venerdì 10 maggio 2013

coccheeeeeeeeee.......!!!

Il sole è finalmente riemerso dalle plumbee nebbie della pianura. per qualche giorno siamo stati in primavera, e Bellacana, come tutti i treenni non è certo rimasto a guardare! Maniche corte e pantaloni della tuta appena prelevato dal nido da mammacana ha sentenziato "Andiamo al palco!"... e andiamo.
Il palco in questione un'aiuola poco più grande di una villetta con giardino, in questo spazio sono piazzati strategicamente a caso scivolo, altalena, dondolo, strutture arrampicabili.
Dopo la stagione delle piogge il palco diventa una succursale della foresta pluviale, l'erba sfiora il metro, e Bellacana, con i suoi 95 cm, si perde nell'onda verde. Fortunatamente ogni tanto grida "Mammaaaaaaaa ho la pipìììììììììì!!!!!!" e allora Mammacana rapida come un petardo molla la Papera alle prime braccia che trova e corre in direzione della voce per compiere nel minor tempo possibile le manovre che consentano alla Cana di fare pipì senza poi dover essere cambiato da capo a piedi (abbassare i pantaloni; abbassare gli slip, sollevare il bebone da sotto le cosciotte; direzionare il pistolino verso il basso...da notare come le ultime due operazioni siano davvero difficili da compiere con due sole mani!).
Espletati i bisogni fisiologici Bellacana torna a saltabeccare nei pressi dello scivolo mentre Mammacana recupera la Papera strillante dalle malcapitate braccia sostitutive, che non si lasciano sfuggire uno sguardo "madredegenere" prima di rendere il fagotto.
Si sa, giocare stanca e mette sete, "Vojo l'acqua!!!!"  un pensiero funesto sopraggiunge "Siamo usciti senza acqua, senza crakers... senza niente!".
"L' abbiamo lasciata a casa...."
"Vojo l'aaaacquaaaa!!!"
Mammacana si guarda intorno... "che faccio?..."
"Dai Bellacana, beviamo a casa..."
Inutile "Ho seteeeeeeeee!!!" oddio, stanno per spuntare le lacrime da quegli occhioni?
"Prendi quella di Dondiego, è là, sulla bicicletta!"
"Chi ha parlato?.. mio salvatore!" E' quel sant'uomo di Papàdondiego, un amichetto di Bellacana che è appena arrivato al parco.
Mammacana ringrazia e si dirige con pargolo verso l'abbeveratoio. La borraccia di Dondiego è bella, gialla e arancione, a Bellacana piace molto...troppo! Se ne impossessa con baldanza e beve.... beve... beve... "Bellacana, basta adesso, è di Dondiego, non vorrai finirla."
"..." beve.
"Bellacana adesso basta, hai bevuto abbastanza!"
"..." beve.
"Bellacana, metti via quella borraccia!"
Naturalmente la Cana non accenna ad ubbidire, perciò Mammaccana gliela prende e la porta al legittimo proprietario, non ha ancora fatto tre passi che sente "Vado a vedere le cocche!!!"
"Aspetta, riporto la borraccia a Dondiego..."
naturalmente è come se mammacana non avesse detto niente, non appena si volta vede Bellacana che corre tutto felice verso la strada porta alle cocche.
Sospiro, rincorsa... e via, all'inseguimento della Canamatta.
Le cocche in questione si trovano poco lontano dal parco, certo, parco=campagna! e invece ovviamente nooooo!!!! Le cocche di Bellacana  si trovano nella zona industriale del paese! Sono le indiscusse padrone  di un capannone e del cortile circostante. Qui vivono allo stato brado colonizzando qualsiasi pertugio e anfratto. Arrivando si può vedere il mitologico  albero delle cocche, un arbusto cespuglioso sui cui rami le galline svolazzano e  amano appollaiarsi. Il territorio delle cocche è zona di conquista molto ambioa da Bellacana. Arriva brandendo un bastoncino e chiedendo a Mammacana "Le posso accarezzare?" ma negli occhi ha uno sguardo che Jack Nicholson in Shining sembra Benny Hill! La Cana scorazza qua e là inseguendo qualche gallina e schivando per puro caso le numerose pozzanghere di guano che costellano il cortile.
Mammacana tenta inutilmente di invitarlo alla prudenza, le dispiacerebbe molto vederlo finire nel trogolo sbranato dalle galline mannare a suon di beccate furiose, ma niente da fare, sembra davvero che il bebone voglia fare il domatore di polli.
"Cos'è?" chiede ad un certo punto indicando una piccola casapecchia di lamiera buia e maleodorante. Dalla porticina, leggermente aperta si intravedono dei pulcini, allora Mammacana prontamente risponde, con il tono di chi sa tutto su galline, galletti,  faraone e francesine "E' la casetta dei pulcini!"
"Posso entrare?"
"No tesoro, se tu entri e vai in mezzo ai pulcini le cocche si arrabbiano!"
"Pecchè?"
"Perché le cocche sono gelose dei loro pulcini, hanno paura che tu possa fargli del male."
"Ma io non gli faccio male"
"Lo so, ma loro non lo sanno..." Mammacana sta per lanciarsi in un poetico parallelismo gallina/pulcino- mamma/bambino quando spunta dalla stia padronale la Signoradellecocche!
"Ciao Bellacana!"
"La Signoradellecocche!!!!" e il faccino gli si allarga in un sorriso. Sì, l'espressione è quella di " finalmente qualcuno che ne sa qualcosa su questi bizzarri animali pennuti!!!"
Mammacana sente l'odore dei guai....
"Sigoradellecocche, posso entrare?"
"Ecco... lo sapevo...."pensa Mammacana.
""certo!"
"Sapevo anche questo!!!!!! grrrrrr!!!!"
"Vieni" la Signoradellecocche allunga la mano e Bellacana l'afferra senza dire beo (ovviamente Mammacana è da quando sono usciti di casa che tenta inutilmente di farsi dare la manina!
Come nel finale di un fil di Chapin la Signoradellecocche e Bellacana, mano nella mano, vanno verso la casapecchia... pozzanghera di guano! La Signoradellecocche apre il pertugio ed entrano in un mondo parallelo: teli di plastica neri ricoprono cumuli di roba... si presume immondizia, mensole e cassette di legno e plastica ovunque... cacchette di gallina a ricoprire ogni cosa, paglia e fanghiglia marrone per terra, e un fetore.... un fetore.... un fetore....indescrivibile! Ma Bellacana sorride e avanza tutto contento "I pulciiiiiiniiiii!!!!...li posso accarezzare?"
"Fachedicanofachedicanofachedicano!!!!"
"Ma certo!" risponde la Signoradellecocche.
"Ma perché so sempre tutte le risposte??!"
Ma prima che Bellacana possa mettere le mani sullo sventurato pulcino una gallina evidentemente saggia si lancia a volo d'uccello dal cumulo si schifezze sul quale era appollaiata, Bellacana sobbalza e corre fuori e temendo che il pennuto voglia inseguirlo si rifugia da Mammacana, la quale, mentre mostra un viso contrito e preoccupato, dentro di se sorride compiaciuta "Ih ih ih!...lo sapevo...tiè!"
"Vuoi che torniamo al parco da Dondiego?"
"Mmmmmh....sì, torniamo da Dondiego! Basta cocche per oggi. Ciao cooooocheeeeee!!! ci vediamo l'anno prossimo!"

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