Gira il modo
gira/nello spazio senza fine/ con gli amori appena nati/ con gli amori già
vissuti/…iiiiil mooooooondoooooooooo non è fermato maaaaiii un
momeeeeeeentoooooo/… i mesi passano, il tempo corre, salta, trotta, galoppa
e la Paperfamily si allontana sempre di più dall’ oncosuite, dal paperclinico,
da flebo pappine e da caffè solubili (e speriamo che stavolta non ci siano
rewind!!!). Eppure, come direbbe Romero, A
volte ritornano …e non sono zombie, non sono spettri, sono specchi
attraverso i quali ci si affaccia sul dolore non da protagonista ma da
spettatori. Al di là si dipanano storie sceneggiate da cineasti sadici che ci
consegnano il biglietto di un’intera rassegna in cui le storie vedono come
personaggi amici vicini o lontani, amici potenziali, compagni di sfida, o anche
semplici sconosciuti. Da sgranocchiare non pop corn, ma manciate di Maloox
(Liga docet!). Te ne stai lì, assorto in quel fascino perverso che emana dalle
storie particolarmente truculente in cui non riesci a staccare lo sguardo, ma
contemporaneamente invochi, tra te e te, l’arrivo di un eroe che salvi la
situazione. Vorresti entrare nel film ed essere
l’Xman che fa il culo alla malattia, o almeno vorresti avere l’X factor per dire una frase
illuminante, e invece l’unica Xche hai è la XL dei tuoi pantaloni per le troppe
schifezze trangugiate durante le oncocampagne e che ti fanno sembrare più un
panzarotto che un supereroe.
Con il nostro curriculum di prove vorremmo avere almeno dei
consigli…quantomeno un vademecum, un manuale delle giovani oncomarmotte…. ma l’unico
suggerimento che ci viene adesso è di chiudere in un sacco della spazzatura il
senso di impotenza, il subire le cose, i participi passati, e di cercare di
affidarsi un po’ al fatalismo cheguevariano
: bisogna esser fatalisti senza perdere
la speranza. Ancorarsi ben bene al presente. Nell’ hic et nunc il dolore viene
frammentato e ci si consola pensando che
non può piovere per sempre (eh lo so, ogni tanto ci prende questa vena
citazionista!, )e nell’ora, nell’adesso, se hai un attimo di pace e di respiro
bisogna che te lo goda fino in fondo. Come se fosse l’ultimo, come se il mondo
finisse domani, dovremmo vivere come farfalle appena schiuse, l’ora ci appartiene, ci nutre. Messe così tutte
insieme sembrano un elenco di frasi buone per i biscottini della fortuna, un
mucchietto di ovvietà da dire quando non si sa che dire. Ma a metterle in pratica
poi sono tra le cose più difficili del mondo! E scaramenticamente il codino coccigeo magico appeso al collo di
Papàpapero viene sfregato, Bellacana evoca tutte le sue fantafate, Mammapapera
immola tazze, tazzine e ciotolame vario frantumando tutto in mille cocci(gi)
propiziatori ,la Papera spapera ballando e continuando a scoreggiare per sé, e
ora anche per gli altri, sopra alle sfide della vita come vuole la tradizione mccourtiana.
E allora ForzaAllechehailepalle!!!!!
che la tua malattia diventi una LeuceVIA! Forza Fiordivicina!!!! che i colori
dei tuoi fiori possano colorarti il mondo! Forza Papàmarvel!!!! I nostri figli
hanno bisogno che noi ci crediamo davvero nella loro forza, hanno bisogno di
noi perché noi saremo genitori sempre e per sempre, comunque vada…. e non
possiamo rinunciare a questo diritto prima che non sia detta l’ultima (e
soprattutto non dobbiamo essere noi a dire l’ultima).
Armatevi di voi stessi, proteggetevi di quell’amore e del calore
di chi vi è vicino, che di schiaffoni la vita non ne riservamai abbastanza.
A questo proposito...
Incredibile ma vero Papàpapero e Mammapapera hanno avuto una
serata libera, lontani da Bellecane e Paperotte, e si sono concessi… un concerto???? Noooooooooo!!!!!!!!!!!
Un cinema??? No!!!!!!!!!!!!!! Una cenetta a lume di candela???? Nooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono andati ad una conferenza sui pesticidi
in relazione a tumori e leucemie infantili con nientepopò di meno che il dottor
Fozzymuppeth e un ricercaTorone che prende le malattie per le corna. La
discussione era incentrata sulla ricerca di questo luminare sulla correlazione
tra pesticidi e neoplasie, ma la cosa che
ha emozionato di più i papergenitori è stata la possiblità di riabbracciare uno degli amati
oncopediatri senza trovarsi in un oncosetting. La gioia di vedere un Fozzy leggermente
impacciato senza la sua bianca armatura, e con gli occhionicuoricione quando
parla di Babymuppet viene temporaneamente fiaccata gli iterventi dei Mioddiomioddiosenondicoqualcosasembrouncretino.
Quegli interventi post incontro che sono
un po’ come le cimici in autunno: sono petulanti, e non servono a una cispola! Mica
tutti eh, ci mancherebbe. Eppure non mancano mai! Quegli interventi totalmente scollegati dalla realtà (e un po’
anche da quello di cui si è discusso fino a quel momento) in cui la gente
manifesta forse un suo personale malessere, o semplicemente la voglia di
condivivdere qualcosa, o anche solo di areare il cavo orale così, tanto per far
vedere che si ha qualcosa da dire. Capita poi qualcuno che lo fa del tutto a
sproposito, in maniera prepotente, giudicante e spocchiosa …e che cavolo sposta
l’orizzonte dal tuo naso, leggi un libro, beviti una birretta con gli amici,
vai a ballare, fumati una canna, ma smettila di tirar fuori
verità dal taschino! il vangelo è già stato inventato (e anche lì, ce ne
sarebbe da far la punta….!) non ammorbare e il prossimo tuo come te stesso!!!
E allora va bene che la Damainnero sopravvissuta al “brutto
male” allevi lumachine, non usi additivi chimici e sputi nel chemiopiatto (che
pure le ha salvato la vita) sentenziando che pur sempre di veleno si tratta e
chissàqualieffetticollateralialungotermineavràsuunbambino! Va bene signora, ok,
anche ai papergenitori è stato chiesto di firmare il consenso per la chemio
della Papera, anche per quella very very very strong che tra gli effetti
collaterali recitava: se non seguita da
trapianto di staminali potrebbe rivelarsi mortale! Bè, che genitori
sconsiderati, pensi, si sono voltati dall’altra parte e hanno firmato. Mi dia
piuttosto qualche suggerimento alternativo alla chemioterapia per salvare tutti
quei bambini di cui parla. Passi anche la mamma terrorizzata dai vicini che si
nutrono di pesticidi e antiparassitari.
Benvenga, anche perché incredibilmente in tema, l’intervento
di Yogone, l’agronomo della scuola di agraria, che parla dell’esperienza
diretta sul territorio di agricoltura biologica.
Ma no, non può passare tutto. Di certo non l’intervento del SignorSotuttomì,
che non si è capito se fosse membro di qualche Gas o se il gas ce l’avesse in
testa, di certo neuroni e connessioni dovevano essere poco ossigenate quella
sera. Di sicuro ha sfiorato il linciaggio da parte di Mammapapera e Papàpapero
quando, bello come il sole, ha afferrato il microfono per asserire, con una
serietà ed una sicurezza proprie solo della peggior specie di sciocchi, quelli
convinti di essere grandi intelligentoni (e qui l’autore si trattiene per non
risultare realmente offensivo come la situazione forse meriterebbe,) “non è
vero che le cause dei tumori sono poi così sconosciute e misteriose. Insomma, se tu, genitore, metti
il cellulare nella culla di tuo figlio poi non venire a lamentarti se gli viene
la leucemia!”
Cazzo, beccati! Ebbene sì, la Paperfamily, la Marvelfamily,
la Coccopantofolefamily, tutti, ma proprio tutti i genitori incontrati a
ocopaperologia hanno allattato i pargoli con l’applicazione Biberone dello smartphone, emanando radiazioni
fotoniche alla criptonite. E la notte? Tutti a cantare la ninnananna fumando 20
Marlboro di fila proprio sotto i nasini dei figli. Questi oncogenitori sono proprio
una masnada di stronzi colpevoli!!!! Diciamocelo,
se lo sono proprio meritato. E ancor di più i loro figli, perche poi si sa eh,
la mela non cade mai troppo lontana dall’albero! Anzi, facciamogli pagare le
cure a questi parassiti sociali. Togliamogli l’invalidità e l’esenzione dal
ticket a questi disgraziati profittatori che si arricchiscono alle spalle degli
onesti contribuenti! Pensa che ci sono pure quelli che scrivono un blog, ma cos’è,
un business la malattia dei propri figli?!
Questo parlava parlava parlava, tutto tronfio re fiero di
aver fatto un così bell’intervento, e ai papergenitori sembrava una scena
surreale, come quando sei in un locale e c’è la musica alla radio e lo schermo
fa vedere dei video senza sonoro… così, era tutto fuorisincrono… come ti
permetti di schiaffeggiare con la tua arroganza chi lotta quotidianamente
contro il cancro con forza, tenacia, e infinita dolcezza? Anche questa sembra un afrase fatta, ma
davvero non si può reamente capire se non l’hai mai vissuta. E anche se poi a
monte ci fosse l’ errore di un genitore, o di un sistema di cose, additare il
dito contro ti fa sentire meglio, fa sentire meglio quel genitore, che ne
soffrirà senza tregua e senza scampo per tutta la vita?
Tagliatelo quel dito, o ficcatelo in bocca come un tappo, se
qualdo la apri devono uscire simili bestialità.
Quello che è capitato alla Paperfamily non si augura a
nessuno, per carità. Forse quella sera eri solo un po’ alticcio, o volevi far
colpo su qualche bella signorina, ma decisamente ti auguriamo di aprire presto
gli occhi. Fatti un giro al settimo piano ingresso tre. Scambia due chiacchiere
con i genitori, gioca con quei bambini.
Poi della COLPA ne riparliamo.
Lo so, vi state tutti chiedendo se Papàpapero appeso al
collo ha davvero un amuleto fatto con coccige asportato della Paperotta…
ebbene, meditate gente, meditate…
.
Affilo la vanga e vado a praticare un po' di giustizia contadina...
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