperbabbo a seconda scelta, riserva, piano b! Non c'è infatti pisolino o ronfata in cui la Papera Guerriera, non abbracci l' odioso e paffuto palmato patchwork strofinandosi sul visino le alucce di peluche .... Grrrr!!! Forse papàpapero dovrebbe fare un trapianto di piume sintetiche e mettersi tra le natiche un carillon a molla? …Un giorno la sete di vendetta sarà placata da un brodo di peluche di papero …….UAAHAHAH!!! Spasimanti, morosi , fidanzati futuri, attenti a voi perché, come diceva William Shakespeare…. Il carosello del tempo porta con sé le sue vendette, il vecchio papàpapero vi tiene d’occhio, fin da ora !!!

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