martedì 2 settembre 2014

happy birthduck






E oggi,  alle ore 12.24 del  2 settembre 2014, la Paperaguerriera fa  un allegro starnuto… eh...  ehEEEEE  TWO !!!!  AUGURI PAPERONA!!!! Auguri raffreddati da una freddura paperosa, auguri  per dirti che sono passati  già  due anni!!!  E’ inutile che cerchi di rimanere sottopeso e mantenere i capelli a zero per mentire sull’età e sembrare una bebona! Tra poco rischierai il paragone con  Baby Barney, certo, tu al sigaro preferisci una bella fialetta di fisiologica…
Insomma, vecchia muffa, ormai hai due anni suonati ! Due anni che alla Paperfamily le hanno suonate! …Due anni da suonati!!! Così suonati da poter dire che nella malattia hanno celebrato la vita, la Paperaguerriera insieme a quei pazzoidi dei suoi papergenitori e all’iperbolico Bellacana hanno costruito due anni che sono stati vissuti, non solo marcati dalla malattia (atresia, cancro, e altre catastrofi), e non si sono mai fatti mancare l’occasione per un sorriso, un gioco, per tanti baci. E quando la loro energia non bastava c’era quella della paperrete e dei suoi ingranaggi che ne produceva a volontà restituendone all’ennesima potenza.
Oggi è il birthduck, e nessuno ha voglia di ricordare il dolore , la rabbia,  la fatica, perché  quelle Mammapapero e Papàpapero ce le hanno stampate in faccia,  le rughe e la canizie, assieme  alle cicatrici (fisiche e non solo), tracciano la mappa di questo percorso.
 Oggi si festeggia  la vita, la gioia dei respiri,  del tuo becco da anatide, di quelle tue orecchiette da Sloth della Banda Fratelli dei mitici  Goonies. Si celebra il coraggio ignaro e spericolato di una bambina di due anni!
Una bimbetta buffa che balla con tutta se stessa una musica fatta di quack quack corali, armonici, delicati, acuti, stonati, cacofonici e allegri di amici vecchi, nuovi, lontani, vicini, di compagni silenziosi, di fratelli di sfi(g)da, di medici, infermieri, di amici potenziali e sconosciuti, di nonni fratelli, zii,  da   tutta questa eco starnazzante, uno sciame sciabordante e paperoso  di palmipedi antropomorfi che si trasforma in una melodia di compleanno che il mondo ci (in)canta.
E alla fine questi due anni hanno lasciato dei doni alla Paperfamily, che forse non compenseranno tutto ciò che e andato perduto, (serenità, sonno, illusioni, vacanze, spensieratezza, normalità…), ma che hanno permesso alle rughe di avere un significato che va oltre il naturale scorrere del tempo. In questi due anni hanno imparato che non ci sono confini netti e invalicabili tra le persone, nè barriere,  razze, non c’è cultura, non c’è professione più o meno prestigiosa. Solo che ci si dovrebbe  sempre guardare con rispetto e amore. No, non hanno fondato una setta, né si sono affiliati a Paperhology... semplicemente hanno vissuto, visto, imparato quello che forse ogni genitore in fondo al suo cuore sa (ma loro sono un po’ tardi, c’è voluta la batosta per alzare il velo), e cioè  che l’amore conosce canali impescrutabili, che si insinua tra le crepe di un muro di cemento armato e  colora di arcobaleni e risate una stanza di ospedale.
Hanno scoperto che questo amore è fatto anche di cinismo, ironia e creatività, alla faccia degli apostrofi rosa… che saranno tanto carucci, ma non sono buoni neanche come stuzzicadenti!
Inevitabilmente oggi mammapapera e Papàpapero ripensano al momento in cui tutto ebbe inizio…
2 Settembre 2012, Mammapapera è ad un passo dalla dimissione dopo un mese in ostetricia e ginecologia per minaccia di parto podalico pretermine. Papàpapero e Comandante Bellacana stanno per sbafare una succulenta colazione al bar di Manzolopoli quando …DRIIIIIIN… DRRRRRIIIIIIIIIIIINNNNNNNNN!!!!!!
“Mi stanno portando d’urgenza in sala operatoria!”
“Ah… ma non dovevano dimetterti domani?”
Avrebbero dovuto capirlo subito che ti piacciono le sorprese!
Pagina tre del vademecum del giovave padre impreparato all’imprevisto :
-Scaricare il quasi neofratellino dalla nonna,
-Passare da casa a prendere il kit del perfettogiovanepadre;
-Cambiarsi d’abito per essere presentabile e rispettabile almeno al primo incontro.
Quello che il vademecum del giovane padre impreparato all’imprevisto non dice: Arrivi nel bel mezzo del deserto dei tartari. Tutti sono già in sala operatoria.  Sei solo, lì fuori, nemmeno una panca da fachiro su cui sedersi. Un “corridiodimezzo” con l’ansia a mille. Un Humphrei Bogarth qualsiasi avrebbe acceso una sigaretta dopo l’altra, un Billy Christal d’altri tempi avrebbe monologato mezzora in stile Nanni Moretti (ma più simpatico) sul fatto se fosse più corretto chiedere informazioni e aggiornamenti, o più fascinoso sedersi in un angoletto a rimuginare  sul significato apotropaico del nome del nascituro.  Ma siamo genitori moderni nell’era del touch screen, e  allora si impugna l’oggetto del potere e si annota.  E qui la tentazione forte è quella di ricopiare pari pari i pensieri in libertà vergati dall’allora giovanile Papàpaero in attesa che il lieto evento si compisse, e sarebbero pensieri benauguranti, di tanta salute e felicità, di una vita serena e gioiosa e piripì e piripà…ma francamente ce li risparmiamo. Va  bene l’ironia e il cinismo, ma qui si rasenta veramente  la paradossale profezia al contario di un Papernostradamus tragicamente rubato all’agricoltura! 
Di certo possiamo solo dire che da quel giorno la fede di Papàpapero
si è ridotta ad  una sudicia pecoraccia dai capelli aggrovigliati, e la vaga sensazione di una beffa sovrannaturale ha preso il sopravvento.
Fatto sta che siamo qui, questo 2 settembre volge al temine, e stiamo ancora a raccontarcela. Ancora a festeggiare ad oncopaperologia… che detta così sembra una cosa mesta, e invece è stata una festa bellissima con i bimbi, Fozzymuppeth, Seabbaianonmorde, Black Mamba , Miss Pony e tanti tanti altri… e non è avanzata neanche una briciolina di torta! poi a casa tutti e quattro nell’esclusivissimo privè “Casanuova”dal quale la Paperapunzelsenzalungachioma saluta il mondo dall’alto del suo verone e da lì rende omaggio e nonni  e amici supermatti che con becchi di cartone trasformano tutto in una festa speciale e straordina, mentre  lei elargisce sorrisoni furbetti con gli occhietti a fessura che ridono ancor prima della bocca. E balla flapflappando come la farfallina della canzone indossando la sua gonnellina fatalosa e le alucce brillantinose costruite con Bellacana.
E vai Paperaguerriera sulla tua nuvoletta azzurra alla conquista del mondo, perché il sorriso non è l’effetto, ma la causa della felicità!






Ps: Auguri Paperaguerriera, da tutta la tua strampalata Paperfamily,
e auguri anche a te fantastico Bellacana, che due anni fa sei diventato fratello maggiore, e da allora hai svolto il tuo compito in modo egregio, sotto tutti i punti di vista!
Con amore, mamma e papà.

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