In tutto ciò
che fa Bellacana mette tutto sè stesso, anche quando si ammala! Innanzitutto
adora ammalrsi all'improvviso, un giorno sta benissimo, corre come un cotechino
a destra e manca, importuna papere e tartarughe nei parchi, gioca nei fossi con
bambini appena conosciuti e il giorno dopo tutto ad un tratto, senza sintomi o
segnali anche vaghi, ti si presenta con un febbrone da bisonte. In questi
frangenti mammacana e papàcana cercano di matenere il sangue fredoo, il loro e
anche quello del frugolone: paracetamolo, ghiaccio, coperte leggere e, come
direbbero i teletubbies, tantecoccole!!!!! Ma la parte più adrenalinica della
caninfluenza è.....la NOTTE!!!!!!! La prima notte la febbre tocca solitamente,
e a volte supera, i 39°...ma andiamo con ordine: dopo una cena frugale e un
siringone di sciroppo "catijo" per abbassare la temperatura, B.C.
crolla stremato nel suo lettino di sudore. Non appena, poche ore dopo, mamma e
papàcana posano le loro teste provate dagli eventi sui candidi cuscini del lettone
genitoriale, ecco i primi spaventosi vagiti proveniente da quel luogo
biancazzurro e misterioso chiamato lacameretta! Mammacana solerte si alza e
accorre al capezzale dell'erede e fornisce a comando ciucci, acqua, manina,
inbraccio e così via.... tutto torna tranquillo, la genitricce torna a gettarsi
sul morbido e meritatto giaciglio e... due secondi dopo un nuovo lamento.
Tocca a papàcana, la scena si ripete più o meno quindici volte. Alla
sedicesima i due detentori della cana podestà hanno ormai occhiaie paragonabili
a chi esce da una maratona "Signore degli anelli" versione estesa, il
talamo nuziale è ridotto ad una cuccia e la tensione è palpabile come un muro
di cemento armato! La soluzione è una sole e inesorabile: "Prendiamolo con
noi!!!" L'effetto dell'antipiretico è passato da un pezzo, la fronte di
Bellacana è rovente come una pietra ollare e ci si potrebbe davvero cuocere
sopra una bella fiorentina con l'osso. Il bebone ansimante viene deposto al
centro del lettone, come coroncina una bella borsa del ghiaccio. I canagenitori
si dispongonoa ai lati del frugolone e lo coccolano fino alla nanna. il peggio
sembra passato ma.... verso le 4.00, inaspettatamnete, Bellacana spalanca gli
occhioni, sorride, e comincia a cantare a squarciagola "E papajajajajaj
lalallallà,E papajajajajaj lalallallà... eeee uno, teeee, ssssssssshhhhh,
pum!" e da lì parte tutto il repertorio di canzoncine che ha
imparato al nido. Mamma e papàcana si svegliano di soprassalto e si guardano
perplessi, non sanno se ridere o prendere il bebone di peso e portarlo alla
neuro, in attesa di una decisione cercano di convincerlo a sbraitare un po'
meno per non svegliare tutto il palazzo. La preoccupazione aumenta quando B.C,
indicando un punto preciso sulla pediera del letto dice "A
cocca!" i canagenitori si scambiano uno sguardo di terrore "A
gaina, è lì!" Ok, lo stiamo perdendo!
"Pasticcio... cosa dici?"
"A cocca!" oddio!... "C'è una gallina?"
"Sì"
"Dove'"
"E' lì!". Papàcana prende in mano la situazione e con decisione comincia a sacciare la gallina
“Sciò gallina, via!” e il fagotto rovente dietro” Bbia cocca, bbia! Cccciò!”. Il
delirante siparietto procede per qualche minuto finche B:C: non decide che la
gallina se n’è andata “Ecco! Data bbia!”
“La gallina non c’è più?”
“No. Data
bbia!”
"E dov’è andata?”
“Bbia!!!” escalama perentorio il pargolo, come a dire “Mamma, ma sei tonta o cosa?”. Se non
fosse tragica farebbe anche ridere, e non è finita! A questo punto comincia l’elenco
degli amichetti e delle cose belle “ A mamma, a papà, a Nonnamì, nonna banda,
nonnofonscio,e poi tè Masscimu, a Gjiada, Nemi, Anna, Maaco, Sciaja, Ijna, Imone, Beja, Tatacisia, Tatapaceija, Tatamiban,
a Caudia, a Katja….” E così via nella notte lunga e febbricitante. E’
decisamente l’ora dello sciroppo al paracetamolo, santa medicina catija,
aiutaci tu a tramortire questo bebone delirante e farlo stramazzare in un sonno
profondo e sudaticcio fino al mattino.. che poi sarebbe tra un’ora mezza! Amen!
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