domenica 9 marzo 2014

Antepost



Questo è l’Antepost ossia un post che  aggiorna ma che non ci azzecca come una zecca allo zecchino d’oro con il vero Post… Insomma l’antepost sono poche righe di aggiornamento che non c’entrano niente con il post ufficiale, oppure  possono servire per introdurlo e spiegarlo, ma come ben sapete i papergenitori hanno la tendenza a sbrodolare scivolando in un vortice di parole, fantasia, follia e a perdere  il senso, altre volte  credono di essere comprensibili quando in realtà si servono di riferimenti e citazioni chiare solo per loro  e per i pazienti più gravi  di Diagnosi e Cura. Perciò, se  speravate di esservi liberati della Paperfamiglia e delle sue mirabolanti avventure… NO, NADA, NIET, NINE!  I papergenitori hanno ancora tanto da raccontare! Vi sfiniranno, anche se in questo momento gli sfiniti sono loro, tornare  all’ Anormalità quotidiana è una corsa/slalom a perdifiato ( no no, non è un errore di battitura, è proprio che per alla nostra family la normalità così come normalmente intesa non appartiene, chiedetelo allo spelacchiato pollo  di gomma fissato allo stipite della porta del salotto, al calco in gesso dei denti di Papàpapero esposti come soprammobili assieme all’apparecchio di quando aveva dodici anni, oppure al John Bonsai Jovi…). 
Ridendo e scherzando la Paperina si è appena tuffata nella nuova avventura da nidarola, Papàpapero vede lo skyline del ritorno alla sua attività professionale sempre più definito,  gli oncoesami vanno bene, il becco rattoppato è migliorato, la produzione di Tronky fecali è in ripresa, il serbatoio liquidi è ancora un po’ in stand by, perciò… chissà, il sequel di Ospedalando sarà Scateterando…
Il prossimo post sarà Lettera per un Oncogenitore da un Oncogenitore, e nasce da due situazioni che hanno fatto scattare gli spelacchiati neurocriceti che abitano nelle scatole craniche dei papergenitori: la prima è stata la proposta informale della carissima volontaria Exoncostorica (anche se per un genitore ….un tumore è come un diamante:  per sempre!) che ha chiesto loro se  la sentissero di cimentarsi nella stesura di  un incipit per il Manuale delle giovani Oncormotte, ossia il prezioso  fascicolo dell’associazione Aseop che viene fornito alle nuove famiglie  non appena varcano la soglia del reparto.
(Ora, non lo diremo a nessuno, ma Papàpapero è pieno di idee per dare un caloroso benvenuto ai nuovi arrivati, ad esempio li si potrebbe accogliere mettendo loro al collo una  ghirlanda di cateteri e offrendo un cocktail di benvenuto a base di Fizzsiologica Lemmon o Emoglobina Dry).
La seconda situazione invece risale all’ultima volta che Papàpapero  ha accompagnato la Papera Guerriera ad Oncopaperologia, aspettando i medici ha buttato un occhio dentro alla stanza 1 (ovviamente in senso metaforico, sarebbe very pulp se al povero genitore della stanza arrivasse addosso un saltellante  bulbo oculare mooolto moooooolto miope!) e ha visto un ovetto…. ( dicesi ovetto quella sorta di poltroncina per beboni che, nei primi mesi di vita, funge anche da seggiolino auto ) un altro  oncobaby ospite, a Papàpapero è sembrato di essere il corridore di un’immaginaria staffetta nella quale stava per passare il testimone... un testimone fantasma di una staffetta assurda,  che avrebbe piuttosto voluto conficcarsi nel cuore, non certo passarlo ad altre famiglie. Le parole sono uscite da sole, un po’impacciate…  tante cose avrebbe voluto dire a quella mamma,  ma un po’ la timidezza, un po’ quel senso di inadeguatezza che certi momenti si portano dentro ha appiccicato le frasi tra la gola e l’esofago, quasi come fossero di caramella mou… o forse è  l’atresia della Papera ad essere contagiosa.
E così, in un istante, è nato un post che ha avuto una lunga e non facile gestazione, che è costato tempo, discussioni, correzioni e rivisitazioni, e che a dire il vero non è ancora del tutto sistemato… perciò intanto ecco l’antepost!

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