mercoledì 23 maggio 2012

Delirius!!!!


In tutto ciò che fa Bellacana mette tutto sè stesso, anche quando si ammala! Innanzitutto adora ammalrsi all'improvviso, un giorno sta benissimo, corre come un cotechino a destra e manca, importuna papere e tartarughe nei parchi, gioca nei fossi con bambini appena conosciuti e il giorno dopo tutto ad un tratto, senza sintomi o segnali anche vaghi, ti si presenta con un febbrone da bisonte. In questi frangenti mammacana e papàcana cercano di matenere il sangue fredoo, il loro e anche quello del frugolone: paracetamolo, ghiaccio, coperte leggere e, come direbbero i teletubbies, tantecoccole!!!!! Ma la parte più adrenalinica della caninfluenza è.....la NOTTE!!!!!!! La prima notte la febbre tocca solitamente, e a volte supera, i 39°...ma andiamo con ordine: dopo una cena frugale e un siringone di sciroppo "catijo" per abbassare la temperatura, B.C. crolla stremato nel suo lettino di sudore. Non appena, poche ore dopo, mamma e papàcana posano le loro teste provate dagli eventi sui candidi cuscini del lettone genitoriale, ecco i primi spaventosi vagiti proveniente da quel luogo biancazzurro e misterioso chiamato lacameretta! Mammacana solerte si alza e accorre al capezzale dell'erede e fornisce a comando ciucci, acqua, manina, inbraccio e così via.... tutto torna tranquillo, la genitricce torna a gettarsi sul morbido e meritatto giaciglio e... due secondi dopo un nuovo lamento. Tocca  a papàcana, la scena si ripete più o meno quindici volte. Alla sedicesima i due detentori della cana podestà hanno ormai occhiaie paragonabili a chi esce da una maratona "Signore degli anelli" versione estesa, il talamo nuziale è ridotto ad una cuccia e la tensione è palpabile come un muro di cemento armato! La soluzione è una sole e inesorabile: "Prendiamolo con noi!!!" L'effetto dell'antipiretico è passato da un pezzo, la fronte di Bellacana è rovente come una pietra ollare e ci si potrebbe davvero cuocere sopra una bella fiorentina con l'osso. Il bebone ansimante viene deposto al centro del lettone, come coroncina una bella borsa del ghiaccio. I canagenitori si dispongonoa ai lati del frugolone e lo coccolano fino alla nanna. il peggio sembra passato ma.... verso le 4.00, inaspettatamnete, Bellacana spalanca gli occhioni, sorride, e comincia a cantare a squarciagola "E papajajajajaj lalallallà,E papajajajajaj lalallallà... eeee uno, teeee, ssssssssshhhhh, pum!"  e da lì parte tutto il repertorio di canzoncine che ha imparato al nido. Mamma e papàcana si svegliano di soprassalto e si guardano perplessi, non sanno se ridere o prendere il bebone di peso e portarlo alla neuro, in attesa di una decisione cercano di convincerlo a sbraitare un po' meno per non svegliare tutto il palazzo. La preoccupazione aumenta quando B.C, indicando un punto preciso sulla pediera del letto dice "A cocca!"  i canagenitori si scambiano uno sguardo di terrore "A gaina, è lì!" Ok, lo stiamo perdendo!
 "Pasticcio... cosa dici?" "A cocca!" oddio!... "C'è una gallina?"
 "Sì" 
"Dove'" 
"E' lì!". Papàcana prende in mano la situazione  e con decisione comincia a sacciare la gallina “Sciò gallina, via!” e il fagotto rovente dietro” Bbia cocca, bbia! Cccciò!”. Il delirante siparietto procede per qualche minuto finche B:C: non decide che la gallina se n’è andata “Ecco! Data bbia!”
 “La gallina non c’è più?”
 “No. Data bbia!” 
"E dov’è andata?”
 “Bbia!!!” escalama perentorio il pargolo, come  a dire “Mamma, ma sei tonta o cosa?”. Se non fosse tragica farebbe anche ridere, e non è finita! A questo punto comincia l’elenco degli amichetti e delle cose belle “ A mamma, a papà, a Nonnamì, nonna banda, nonnofonscio,e poi tè Masscimu, a Gjiada, Nemi, Anna, Maaco, Sciaja, Ijna,  Imone, Beja, Tatacisia, Tatapaceija, Tatamiban, a Caudia, a Katja….” E così via nella notte lunga e febbricitante. E’ decisamente l’ora dello sciroppo al paracetamolo, santa medicina catija, aiutaci tu a tramortire questo bebone delirante e farlo stramazzare in un sonno profondo e sudaticcio fino al mattino.. che poi sarebbe tra un’ora mezza! Amen!

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