giovedì 24 maggio 2012

Topolinia, Svezia!

Ieri sera mamma e papàcana hanno partecipato, insieme ad altri zelanti genitori di nidaroli, ad un incontro con la simpatica pedagogista a quadrettini. La giovane dottoressa ha spiegato cose molto interessanti, quanto sia importante dare ai nostri pargoletti regole salde, quanto siano fondamentali sia il gioco che la noia, che permette di aviluppare fantasia e creatività, come non si debba temere di traumatizzarli con una bella sgridata e come tutte queste piccole cose faranno degli attuali duenni dei futuri adolescenti un po' meno problematici.
Bene, tutti contenti, quando si è sulla stessa barca il carico sembra meno gravoso, battutine, sorrisi, ma se mia fglia fa così cosa devo fare? ma se mio figlio mi dice questo cosa è meglio rispondere? e così via tra il serio e il faceto finchè ecco arrivare, come sempre quando si parla di educazione (che sia infantile, civica, ambientale, è uguale) la mitica Svezia! la cortese pedagogista a quadrettini ad un certo punto se ne esce con un bell'esempio per farci capire quanto, seppur all'avanguardia e oggetto di studio da parte degli americani, gli asili dell'Emilia Romagna abbiano ancora molto da imparare da quell'eden che sembra essere il Nord Europa.
"In Svezia i bambini dell'asilo vengono portati fuori dalle tate in ogni stagione ( e su questo mamma e papàcana erano anche daccordo!), qui da noi le educatrici portano in sezione le foglie, o la neve dentro grandi bacinelle, lassù invece si va proprio in mezzo alla neve, tutti con i loro stivalini e via. E in Svezia quando fa freddo fa freddo! (e anche su questo si poteva essere daccordo)E non crediate che i nidi svedesi abbiano il giardino, come il vostro. Noooooo!!!!! Là le strutture per l'infanzia sorgono a ridosso del bosco, un bosco vero, non due pioppi e via. Le maestre escono con i bimbi e li portano nel bosco. Ognuno ha la sua bella casacchina con una striscia fosforescente con il nome e al collo un fischietto. Il bambino gioca, ogni tanto lancia un'occhiata per vedere un po' dov'è la tata e via. E se un bambino si perde usa il fischietto e la maestra lo va a riacciuffare!"
Sguardi confusi tra i genitori... oddio, cosa sarebbe più giusto pensare? "Eh questi svedesi quanto sono avanti, hanno capito tutto, è così che si responsabilizzano gli infanti!" o "Ma siamo furi di testa? Persino a Topolinia a volte sparisce qualcuno! E almeno loro hanno Topolino, che se dovessero fare affidamento solo su Basettoni starebbero freschi!!!"
"Ma non è finita" continua la pedagogista a quadrettini "Noi qui abbiamo tutti gli arredi a misura di bambino, tavoli e seggioline con gli angoli stondati e così via, pensate che in Svezia negli asili c'è il laboratorio di falegnameria! E non sto parlando di seghette e martelli di plastica, no no, chiodi e strumenti veri!!! E le educatrici insegnano ai bambini ad usare questi utensili per costruire. E ci sono studi che dimostrano che in negli asili svedesi avvengono meno incidenti che in Italia!" E vabbè, sfido, dopo che hai visto una volta  il tuo amichetto perdere sangue a fiotti da un'arteria recisa da un tronchese ci credo che stai attento, e poi... facciamo una ricerca simile anche sul tetano! Dai! Ditemi quanti bambini svedesi in età prescolare vengono portati di corsa al prontosoccorso per l'antitetanica rispetto agli italiani! Certo mi piacerebbe  che per la festa della mamma Bellacana mi portasse un un Faktum Ikea costruito al nido con le sue manine, ma preferisco che suddette manine conservino tutte le loro dieci ditina grassocce!!!
Insomma, cara pedagogista a quadrettini, la serata è stata davvero molto bella e interessante, gli argomenti emersi sono stati senza dubbio utili e per certi aspetti illuminanti, ma basta con questa storia che lassù sono più avanti, più lungimiranti, più aperti, meno ansiosi e più sereni. Indubbiamente sarà vero per certi aspetti, ma una sana via di mezzo? Un po' più di oggettiva obiettività! Va bene responsabilizzare i bambini, ma fidati che Cappuccetto Rosso non ha incontrato il lupo in un bosco più a sud di Berna! Ci voleva tanto ad accompagnarla dalla nonna in macchina?E che dire di Biancaneve, anche quella viene dal nord ma senza fischietto se non avesse trovato la casa dei nani cosa avrebbe fatto? E quei nani poi, a noi ce li vendono così, magari erano bimbi di un nido svedese dimenticati qua e là nel bosco…

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