Non sono un blog writer, anzi
sono proprio rimasto ai tempi della
penna d’oca e del calamaro( ….nel senso che mentre penso a cosa scrivere mi
mangio un calamaro e mi scaccolo i denti con una penna di pennuto…..) eppure le
mirabolanti avventure che Bella Cana mi
trascina a vivere mi spingono e obbligano a lasciare questo post ai posteri
e ai postsarai!
Stamattina, dopo diversi mesi di sedentaria attività
passegginestica il piccolo Bellacana ha riscoperto la bicicletta! Nell’aere
terso della campagna aleggiava ancora il profumo ascelloso della maglia rosa, transitata
proprio da qui, con tutto il giro
d’Italia, nei giorni scorsi. Per Bellacana andare in bicicletta significa
accomodarsi sul suo seggiolino appeso al
manubrio e suonare campanello e
trombetta bitonale per incitare e dare
il ritmo alle pedalate del povero vecchio
Papàcana, ormai schiavizzato e trasformato dal piccolo negriero in Babàghana! Dopo
appena pochi metri il pargolone provolone ha scoperto la sua mission day: lui non
era Moser, nè tantomeno Mosè, lui era niente di meno che il nuovo Noè!!!! La
bicicletta la sua arca a pedali, e il compito molto più arduo del previsto, dato
che avrebbe avuto solamente qualche ora
per selezionare gli animali da caricare,
visto che per l’indomani il meteo prevedeva piogge e neve in pianura, al mare, e in montagna! Molto bene,partiamo
per questa selezione. Primo animale : un
riccio!…. O meglio una sottiletta con le spine, immobile fermo in mezzo alla
strada… ha risolto da solo divenendo puro spirito emettendo le ali,per cui non
ha bisogno del comandante Noè-Bellacana .
Secondo animale: le caprette del
Bosco Festaiolo, molto più interattive del riccio e ottimi candidati, o meglio
CANAdidati, al salvataggio. Il bipede cotechino decide di scendere
dall’arcabici per allungare agli ovini qualche centinaio di fili d’erba che
Babboghana deve rapidamen te estirpare dalla piantagione, ok, ormai potete
chiamarmi Kuntababbochana! B.C., smargiasso da lontano ma pavido sulle brevi distanza
avvicinava i suoi mazzetti d’erba al
recinto per toglierli repentinamente, nonché sadicamente, nel momento in cui le
povere e affamate caprette cercavano di ruminarle incastrando il loro musino tra le maglie della
rete. Per riuscire nell’intento gli astuti animali mettevano in atto diverse
strategie, c’erano le capre linguacciute, simili a iguane leccafrancobollo, altre utilizzavano la
tecnica della Montalcini senza
dentiera per avere più motilità facciale
(o musale) e riuscire a infilare la boccuccia per risucchiare l’agognato pasto.
Darwin sarebbe stato fiero di Noè-Bellacana, che dopo essere stato testimone di
queste strategie caprine decide di dedicarsi ad uno stormo di cocche selvagge e
comuniste. Papàcana ne aveva avvistata solo una, che razzolava a debita
distanza intimorita dal piccolo fhurer, ma
nulla sfuggeall’olfatto super sviluppato di B.C., per cui ecco la cronaca dina fine annunciata:
la gallina scappa e si nasconde, Bellacana alza una zampetta e punta verso un
albero, raddrizza la coda pistolino e parte per la caccia stanando un piccolo
gruppetto di pollastrelle che iniziano a
correre starnazzando per i campi. Il bebone impazzisce, con la bava tra i
dentoni le insegue a braccia aperte stile nano grizly, ma le doti ateltiche,
pari a quelle di Mammacanana, non lo aiutano, per cui deve fermarsi e lasciare
che le prede si rifugino nella loro aia.
Poverino come consolarsi? Idrovorandosi un succhino di frutta, bric compreso, e cercando altri
animali! Si prosegue quindi con la caccia al suino. Si riparte in bici ma una
cunetta di sabbia e una casetta in plastica all’ingresso del Bosco Festaiolo attirano il piccolo comandante che inizia a
sgrufolare pasticciando e rotolandosi nella polvere. Che meraviglia ha
finalemente trovato il porcellino, se stesso!!!Per
cui ora sarà: Comandante Noè-Bellacana Porcellino, per gli amici CNBP.
L’ora è tarda, e il pancino dell’impanato
inizia a fare gargarismi strani e
inquietanti, è meglio dirigere l’arca verso casa. Pedala ripedala
strapedala troviamo delle oche sul
ciglio di un fossato vicino a una casa, “VEDERE” urla CNBP, ennesima tappa e quarto
animale da salvare! Sfrecciamo davanti a
una serie di canidi di stazze e colori diversi che arrichirannola collezione
del pargolone che dimostra una spiccata sensibilità verso i suoi simili, anche se il suo cane
preferito rimaneil meticcio statuario (nel senso che è di gesso!)del giardino
di fronte alla cucciacasa! Ultima tappa l’allevametno dei famosissimi Bovini
che danno il nome al paese. Bellacana,
da vero Lattemier (i somelier della spemuta di vacca) sceglieun paio di ruminanti
dell’annata del 2005, tre vitelle novelle dell’autunno 2011 e una Vacca ferma
barricata.
La prode arca approda (perché per l’appunto prode ma anche un po’ prude,
visti i misteriosi insettini che segretamtne razzolano sulle zampotte di CNBP) finalmente
al parco. Un quarto d’ora di altalena è quello che ci vuole per liberarsi della
zavorra prudosa, poi una taffiata di
riso e finalmente il lettino, dove i cotechino si adagia beato e ninnato da
Mammacana. Sognerà forse e sogna di
essere l’ultimo animale della sua arca a pedali? Il ghirone marmocchione? Sogni
d’oro pasticcione!
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